25 giugno 2010

La pagella di Bossi

Dal Misfatto (inserto satirico de "Il Fatto Quotidiano") del 20 giugno.

Italiano: Emette rumori gutturali di difficile interpretazione che rimanderebbero ad un antico idioma usato nel bergamasco durante il basso neolitico. Si sforza di esprimere suoni che vagamente ricordano l'italiano solo in ricorrenze ufficiali alle quali partecipa controvoglia e solo se espressamente invitato dal preside Napolitano. Non riuscendo ad impugnare la penna è costretto a scrivere incidendo il muro con delle pietre acuminate.


Storia: Egualmente impreparato su ogni periodo storico mostra particolare avversione per il Risorgimento. Interrogato su un argomento a piacere parla solo ed esclusivamente di Alberto da Giussano e di come liberò Gotham City dall'assedio del generale Custer.


Geografia: Nonostante la sua fidanzatina sia siciliana, si rifiuta di ammettere che l'Italia si estenda più a sud di Reggio Emilia: avvicinatosi alla cartina dell'Italia indica i confini di un paese inesistente (che fantasiosamente chiama Padania) convinto di esserne il leader carismatico.


Lingua straniera: La docente, coadiuvata dalle colleghe di storia e geografia, ha dovuto impegnare tutto il primo semestre esclusivamente nel tentativo di fargli capire che la lingua straniera in questione non è l'italiano. Senza successo.


Ed. Civica: Sorpreso da un attacco di diarrea, si è servito delle pagine del libro di testo come carta igienica improvvisata. Rimproverato dal preside, si è scusato dicendo di essere stato costretto a farlo non avendo a portata di mano un Tricolore abbastanza grande.


Religione: Molto devoto, inizia ogni giornata davanti alla quercia sacra invocando l'aiuto di Toutatis. Finite le preghiere beve un sorso di pozione magica per combattere meglio gli extracomunitari. Il docente di religione, tedesco ma da diversi anni in Italia, chiude un occhio su queste bizzarrie solo per l'interesse comune che nutre con il ragazzo: l'odio per l'Islam.


Giudizio finale: L'anno scorso, nonostante la bocciatura, ha riferito ai genitori di essere stato promosso celebrando la bugia con diverse feste. Di carattere violento e irascibile minaccia i docenti di scendere armato in strada se non sarà promosso nonostante i voti insufficienti. Entra ogni giorno in classe al grido di “Roma ladrona!”, ma è stato il primo ad aver portato l'autorizzazione dei genitori per la gita nella capitale. Promosso per sfinimento, si consiglia trasferimento alla Scuola Radio Elettra.


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18 giugno 2010

La verità sul ddl "bavaglio"

Dal Misfatto (inserto satirico de "Il Fatto Quotidiano") del 13 giugno


Negli ultimi anni Berlusconi ha urlato con voce sempre più alta che la legge sulle intercettazioni era indispensabile: “Io, i politici corrotti, gli imprenditori disonesti, i boss e i delinquenti di ogni taglia, risma e colore siamo stanchi di essere intercettati e messi alla berlina quasi ogni giorno dalla stampa politicizzata”. La faccia tosta di Berlusconi è olimpionica. Vorrebbe farci credere che la legge servirebbe a tutelare lui, la criminalità organizzata e in generale tutti i farabutti, grandi e piccoli, che usano il telefono per pianificare i loro crimini. L'ennesima menzogna. La legge bavaglio ha lo scopo di non far sapere in giro le porcherie che emergono dalle intercettazioni, è vero, ma i beneficiari non sono quelli sbandierati dal premier. Andiamo ai fatti, ricordando solo alcuni degli episodi che smentiscono Berlusconi. Qualche mese fa un pensionato, già insegnante elementare a Campobasso, chiama più volte il commissario Agcom Innocenzi per ricordargli chi è che comanda in Rai: Santoro e la Dandini gli hanno rotto il cazzo e vanno fatti sparire dalla tv di Stato. Identico trattamento va riservato a Di Pietro, suo vecchio alunno, che va bandito dalla Rai perché non sopporta più di sentirlo sbagliare i congiuntivi dopo tutto il tempo che ha perso per farglieli entrare in testa. Tre anni fa un commesso del reparto detersivi della Conad di Mondovì viene sorpreso al telefono con Saccà mentre si lamenta di un suo collega (commesso al reparto ortofrutta) che gli rompe l'anima per far produrre alla Rai un film su Barbarossa. Poi gli raccomanda alcune attricette con particolare riguardo per una che potrebbe aiutarlo a fargli avere la maggioranza in Senato. Per non parlare di una nonna catanese: 104 anni, un femore artificiale ricavato da un cesso dell'Apollo 13 che è stata beccata al telefono nella notte del sisma a L'Aquila mentre ride con una sua vicina di casa e con cui sta già pianificando il saccheggio della zona terremotata quando gli aquilani sono ancora sotto le macerie. Ad ogni modo, il ddl sulle intercettazioni è passato al Senato grazie al voto di fiducia. In serata Napolitano ha subìto un leggero malore: quando gli hanno detto che il ddl dovrà essere vagliato dalla Camera a settembre ha avuto una crisi isterica perché sperava di poter firmare quella notte stessa. Nel tentativo di calmarlo gli hanno fatto firmare delle leggi placebo prive di valore giuridico, ma quando si è accorto che non erano leggi incostituzionali ha iniziato ad urlare contro Amedeo Minghi e a correre nudo sul tetto del Quirinale: hanno dovuto sparargli del sedativo da un elicottero militare. Soddisfatto Berlusconi che al termine della giornata ha ancora lo stomaco di mentire: “Il ddl non risolve tutti i problemi ma è un primo passo importante per risolvere i miei”.


