8 giugno 2008

Let’s rock!
Davanti ai piccoli ma già voraci squali di Confindustria, il Cavaliere con macchia e senza vergogna annuncia l’ennesimo provvedimento ad esclusivo beneficio dei giovani precari e degli operai in cassa integrazione: il tanto sospirato giro di vite alle intercettazioni telefoniche. Finalmente! Erano anni che i sindacati, gli intellettuali e il Manuela Arcuri fans club di Crotone protestavano contro l’uso indiscriminato e la divulgazione mediatica delle intercettazioni. I giovani piranhas di Confindustria sono esplosi in un fragoroso applauso quando il premier ha preannunciato 5 anni di galera a chi ordinerà e a chi eseguirà intercettazioni al di fuori di indagini riguardanti terrorismo, mafia e criminalità organizzata. 5 anni di pasti scadenti e saponette da raccogliere nella doccia anche per chi le propagherà, oltre ad una sostanziosa penalizzazione economica per gli editori. Fuori luogo le proteste e le paure dei giornalisti; i quotidiani non sarebbero affatto penalizzati dal provvedimento e non subirebbero crolli di vendite: in Italia ci sono ancora milioni di vetri da asciugare e milioni di triglie e cefali da incartare. Per non parlare dei muratori: quei cappellini mica si possono fare con i settimanali. Il ministro della Giustizia, Alfano, legittima la propria nomina a Guardasigilli dichiarando che il progetto di Berlusconi è assolutamente necessario perché circa il 33% dei costi della giustizia derivano dalle intercettazioni: “Questo è un eccesso, occorre porvi rimedio, tutelando la privacy dei cittadini, senza debilitare la forza delle indagini”. Dopo la dichiarazione, Alfano è tornato a rincorrere lucertole e a rosicchiare la sua ciabatta preferita. Sapute le intenzioni di Berlusconi, Moggi ha trascorso la notte davanti ad un noto rivenditore di cellulari di Torino in preda ad una crisi isterica; il proprietario del negozio, avvisato da due senatori UDC che si stavano prostituendo lì vicino, ha cercato di spiegargli più volte che fino a lunedì non poteva vendergli nessuna scheda, ma è stato inutile: ha dovuto regalargli un cellulare giocattolo.

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