29 marzo 2008

Magdi Allam il moderato


Magdi Allam il moderato
Le immagini di Magdi Allam battezzato da Papa Ratzinger hanno fatto il giro del mondo. Un evento del tutto privato, quale è la conversione ad una diversa fede religiosa, è stato però strumentalizzato per riprendere, con toni sbagliati, il discorso sull’Islam. Allam si è convertito? Mi fa piacere per lui, ma in fondo chi se ne frega. Mi interessa invece molto l’illuminata motivazione, frutto di un evidente e ponderato ragionamento interiore, che ha spinto Allam alla conversione: dice di aver abbandonato l’Islam perché non esiste un Islam moderato. Cosa, cosa, cosa? Ma a che mira Allam? Forse a rimpiazzare la Fallaci? In effetti da quando Oriana è morta l’Italia non ha ancora trovato un sostituto degno della battagliera islamofoba. Magdi, comunque, ha sparato una minchiata così grossolana che persino il Vaticano ha ufficialmente preso le distanze (anche se credo solo per motivazioni di “facciata”) dalla sconcertante dichiarazione. Più che del Vaticano però sono turbato dalla presa di posizione di Afef Jnifen, la splendida consorte riccioluta di Tronchetti Provera, che ha momentaneamente abbandonato gli agi della sua vita dorata per scrivere su “La Stampa” un articoletto tutto pepe contro Allam e le sue farneticazioni religiose. A pensarci meglio Allam ha fatto benissimo a rilasciare questa dichiarazione: ci stavamo un po’ammorbidendo con questi mocho vileda e zanzariere ambulanti… mica possono parlare sempre e solo gli ottimi Calderoli e Santanchè! Bravo Magdi, quando la nostra superficialità ce lo farà dimenticare ancora ti prego di riportarci alla realtà e ricordarci che dobbiamo tenere alta la tensione tra le civiltà per non arrivare impreparati all’invasione dell’Iran. Bravo Magdi! Mi sie piaciuto molto. Peccato che ora sei cristiano altrimenti ti inviterei a guardare il tramonto da Inspiration Point.

26 marzo 2008


La passione di Mel Gibson
Fino a due giorni fa ero uno dei 12 al mondo a non avere ancora visto La passione di Cristo di Mel Gibson. Fino a domenica sera appunto quando, forse a causa dello straripamento gastronomico delle ulime 24 ore, ero incapace persino di gestire sensatamente il telecomando. Per farla breve guardo il film e al termine mi congratulo con me stesso per non averlo mai visto prima: è veramente mediocre. Mi è piaciuta molto la scelta linguistica dei dialoghi anche se quando erano i soldati romani a parlare mi venivano in mente le scenette dei fumetti di Asterix dove le truppe di Cesare parlano in romanesco con strafalcioni alla Totti. Improvvisamente appare Claudia Gerini nelle vesti della moglie di Ponzio Pilato. Ad un certo punto Pilato era seduto assorto nella camera da letto, la Gerini gli si avvicina soavemente e gli parla all’orecchio; ho sperato che dicesse: “ ‘a Pilà… ‘o famo strano?” . Avrebbe dato un senso alla sceneggiatura. In conclusione il film è un mattatoio e niente più. Che bisogno c’era di essere così espliciti nel mostrare tutta quella violenza? A Mel Gibson piace il sangue, è cosa risaputa, ma per cosa è stato acclamato questo film? Cosa aggiunge di nuovo rispetto ai tanti film sull’argomento? Mattia Sbragia, nei panni di Caifa, mi è piaciuto molto e mi ha comunicato la stessa emotività di quando interpretava Mario Moretti nel film su Moro con Volontè. Ma il resto? Spero che l’anno prossimo la Rai avrà il coraggio di trasmettere Jesus Christ Superstar o Brian di Nazareth.

22 marzo 2008


Pillole dal medio oriente

Bin Laden è un po’ che non si vede più in tv: o è morto o ha scritto un monologo su Ratzinger.

