2 marzo 2008


Flop Sanremo
Crollo di ascolti per un festival mediocre sotto quasi ogni punto di vista. Pippo Baudo è stato insopportabile come sempre, megalomane all’ennesima potenza tanto da costringere quasi tutti gli ospiti a cantare Donna Rosa; ha duettato anche con un piccolo pianista orientale di 9 anni che, a mio parere, la mamma manager dovrebbe far giocare un po’ più con i Gormiti e meno con il pianoforte visto che, dall’impressione che ne ho avuto io, lo sta brillantemente conducendo verso i sentieri del Prozac; fortunatamente Ben Harper, in un maglioncino a quadretti da antologia, si è rifiutato di insozzare la sua chitarra d’epoca con le note dell’immonda baudata nonostante nei camerini Pippo glielo avesse espressamente chiesto. Chiambretti nell’ombra e con il freno a mano tirato, ma ormai è da tempo un ex Pierino; bellissima e fresca Bianca Guaccero, ma sostanzialmente inutile, mentre Andrea Osvart ha dimostrato di avere il carisma di un calzettone bagnato. L’edizione più insipida degli ultimi anni si è conclusa con la vittoria scontata di Giò Di Tonno e Lola Ponce; al secondo posto Anna Tatangelo con un pezzo consigliato dall’Associazione Nazionale Torturatori, terzo Fabrizio Moro. Ancora inspiegabile il senso della giuria di qualità: come può essere composta, tra gli altri, da Mughini, Magalli, Frizzi, Gloria Guida e dulcis in fundo Emilio Fede che, tra parentesi, ha guardato costantemente il culo di Martina Colombari? Sarà ricordato come il festival del primo autoplagio della storia, quello che ha causato l’esclusione della Bertè cui, per evitare un nuovo caso Tenco, è stato concesso di salire altre due volte sul palco. Premio della critica a Tricarico che, sottovoce ma neanche tanto, prima di cantare ha dato dello stronzo a Chiambretti che lo aveva preso in giro con una piccola gag muta: dopo averlo presentato Chiambretti ha finto di sbagliare l’uscita come capitò a Tricarico il primo giorno. Splendido il dopofestival di Elio e le Storie Tese, ma solo chi non li conosceva anche come intrattenitori si è meravigliato dell’intelligenza del programma.

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