17 ottobre 2007

La vera storia di Romano Prodi


Romano Prodi nasce a Scandiano,un paesino in provincia di Reggio Emilia a pochi chilometri dal confine messicano, il 9-8-39. Il piccolo Romano si distingue subito dai suoi compagni per la vivacità e per le continue marachelle che lo porteranno ad essere considerato un ragazzo difficile(si racconta che un giorno abbia addirittura nascosto il cappello della maestra). Il giovane Romano decide di non vivere gli anni della fanciullezza e dell’adolescenza, che salta a piè pari, per catapultarsi anima e corpo negli studi universitari intenzionato a diventare un uomo di primo piano nello scacchiere politico internazionale o quantomeno a riuscire a pettinarsi da solo. In questi anni sboccia l’amore per il ciclismo e per tutti gli sport che iniziano con la lettera U;non è raro incontrare il giovane Romano correre a rotta di collo lungo le discese dell’Appennino, anche se solo poche volte riesce a raggiungere la sua bicicletta. Dopo aver superato a 19 anni l’esame più impegnativo del suo corso, Storia della molletta, pare sia corso nel suo alloggio e abbia urlato ai suoi coinquilini Tremaglia, Giovanni Maria Flick e Raz Degan “Ormai nulla può tenermi lontano dalla presidenza del Consiglio:datemi un asciugamano che mi sono imbrattato i pantaloni”. Si specializza alla “London School of Economics and Hemorroids” seguendo le lezioni del professor Humprey McDonald,un appassionato economista che brevetterà qualche anno dopo una speciale cannuccia a forma di sinusite. Il giovane Prodi,che intanto dichiara di non aver mai avuto meno di 53 anni, si dedica all’insegnamento universitario con attività di ricerca indirizzate verso tre temi diventati classici negli studi di Economia Industriale e nei corsi di ballo latino-americano:la politica antitrust, lo sviluppo delle piccole e medie imprese, l’asportazione della prostata come deterrente dell’evasione fiscale. Nel novembre 1978 occupa la poltrona di Ministro dell’Industria ma grazie ad una soffiata viene scoperto e cacciato nel marzo del ’79. E’ nel periodo del sequestro Moro,il 4-4-78 per la precisione, che Prodi partecipa ad una seduta spiritica in cui lo spirito evocato, Mike Bongiorno, parla di “Via Gradoli”,in cui allora si trovava un covo delle Brigate Rosse. Secondo alcuni, quella della seduta spiritica sarebbe stata una trovata per non rivelare l’identità dell’informatore: Prodi ha sempre negato di essere parente di Fred dei Flinstones. Dal 1982 al 1989 presiede l’I.R.I che vive una fase di profondo risanamento ma soltanto dalle 15 alle 23 dei primi venerdì del mese. Tornerà a presiedere l’I.R.I. nel 1993 dopo aver vinto una gara di bollicine con il naso con Luca Cordero di Montezemolo. Nel 1995 fonda l’Ulivo, una coalizione di centrosinistra nata con lo scopo di rendere più umilianti le vittorie di Berlusconi. Nel ’96 comunque l’Ulivo vince involontariamente le elezioni e Prodi traghetta l’Italia in Europa: da segnalare l’ “Eurotassa” che Prodi impone agli italiani promettendone la restituzione entro breve tempo ma si sa come funzionano le poste in Italia. Dal 1999 al 2004 presiede la Commissione Europea a Bruxelles:oltre all’entrata in vigore dell’Euro,la sua presidenza coincide con l’esplosione di un seno di Pamela Anderson. Nel 2006 è nuovamente designato leader dell’Ulivo che conduce ad una mirabolante vittoria elettorale decisa dal voto degli italiani all’estero, dei senatori a vita e di dodici bambole gonfiabili di Tropea;siede nuovamente a Palazzo Chigi al governo di una coalizione estremamente variegata e pittoresca regalando chicche di squisita ironia degne del miglior Pippo Franco d’annata: Clemente Mastella ministro della Giustizia e Antonio Di Pietro ministro delle Infrastrutture. Secondo voci di corridoio sarà uno dei prossimi concorrenti de “L’isola dei famosi”.

1 commento:

Anonimo ha detto...

complimenti per questo nuovo blog che mi sembra sobrio ma di notevole spessore umoristico.
sono felice di leggervi anche una imparzialità(ho letto entrambi gli articoli) priva di cattivo gusto.
mutatis mutandis sarebbe il tipo di giornalismo che amerei vedere anche in televisione o leggere sui giornali.
i disegni sono anche meglio complimenti.