Bin Laden sarebbe ricorso alla chirurgia plastica per cambiarsi i connotati e rendersi irriconoscibile. Ora ha la faccia di Hitler.

L’Iran è deciso a continuare la corsa al nucleare dichiarando di voler utilizzare le nuove tecnologie esclusivamente per scopi civili:la distruzione di Israele.

Il presidente Ahmadinejad ribadisce: “L’Olocausto non c’è mai stato”. Secondo il portavoce del governo iraniano, l’Olocausto sarebbe stata una grossa montatura occidentale per permettere a Benigni di girare “La vita è bella*”.

* “La vita è bella” è girato in un lager durante il nazismo, “La tigre e la neve” durante la guerra del golfo. Il prossimo
film di Benigni sarà ambientato durante una liposuzione di Anna La Rosa.

L’Iran ha annunciato di possedere un missile sperimentale dalla gittata di 2000 Km. Il missile si chiama Omar Abdulllah, ha 4 figli ed è un impiegato della Upim di Teheran. La mega fionda da cui sarà sparato sarà collaudata durante l’annuale festival iraniano della lapidazione.

Un palestinese è stato ucciso oggi mentre cercava di forzare un check-point. Era nella cucina di casa sua, ha avuto un attacco di diarrea e stava cercando di arrivare in tempo in bagno

Gaza è senza acqua perché Israele gestisce tutte le risorse idriche. Non appena a Gaza uno sta sotto la doccia con i capelli pieni di shampoo a Gerusalemme chiudono l’acqua e ridono. Allora quello esce dalla doccia tutto nervoso, a Gerusalemme riaprono l’acqua e ridono. Torna nella doccia ma richiudono l’acqua. Esce e la riaprono. Il giorno dopo attentato a Gerusalemme con 30 morti. E’ stato ritrovato un pezzo di testa del kamikaze. Era sporca di shampoo.

In Egitto c’era anche un movimento femminista che si è sciolto autonomamente. Le femmniste si sono date fuoco quando hanno capito che rischiavano di diventare come Valeria Marini.

In Libano ci sono così tante confraternite cristiane che per essere molestati i bambini libanesi richiedono il curriculum.

19 marzo 2008

Olimpiadi cinesi 2
Non so se la minaccia di non andare alle Olimpiadi placherà i cinesi; D’Alema e il Dalai Lama sono tra i pochi a credere che non servirebbe a nulla ostacolare i giochi e non è un caso che i due siano in sintonia: se pronunciate più volte e velocemente “Dalai Lama, Dalai Lama, Dalai Lama,Dalai Lama” finirete per dire “D’Alema” senza neanche accorgervene. L’unica certezza che ho è che per i monaci tibetani si sta mettendo veramente male; la comunità internazionale sembra infatti impegnata a discutere di urgenze più impellenti come lo scudo spaziale per contrastare i venusiani. L’unica speranza è Rambo. Per difendere i monaci birmani si è dovuto muovere lui, ma solo perchè gli hanno detto che in Birmania avrebbe trovato gli islamici, non i rossi: i comunisti non tirano più come una volta. Finchè la Cina non si sarà convertita all’Islam all’occidente non gliene fregherà niente del Tibet. Ma i cinesi sono furbi, lo sanno e perciò non si convertono. Neanche il Papa ha aperto bocca sul Tibet: domenica si è lamentato solo del suo dipendente morto in Iraq. Forse ha trascorso il sabato a lucidare i cerchioni e ad oliare i sedili ribaltabili della papa mobile e non ha fatto in tempo a seguire i tg.