(Nella foto Robert e Danny Capperoni nel loro orto. Grazie alle intercettazioni è stato sventato un traffico di zappe difettose che i due stavano organizzando tra Miami e Avellino. Alcune zappe sarebbero potute esplodere)


11 giugno 2010

L'agenda di Mastella

Dal Misfatto (inserto satirico de "Il Fatto Quotidiano") del 6 giugno.


ore 7.30 Colazione. Lanciarsi in piscina da un elicottero della Marina Militare e pescare a mani nude i merluzzi sistemati ieri sera in acqua come addestramento per “L'Isola dei famosi”. Nascondere 2 kg di bombolotti ripieni dietro il trampolino in caso di pesca fallimentare. Dopo mangiato ricordarsi di chiedere a Sandra con chi ero alleato fino a ieri sera.


ore 9.15 Telefonare al Parlamento Europeo camuffando la voce con una molletta sul naso, una patata in bocca e simulando accento svedese chiedere l'aumento della diaria di 290 euro se non vogliono che le serrature dei bagni si riempiano ancora una volta misteriosamente di silicone.


ore 10 Appuntamento mensile dal terapista di coppia. Chiedere se attività comuni come ricevere avvisi di garanzia per tentata concussione e altre ipotesi di reato possano giovare alla vita matrimoniale. Prima di uscire stampare un tot di foto di Aida Yespica con cui ingannare piacevolmente l'attesa nel bagno del terapista.


ore 12,15 Farsi prestare la Porsche da Pellegrino, passare a prendere Scajola a sua insaputa e partecipare al meeting “Comprare case a Roma: trucchi, segreti ed insidie per il parlamentare moderno”. All'incontro sedersi lontani da Di Pietro. Come addestramento supplementare per “L'Isola dei famosi” fermarsi sotto una videocamera di sorveglianza della Standa e parlare male degli altri naufraghi.


ore 13.30 Cambiare alleati di partito. Assicurarsi che dall'ultimo voltafaccia siano trascorse almeno otto ore per evitare critiche gratuite e speculazioni politiche sul mio conto.

ore 17 Preparare falò e tamburi per il rito quotidiano sulla bambola voodoo di De Magistris. Prima di andare a letto infilzare gli arti inferiori con spilloni intinti nel muco di un deputato del Pdl (preferibilmente pregiudicato)


ore 19.30 Cambiare alleati di partito. Me ne fotto se dall'ultimo voltafaccia non sono trascorse nemmeno otto ore. Che brontolino pure, tanto siamo in Italia.


Se questa ti ha fatto incazzare potrebbero irritarti anche l'agenda di SCAJOLA e di FRATTINI,





5 giugno 2010

La pagella del figlio della lupa Napolitano

La pagella del giovine Napolitano. Dal Misfatto (inserto satirico de "Il Fatto Quotidiano") del 30 maggio.

La calunnia diffusa da anti patriottiche lingue lo raggiungeva all'inizio dell'anno scolastico ingiuriandolo di covare insane simpatie per il rosso nemico del Don, ma la dedizione mostrata dal giovane balilla Napolitano alla causa fascista ha rigettato in gola all'infido mistificatore anonimo ogni vile chiacchiera sul suo disamore per il Duce.

Vaso di terracotta tra vasi di ferro, lenisce le ferite della sua fragile spina dorsale cercando albergo tra le frondose e nerborute braccia di figli della lupa ignoranti come imberbi caprette avvezze solo all'ozioso brucare nelle pianure del generoso e paterno Po, ma proprio per questo dal certissimo e luccicante avvenire al comando dell'italico timone.

Fulmineo e spontaneo come la lacrima che tracima dall'occhio contadino delle donnette dell'Agro Pontino alla vista del Duce che le saluta con marziale intendimento, Napolitano accorre impavido al grido d'aiuto, acuto sì, ma giammai rassegnato, dei giovani camerati intrappolati dalla protervia giustizialista delle poco lungimiranti leggi prefasciste.

Eccole! Le voci invocano la sua penna e la supplicano di sciogliere i legami con un passato che non più potrà ritardare il ritorno al romano splendore! Ecco la sua penna MonteBianco che recide i vincoli passati con l'arrogante sicurezza di un trasvolatore di Fiume.

Sia con Apollo in alto nel cielo sul suo carro luciferino sia con Morfeo latore del meritato riposo per il fascista operoso, Napolitano indomito firma, firma e firma ancora! Fa scudo con il cagionevole corpo per proteggere le quattro più alte cariche della scuola dalle fauci letali della rossa fiera, si immola per far rientrare dall'estero l'italica moneta fuggita nottetempo e bramosa di riabbracciare i suoi simili, dà la vita per ricomporre gli errori di un maldestro mangiatore di panini romano, ed altro...ed altro ancora...

Promosso a pieni voti con fascista gratitudine.

1 giugno 2010

Addicted

E' durata solo alcune ore la speranza di vedere Napolitano non firmare un foglio passatogli da Berlusconi. Poi è riuscito a trovare la penna che la moglie gli aveva nascosto tra i gerani e la speranza è morta. Ancora una volta. Nessuno si è meravigliato: la settimana scorsa Napolitano ha fatto visita ad Obama e l'imbarazzante scena a cui hanno dovuto assistere Michelle e le bambine non lasciava dubbi su quale sarebbe stata la sua condotta una volta tornato in Italia. A questo punto spero che il Presidente trovi la forza di ammettere di avere un problema e si lasci accompagnare in una comunità per disintossicarsi. In collaborazione con Paola Antista, la disegnatrice israeliana che apre il fuoco sui pacifisti solo per legittima difesa