21 aprile 2011

Signorino grandi firme

Dal Misfatto, inserto satirico de Il Fatto Quotidiano del 17 aprile

Secondo la procura di Milano circa 800 firme servite a presentare la “Lista per la Lombardia” di Roberto Formigoni sono palesemente false. Gli indagati per falso ideologico sono una decina tra consiglieri provinciali e comunali del Pdl che, nel caso in cui fossero ritenuti colpevoli, saranno severamente puniti dal partito per aver infranto la prima regola morale del Pdl: mai farsi pizzicare. Visto il clamore della vicenda, Berlusconi sta comunque già pensando ad una legge ad hoc. Se in futuro a commettere il reato sarà una lista alleata del Pdl i responsabili subiranno, nell'ordine: fino a 1000 firme false, un corso di aggiornamento di almeno 3 mesi presso i migliori pregiudicati della partito; fino al 2500 firme false, un fine settimana in un paradiso fiscale per imparare i rudimenti della materia; oltre le 5000 firme false scatterà il bacio accademico, tre escort specializzate nella statua di Priapo e una poltrona da sottosegretario. Nel caso in cui fossero coinvolte liste di altri partiti, la legge prevederà sanzioni durissime: fino a 1000 firme false, i responsabili saranno costretti a convivere per un mese nella gabbia di Scilipoti; fino a 2500 firme, dovranno ascoltare un'ora al giorno le proposte di legge di Gabriella Carlucci; oltre le 5000 firme saranno assunti nel Pdl. Le firme false della lista Formigoni sarebbero apparse in un momento preciso, e cioè quando Berlusconi, dopo una rapida riunione ad Arcore, si è improvvisamente accorto delle imprescindibili doti politiche di Nicole Minetti e ha imposto la riapertura del listino per consentirle di essere eletta nel consiglio regionale della Lombardia. Dopo l'inserimento della Minetti nella lista, mancavano solo poche ore al termine ultimo per la consegna delle firme ed è qui che si collocherebbe la truffa. Non potendo chiamare in tempi brevi i figuranti di Forum, si è reso necessario falsificare le firme. In questa storia la Minetti non c'entra nulla, è una beneficiaria, e poi il falso ideologico è un reato da scribacchini, niente a che fare con la verve necessaria per farsi inquisire per sfruttamento minorile della prostituzione. All'epoca, l'improvvisa ma imprescindibile candidatura della Minetti suscitò parecchi malumori nel partito, soprattutto in Sara Giudice che a gennaio di quest'anno ha chiesto le dimissioni dell'igienista dentale per il suo coinvolgimento nel caso Ruby. Dopo essersi messa contro la Minetti, la Giudice è stata “costretta” a passare a Futuro e Libertà. Cicchitto: “Nessuna relazione con il caso Minetti, è andata via per incompatibilità ambientale: una con quel cognome non può stare con noi”.





4 commenti:

Anonimo ha detto...

Sei il solito eversivo!

silvio di giorgio ha detto...

ma che dici, mica sono un magistrato!

Anonimo ha detto...

Potresti diventarlo

Unknown ha detto...

Il progetto finale è un Mega Centro Specialistico : la Minetti per la bocca e Ruby per il bungabunga.
Cristiana