17 marzo 2008


Olimpiadi cinesi
I cinesi si stanno preparando coscienziosamente alle imminenti Olimpiadi, che si svolgeranno quest’estate a Pechino, con una serie di nuovi sport che presto soppianteranno le storiche ma superate discipline.
Si parte con la caccia al monaco tibetano, uno sport che i cinesi avevano più volte praticato negli ultimi anni, e anche con discreto successo, ma che nelle ultime ore sta lentamente entrando nel cuore delle autorità cinesi. Il monaco tibetano, notoriamente personaggio cinico e scaltro, dall’abbigliamento provocatorio e dal taglio di capelli indisponente, deve essere rincorso in tenuta da guerra e, una volta raggiunto, riportato all’ordine con manganellate e percosse multiple. Se è troppo veloce gli si può sparare alle spalle. Si parla di 100 vittime; per i cinesi sono soltanto 10, ma si sa, i fuoriclasse hanno anche il dono della modestia.
C’è poi il tiro all’informazione libera, una disciplina in cui il coscienzioso governo cinese ha sempre investito molte energie. Nelle ultime ore la Cina ha impedito l’accesso a YouTube, su cui alcuni sconsiderati avevano inserito filmati delle concitate fasi degli allenamenti della caccia al monaco tibetano.
Si prosegue con la corsa dei carri. Il governo cinese sta inviando a Lhasa circa 200 mezzi di trasporto, ogni mezzo contiene dai 40 a i 60 atleti armati di tutto punto, per dare agli allenamenti una marcia in più: le Olimpiadi sono vicine. Agli atleti del carro che arriverà per primo a Lhasa sarà consentito il gioco violento nei confronti non solo dei monaci, ma anche dei semplici tibetani e di qualunque cosa si muova, o non si muova, davanti ai loro occhi. Il premio, però, non potrà essere riscosso prima di lunedì notte.
Il Dalai Lama, facinoroso fuorilegge asiatico, dal suo rifugio indiano ha detto che la Cina sta attuando un lento genocidio culturale. Ma cosa ne può sapere uno così, uno che ha quella montatura d'occhiali. Anche in altre parti del mondo si stanno levando rumorose le proteste contro la Cina, ma si tratta certamente di gente che non ama lo sport.

13 marzo 2008


Ciarra Ciarra! Alalà!
Tra i candidati del PDL spicca il nome di Giuseppe Ciarrapico, plutocrate romano che si autodefinisce fascista in senso culturale e non politico, qualunque cosa significhi. Berlusconi inserisce nelle proprie liste un imprenditore che ha la casa, lo studio, il garage e le mutande piene dei busti del duce e che se ne vanta come se fose una cosa normale. Berlusconi, il “cavaliere con macchia e senza vergogna”, ha seraficamente ammesso che Ciarrapico è stato candidato esclusivamente in quanto proprietario di giornali e quindi capace di addomesticare una fetta dell’informazione che, a detta del fratello 1816, è totalmente in mano ai suoi avversari politici. Dopo questa sparata c’è qualcuno che ha ancora il coraggio di chiedersi se il conflitto d’interessi sia o meno una priorità da risolvere? Mister B ha poi urlato ai giornalisti di smetterla di parlare di fascismo perché altrimenti lui dovrebbe ricominciare a parlare di comunismo. Dovrebbe ricominciare? Perché, ha forse mai smesso? B continua sostenendo che Ciarrapico sprizza la simpatia di un Aldo Fabrizi; in questo ha quasi ragione: Ciarrapico è identico al personaggio interpretato da Aldo Fabrizi in “C’eravamo tanto amati”, personaggio, però, tutt’altro che simpatico. La Santanchè dice una cosa interessante, strano a dirsi, quando afferma che Ciarrapico sarà il mediatore tra Berlusconi e Veltroni dopo le elezioni e che è stato ingaggiato principalmente per questo motivo. Questa storia mi ha seccato: vado a bombardare la Cambogia.

11 marzo 2008


Canizares olè!
Dopo la schiacciante vittoria di Zapatero il primate di Spagna e arcivescovo di Toledo Canizares rilascia un’illuminata intervista al Corriere della Sera. Ne ha dette talmente tante che invece di un’intervista sembra un greatest hits di Lino Toffolo; ecco un piccolo florilegio:

1) Oggi la Chiesa non è il potere, anche se può subirne la tentazione; ma in fondo anche Cristo fu tentato. E noi non cesseremo di reclamare contro alcune cose che il governo ha fatto o potrà fare».

