2 febbraio 2011

Lettere dal fronte 5

Dal Misfatto (inserto satirico de Il Fatto Quotidiano) del 30 gennaio

Cari genitori,

non chiedetemi come, ma non siamo ancora stati sconfitti. Ogni giorno sembra l'ultimo, ma quello dopo siamo ancora qui a liberare le sopracciglia del tenente Gasparri dal filo spinato e a disinnescare le mine antiuomo che il capitano La Russa nasconde davanti alle latrine per invogliarci a non perdere tempo con le evacuazioni corporali che, a suo dire, sono roba da froci. Il morale però è basso. Credevamo di essere soldati e invece siamo guardoni. Credevamo di essere i protagonisti di qualcosa tipo “Apocalypse Now” e invece siamo le comparse di “La dottoressa ci sta col colonnello”. Qualche giorno fa abbiamo visto arrivare le nuove infermiere accompagnate da Lele Mora ed Emilio Fede. Sono state scaricate dal loro furgoncino ma invece di essere portate nella tenda medica sono finite nel bunker che si trova sotto il comando centrale. Abbiamo pensato che quella fosse la nuova infermeria, così abbiamo pensato di portare lì la barella con il ferito di giornata, un soldato semplice che si era rotto una gamba inciampando in un falso dossier di Feltri lasciato distrattamente su uno scalino. Noi siamo stati bloccati all'ingresso, mentre il ferito veniva portato all'interno e fatto accomodare su un divanetto leopardato con uno strano palo vicino. Dopo qualche minuto abbiamo sentito risuonare dall'interno musica da discoteca a palla, coperta immediatamente da strani gemiti che non sembravano di dolore. Il ferito è uscito qualche ora dopo visibilmente sconvolto. Sempre sulla barella ma con un sorriso stampato in faccia e la con patta dei pantaloni in fiamme. Il solito equivoco. Non erano infermiere ma “infermiere” del nostro leader. Le “infermiere” hanno capito di aver dedicato il trattamento speciale “Lazzaro” alla persona sbagliata solo quando il ferito è andato via senza lasciare né contanti né chiavi di appartamenti in Via Olgettina. Le ragazze non si erano subito rese conto dello scambio di persona perché gli avevano detto che il soggetto da rianimare era “uno che stava più di là che di qua”. Alcune erano così arrabbiate che il giorno dopo hanno partecipato al Consiglio regionale della Lombardia di pessimo umore. Negli stessi giorni l'attendente Bondi se l'è vista davvero brutta. Da quando c'è lui crolla una trincea al giorno; sono venute giù persino quelle secolari costruite in epoca romana a difesa dei comunisti che calavano dalla Alpi e che hanno resistito alle eruzioni eversive del Vesuvio. Nonostante i disastri, Bondi non è stato sollevato dall'incarico per lo stesso motivo per cui gli è stato affidato: è un mistero. Le operazioni militari procedono senza sosta. Berlusconi ha capito che la miglior difesa è l'attacco e di conseguenza si è dato da fare ordinando ai suoi luogotenenti di bombardare ad oltranza le televisioni pubbliche e private. Ha pensato a tutto. Mentre i vari Signorini, Fede (quando non ha da fare col furgoncino) e Minzolini sono impegnati nei raid, ha ordinato di lanciare la Santanché nelle trincee avversarie con il compito di urlare a tutto spiano per coprire le sirene antiaeree ed impedire ai nemici dimettersi in salvo.

Spero di potervi scrivere presto

Il vostro figliolo

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10 commenti:

Anonimo ha detto...

Nella foto il soldato legge "LIbero"

silvio di giorgio ha detto...

....mentre sta facendo "Il Giornale"

Anonimo ha detto...

pensando a "Il Tempo"

silvio di giorgio ha detto...

e naturalmente si è pulito con "Il Foglio"

Unknown ha detto...

Veramente impressionante questa tua cronaca dal fronte.Spero che potrai raccontare che il comandante supremo e andato in mille pezzi,dilaniato da bombe Pm.
Cristiana

silvio di giorgio ha detto...

cristiana
la fine è vicina...

Eowyn ha detto...

bella!!!!!! xò mi auguro che venga il giorno in cui non avrai + materiale x scrivere dal fronte.

silvio di giorgio ha detto...

sì, in effetti spero che questa rubrica prima o poi finisca...

-- ha detto...

Bello il pezzo, complimenti.

silvio di giorgio ha detto...

grazie Discepolo