17 luglio 2008

Il mio incontro con Sabina Guzzanti "reloaded" (Tratto da una storia vera)

L’appuntamento viene concordato nella tarda mattinata di giovedì ed è previsto per il pomeriggio. Come Carlo Verdone in “Troppo Forte” quando gli viene offerto di andare in America per girare un film faccio finta di controllare l’agendina e poi benevolo sussurro al telefono: “V’è annata bene: so’ libero”. Mi presento con un’ora di anticipo e attendo l’orario prestabilito su una panchina poco distante; l’aver dormito poco meno di 2 ore la notte precedente e i 35 gradi del pomeriggio romano mi frollano a tal punto che chiunque avrebbe potuto vendermi un’enciclopedia britannica da 46 volumi rilegati in pelle di tricheco senza incontrare alcuna opposizione da parte mia.
Durante l’attesa passeggio nervosamente perché non ricordo se ho indossato o meno le unghie dei piedi; nel frattempo degli energumeni con più tatuaggi di Braccio di Ferro sono occupati a scaricare un furgoncino lì vicino: il proprietario si accorgerà di essere stato derubato solo alcune ore dopo.
All’orario prestabilito mi presento tranquillo come Goering al processo di Norimberga:
Io: Salve, dovrei incontrare Sabina
Signorina: Ti ricordi il cognome?
Io: Di chi?
Signorina: Di Sabina
Io: …..In che senso?
Signorina: Il cognome di questa Sabina
Io: …Guzzanti…
Signorina:Guzzanti? Sabina Guzzanti qui???
Io: ….
Credo di aver rischiato un infarto: è vero che quando te la vedi veramente brutta tutta la tua vita ti scorre davanti riproponendoti gli eventi più significativi. Io non ho fatto granché nella mia vita: al posto del mio film hanno trasmesso il promo di Jurassic Park.
Mentre cerco di capire se l’indirizzo è giusto, se la città è giusta e se il giorno è giusto fortunatamente mi arriva un sms in cui mi si avvisa che Sabina arriverà con qualche minuto di ritardo. Poco male: ho tutto il tempo di andare a cercare un cuore di scimmia.
Sabina Guzzanti arriva intorno alle 18 su uno scooter di dubbia provenienza (il numero di matricola era vistosamente abraso) scusandosi per il ritardo: le macchie di sangue sulle ruote ed un braccio amputato che spunta da uno zainetto mi convincono ad abbozzare un sorriso e a non fare troppe domande. Ci fermiamo pochi minuti all’esterno, poi ci precipitiamo dentro quando le sirene della polizia si fanno più vicine. In pochi minuti esplode il dramma: la cerniera dei miei pantaloni improvvisamente perde i sensi e si lascia convincere dalla forza di gravità a non svolgere più il suo dovere. Dopo una breve chiacchierata con Sabina, che nel frattempo è riuscita a vendermi non solo l’enciclopedia britannica da 46 volumi rilegata in pelle di tricheco ma anche una collezione di 350 pietre da 12 kg l’una raccolte in Messico nel suo recente viaggio, ci spostiamo in uno scantinato frequentato da loschi figuri, tra i quali spicca il critico cinematografico Luca Bandirali, già noto alle forze dell’ordine fin dagli anni ’70 per aver spedito una serie di lettere minatorie a Shirley Temple. Intanto la mia cerniera non dà più segni di vita: nessuno parla, ma io so che loro sanno…Una mezz’oretta dopo la sala si svuota improvvisamente perché le sigarette reclamano le attenzioni dei loro padroni; io resto nella sala a dare un’occhiata ai computer e a cercare qualche spicciolo nei cassetti quando vengo avvicinato da una delle belle donne che avevano partecipato alla riunione. Si avvicina con passo lento e con voce suadente dice di volermi fare una confidenza. Convinto che stesse per confessarmi di aver ceduto al richiamo del mio deodorante al fegato di muflone mi metto in posa come la Lilli Gruber dei tempi d’oro. “Ti offendi se ti faccio una confidenza? Hai la cerniera abbassata”. Non me la sono presa più di tanto: le ruote della macchina gliele avrei bucate comunque.
(nella foto: cerco di tornare a casa dopo l'incontro con Sabina Guzzanti)

5 commenti:

Anonimo ha detto...

spassoso il racconto...che bello incontrare le persone intelligenti che scrivono o recitano...anche io il 28 andrò a roma perché voglio conoscere di persona silvano agosti, sperando di trovarlo...ma anche sabina mi piacerebbe tanto, a proposito...come si fa?

silvio di giorgio ha detto...

ciao tafkaj. molti mi hanno detto che l'hanno conosciuta al termine dei suoi spettacoli, se può si ferma a parlare senza problemi

stefanodilettomanoppello ha detto...

aggiunto :)

emi ha detto...

grande! divertente :)
bravo!!

silvio di giorgio ha detto...

grazie emi. la cerniera comunque si è rotta veramente...:-)