(La Chiesa non è il potere? Se cerchi un posto di lavoro e non riesci ad agganciare alcun politico dove vai? Se vuoi farti ricoverare di corsa e saltare la burocrazia dove vai? Da un prete o da una monaca. Spesso li trovi insieme che imbottigliano whisky clandestino in canonica. Anche Cristo fu tentato, ma lui non ha mai calzato babbucce di Prada)

2) Sì, è in corso una rivoluzione culturale. Non solo in Spagna; in tutto l’Occidente. La denuncia Benedetto XVI, quando paventa la dittatura del relativismo.

(La dittatura del relativismo? Tradotto vuol dire che loro sono gli unici detentori della Verità e guai a chi se ne allontana. Dittatura e relativismo non possono stare insieme, è un controsenso: come fa il relativismo ad essere una dittatura? Cosa è più “dittatoriale” tra un unico pastello nero e una scatola di 56 matite colorate?)

3) La sinistra parla di allargare i diritti. Ma i diritti non si creano in Parlamento. La Chiesa vuole collaborare a costruire una società di convivenza e di pace. Ma quale convivenza può esserci al di fuori del matrimonio tra un uomo e una donna? Quale convivenza può esserci se si intende eliminare Dio dalla vita sociale?

(I diritti non si creano in Parlamento? E dove allora? Ad un droga party della CEI e nella pausa di una gangbang di Comunione e Liberazione? Non è forse in Parlamento che si promulgano le leggi? Non è grazie alle leggi che i diritti possono essere rispettati e tutelati? Il passaggio sulla convivenza sembra scritto da Ned Flanders)

4) Conosco la battaglia di Giuliano Ferrara per la moratoria, e vi aderisco. Per il futuro, mi batterò per l’abolizione dell’aborto. Che è il peggior degrado della storia dell’umanità.

(Giuliano Ferrara è come la Carrà: in Spagna ha più successo che in Italia. L’aborto è il peggior degrado della storia dell’umanità? E le migliaia di nuovi casi di AIDS che ogni anno scoppiano, soprattutto nei paesi poveri, perché la Chiesa proibisce l’uso del profilattico? E la guerra? E la pedofilia? E l’ultimo album dei Pooh?)

5) In questi anni la Chiesa spagnola non ha compiuto un solo atto di ingerenza. Il cristianesimo è l’unica religione che separa fede e politica: a Dio quel che è di Dio, a Cesare quel che è di Cesare. Di Dio sono la vita, la verità, l’uomo

( Non uno, ma centomila atti di ingerenza. L’ultimo caso risale solo a qualche giorno prima delle elezioni quando i vescovi hanno attaccato Zapatero invitando tranquillamente gli spagnoli a non votarlo. Di Dio sono la vita, la verità e l’uomo? Bè, almeno a noi restano le foto di Lola Ponce in bikini)

6)Non mi permetto di dare indicazioni a un partito. Dico che il futuro della nostra società si gioca in una grande battaglia culturale, e che nessun cattolico, in qualunque partito militi, può disertare. Al contrario: il parlamentare, il medico, il docente universitario, ognuno deve fare la sua parte. E la Chiesa deve evangelizzare la Spagna. Noi non vogliamo essere fattore di divisione, ma del progresso autentico; non del progresso che rinchiude la ragione nel recinto della scienza.

(Quest’ultimo passaggio è un capolavoro. In questo modo non dà indicazioni ad un solo partito, ma a tutti i partiti perché in tutti i partiti, anche in quello del mangiapreti Zapatero, ci sono molti cattolici. Il progresso che rinchiude la ragione nel recinto della scienza? La scienza non è mai stato un recinto: il recinto chiude, delimita, blocca. Come può essere considerata la scienza un recinto dopo che ti ha permesso di scaricare da internet i file porno a quella velocità? Canizares ha ragione: il progresso autentico è garantito da chi crede al sangue di San Gennaro e a Lorenza Bianchetti.

10 marzo 2008


Ecce homo
Silvio Berlusconi dice di non essere più in grado di fare miracoli, ma durante un incontro con il suo popolo eletto viene smentito dai fatti. Egli straccia platealmente il programma del PD davanti ai suoi discepoli che, estasiati dalla prova di forza del “Cavaliere con macchia e senza vergogna”, iniziano improvvisamente a parlare lingue antichissime e dimenticate; Elio Vito perde i sensi e rivive in trance i momenti di quando, nella vita precedente, era uno yak tibetano e pascolava serenamente sulle pendici innevate dei monti; la Carlucci riceve il dono del congiuntivo e De Gregorio promette di smetterla con l’autoerotismo, o quantomeno di astenersene durante i pasti. Schifani guarisce i lebbrosi e Mara Carfagna asciuga con i suoi capelli il viso di Silvio, madido di sudore condonato, mentre la Gardini firma autografi spacciandosi per Shakira. Alcuni dicono di aver visto sul vetro di una finestra la sagoma del volto di Mastella in lacrime, ma potrebbe essere stata una semplice illusione ottica. Berlusconi però pochi secondi dopo è sbiancato: aveva nascosto tra i fogli del programma l’assegno della pensione di reversibilità di mamma Rosa. Ma non si è perso d’animo! Da buon illusionista ha raccolto i pezzettini, li ha avvolti in un fazzoletto di raso, che ha poi innaffiato con mezzo litro di latte, e ha scandito ritmicamente le parole magiche: “incriminazione non vuol dire condanna”. Dopo aver srotolato il fazzoletto i fogli erano ancora in mille pezzi ma Bondi si è improvvisamente ritrovato due orecchie da coniglio. Veltroni c’è rimasto malissimo quando ha visto Berlusconi strappare il suo programma: glielo aveva mandato per farselo correggere e non lo aveva nemmeno fotocopiato.

7 marzo 2008

Moses in the sky with diamonds

Lo psicologo israeliano Benny Shannon, professore di psicologia cognitiva all’università di Gerusalemme ed esperto di orgasmi precolombiani, ha pubblicato sulla rivista filosofica “Time and Mind” un articolo in cui spiega che, quando salì sul Monte Sinai per ricevere il Decalogo, Mosè era sotto l’effetto di sostanze allucinogene. Anche Keith Richards saliva spesso sul Sinai: è lì che ha scritto i suoi riff migliori. Le pasticche forse gliele ha passate lui: gli Stones all’epoca erano in tour da quelle parti. A questo punto mi sorge un dubbio: gli ebrei erano inseguiti dagli egiziani o dalla narcotici? Shannon, comunque, intervistato mentre pettinava il suo pettine, non dice che l’episodio biblico sia stato inventato, ma semplicemente afferma che l’uso di droghe dagli effetti psicoattivi e psichedelici fosse prassi abituale durante i riti religiosi degli israeliti al tempo della Bibbia e che le visioni mistiche non sarebbero altro che un effetto degli stupefacenti. Ma siamo sicuri che questa pratica sia caduta in disuso? Se le attuali gerarchie ecclesistiche fossero sotto il costante effetto di droghe avremmo finalmente la risposta a tutte le nostre domande; però dovrebbero stare un po’ più attenti alla qualità del prodotto: Jimi Hendrix, Jim Morrison e Janis Choplin, grazie alle droghe, hanno dato vita ad indimenticabili lampi d’arte; e Joseph Ratzinger? Lui ha scritto la “Spe Salvi”. Non è un brutto pezzo, ma io ci avrei aggiunto un paio di chitarre elettriche. Però il video di Snoop Doggy Dog è venuto una bomba. Jimi, Janis, Jim, Joseph: tutti artisti che hanno in comune la J iniziale e la vita sul filo del rasoio; i primi tre sono morti giovanissimi, mentre Joseph ha fatto carriera e ora dirige la casa discografica più importante al mondo. No, a pensarci bene non credo che Ratzinger abbia mai usato droghe: Hitler era un salutista. E lo è ancora. Contro Shannon si sono alzate critiche da mezzo mondo: molti si sono chiesti cosa avesse fumato lui prima di scrivere l’articolo. Perché tanto clamore? In fondo anche Noè beveva come uno dei Guns n’ Roses.

4 marzo 2008

Non aprite quella tomba!

Non aprite quella tomba!
Nonostante mi fossi imposto di ignorare scientificamente ogni approfondimento sulla riesumazione di Padre Pio, stamattina ho seguito per qualche minuto “Mattina 5”, il soporifero contenitore per casalinghe disperate condotto da Barbara D’Urso e Claudio Brachino. In una condizione mentale normale non avrei mai indugiato su una trasmissione del genere, ma dallo sguardo birichino (e anche un po’ dalle tette) di Barbara D’Urso ho intuito che si stava scatenando un vero e proprio delirio pseudo giornalistico e non ho potuto fare a meno di soffermarmi qualche minuto su Canale 5. Ognuno crede a quello che vuole, poi io sono compaesano di Padre Pio e gli sono molto affezionato, ma le stronzate che ho sentito stamattina da Barbara D’Urso e da Elena Guarnieri erano devastanti come una discussione sul nucleare con Valeria Marini. Il corpo di Padre Pio sta seguendo il NORMALE processo di scheletrizzazione, ma piedi e mani sono conservati discretamente bene (non si sa cosa voglia dire “discretamente bene” visto che non ci sono ancora documenti ufficiali) e Barbara D’Urso, in uno slancio estatico, lo ha interpretato come un’inconfutabile ulteriore prova galileiana della santità di Padre Pio; Barbara, anche la sua barba era intatta: cosa vuol dire, che Padre Pio era un fan degli ZZ Top? Elena Guarnieri ha poi calato il jolly quando ha riferito come la sera dell’esumazione a S.Giovanni Rotondo si sia alzato un vento improvviso come accadde durante i funerali di Giovanni Paolo II; tutte e due hanno sottolineato che non si è trattata affatto di una casualità visto il forte legame spirituale tra i due. A parte il fatto che S.Giovanni Rotondo è di poco più in basso del K2 , che lì fa tanto freddo che la neve cade con i guanti e che il vento non è così raro soprattutto nella piazza dove si trova la tomba dato che intorno ha pochissime costruzioni, cosa si direbbe se tra 40 anni anche durante la riesumazione della salma di Pinochet dovesse alzarsi un forte vento? Che è un segnale divino visto che i tre usavano la stessa marca di shampoo? Se Padre Pio avesse saputo che sarebbe finito in una trasmissione condotta da Barbara D’Urso forse ci avrebbe pensato due volte prima di indossare il saio.

2 marzo 2008


Flop Sanremo
Crollo di ascolti per un festival mediocre sotto quasi ogni punto di vista. Pippo Baudo è stato insopportabile come sempre, megalomane all’ennesima potenza tanto da costringere quasi tutti gli ospiti a cantare Donna Rosa; ha duettato anche con un piccolo pianista orientale di 9 anni che, a mio parere, la mamma manager dovrebbe far giocare un po’ più con i Gormiti e meno con il pianoforte visto che, dall’impressione che ne ho avuto io, lo sta brillantemente conducendo verso i sentieri del Prozac; fortunatamente Ben Harper, in un maglioncino a quadretti da antologia, si è rifiutato di insozzare la sua chitarra d’epoca con le note dell’immonda baudata nonostante nei camerini Pippo glielo avesse espressamente chiesto. Chiambretti nell’ombra e con il freno a mano tirato, ma ormai è da tempo un ex Pierino; bellissima e fresca Bianca Guaccero, ma sostanzialmente inutile, mentre Andrea Osvart ha dimostrato di avere il carisma di un calzettone bagnato. L’edizione più insipida degli ultimi anni si è conclusa con la vittoria scontata di Giò Di Tonno e Lola Ponce; al secondo posto Anna Tatangelo con un pezzo consigliato dall’Associazione Nazionale Torturatori, terzo Fabrizio Moro. Ancora inspiegabile il senso della giuria di qualità: come può essere composta, tra gli altri, da Mughini, Magalli, Frizzi, Gloria Guida e dulcis in fundo Emilio Fede che, tra parentesi, ha guardato costantemente il culo di Martina Colombari? Sarà ricordato come il festival del primo autoplagio della storia, quello che ha causato l’esclusione della Bertè cui, per evitare un nuovo caso Tenco, è stato concesso di salire altre due volte sul palco. Premio della critica a Tricarico che, sottovoce ma neanche tanto, prima di cantare ha dato dello stronzo a Chiambretti che lo aveva preso in giro con una piccola gag muta: dopo averlo presentato Chiambretti ha finto di sbagliare l’uscita come capitò a Tricarico il primo giorno. Splendido il dopofestival di Elio e le Storie Tese, ma solo chi non li conosceva anche come intrattenitori si è meravigliato dell’intelligenza del programma.

1 marzo 2008


Bassolino flambè 2
Antonio Bassolino, ex sindaco di Napoli e attuale governatore brizzolato della Campania, è stato rinviato a giudizio per il caos della spazzatura. Bassolino è stato chiamato in causa in qualità di ex commissario del governo per l’emergenza rifiuti in Campania. I legali del governatore hanno parlato di “sentenza annunciata” che è un modo come un altro per dire che Bassolino ha fatto tante di quelle cazzate che non poteva non essere rinviato a giudizio. Nella notte Bassolino ha cercato di far sparire le prove, ma è riuscito ad appiccare solo un cassonetto a Secondigliano prima di essere messo in fuga da un fan di Gigi Finizio. Il processo inizierà il 14 maggio e vede coinvolti anche i vertici Impregilo e altri 27 indagati tra tecnici e funzionari vari dell’emergenza. In Campania c’è così tanta spazzatura che la gente si è accampata nelle solfatare per respirare un po’ d’aria pulita. C’è chi vorrebbe buttare tutto nel Vesuvio, ma non è possibile: dentro ci abitano i terremotati del 1980. Intanto la Iervolino continua a far finta di niente: quando viene intervistata ostenta un improbabile accento piemontese e dice di essere il sindaco di Sondrio; dal suo punto di vista a Napoli non c’è alcuna emergenza, va tutto bene. Rosa Russo Iervolino è la risposta che nessuno vorrebbe mai sentirsi dare.

Mestruazioni on the rocks
Dopo i pannolini lavabili e i preservativi ipocalorici, il comune di Maserada sul Piave propone gli imbuti per le mestruazioni. La Mooncup, questo il nome della rivoluzionaria coppetta, va inserita nella vagina, dopo aver tirato fuori il maestro di sci e il clavicembalo, e funge da vero e proprio raccoglitore del flusso mestruale. Il kit comprende anche un boccione da 36 litri dove svuotare la coppetta e un sommelier abruzzese incaricato di assaggiare e catalogare la produzione mese per mese. La Mooncup spopola nel Regno Unito, mentre solo ora sta prendendo piede in Italia; il comune di Maserada ha invitato tutte le vagine del paese a presentarsi il 4 marzo per una dimostrazione pratica del prodotto. Chi l’ha provata è entusiasta: è comodissima, pratica e poi aggiunge quel sapore in più al vino da tavola. La coppetta è di morbido silicone; lo sa bene Alba Parietti che, dopo averne comprata una, ha riconosciuto la sorella gemella del suo zigomo sinistro: erano state separate al momento della nascita. Giuliano Ferrara ha indetto per domani una conferenza stampa nella quale esporrà i motivi per cui lui non userà la Mooncup.