15 novembre 2012

Dillo ad Elsa #1


Da Yanez, inserto satirico di Pubblico, del 12 novembre 2012.

Cara Elsa, da cinque anni non ho più notizie di mio padre. E' uscito da casa per fare una passeggiata e non è più rientrato. Abbiamo chiesto aiuto a tutti, anche a “Chi l'ha visto?”. Le forze dell'ordine ci hanno detto che non possono più portare avanti le ricerche perché non ci sono tracce. I giornalisti sono gli unici che continuano a parlarne, a trasmettere appelli in tv, a distribuire foto di mio padre con il nostro numero di telefono. Mi dia una parola diconforto...
Clorinda Pezzodipane, Ventimiglia

Amica mia, la sua lettera mi ha commosso perché mi permette di affrontare in questo spazio uno dei drammi della nostra società: la piaga del giornalismo. Se con lei i giornalisti stanno assumendo un comportamento terribile, alimentando una falsa speranza invece di dirle la verità (che suo padre è a testa in giù dentro una discarica o a Cuba con due gemelle minorenni sulle gambe), con me sono ancora più spietati. Giorni fa ero a Torino per un convegno e la presenza di un gruppo di giornalisti mi ha costretto a pensare prima di parlare. Si rende conto? Pensare PRIMA di parlare! Li ho invitati ad uscire perché volevo essere libera di dire qualunque sciocchezza ma si sono rifiutati. Sono rimasti lì ad ascoltarmi parola per parola. Dove andremo a finire di questo passo? In un mondo in cui giornalisti fanno domande non concordate?

Ministro Fornero, sono il Vescovo di XXXX. Un mio parroco, stimato dalla comunità tutta, mi ha confessato di abusare dei suoi chierichetti. Mi ha persino raccontato che durante i rapporti fantastica su Daniel Radcliffe, l'attore di Harry Potter. Cosa devo fare?
XXX XXX, Vescovo di XXXX

Eccellenza, per prima cosa non ne parli con nessuno: se l'opinione pubblica venisse a sapere che un suo parroco fantastica su un ragazzo ormai maggiorenne sarebbe uno scandalo. Fate come al solito: trasferitelo. Lo trasferisca però in una scuola elementare dove l'odore del latte infantile lo aiuterà di certo a tornare sulla retta via. Nel caso in cui la storia di Radcliffe venisse fuori, lei precisi alla stampa che le fantasie riguardano Harry Potter durante il primo film, quando era inequivocabilmente minorenne.

Ministro, mi rivolgo a Lei in lacrime. Ho trovato due spinelli nello zaino di mio figlio. Non ci potevo credere, poi ho frugato nel suo cassetto e ho trovato altra erba e una mazzetta di banconote di vario taglio. Mio figlio spaccia...ha solo 15 anni e spaccia!
Brando Cicconi, Acquaviva Delle Fonti

Caro amico, capisco il suo stato d'animo e sono con lei: non deve essere facile accettare da un giorno all'altro che i nostri bambini sono diventati uomini. Solo ieri suo figlio era in braccio a succhiare la tetta materna ed oggi vende droga agli universitari fuori corso. Chissà, magari con quel denaro finanzierà un'attività più redditizia; magari un giorno venderà cocaina a calciatori ed onorevoli. Ma ora basta fantasticare: quando rientrerà a casa lo abbracci e si goda questi momenti che sono fugaci: quando sarà il nuovo Escobar non avrà più tempo di farlo.

Caro Ministro, un nostro congiunto soffre di un male terribile: la SLA. E' inutile raccontarLe il calvario a cui siamo tutti sottoposti da quasi 10 anni, le difficoltà che incontriamo giorno dopo giorno. Ora un'altra scure si abbatte su di noi: i tagli del Governo all'assistenza.
Penelope Loquaci, Udine

Cara amica, dal suo nome capisco che è una donna paziente. Quindi le dico “abbia pazienza”. So perfettamente cosa voglia dire affrontare ogni giorno le stazioni del Calvario. Lo so da quando sono diventata Ministro. Anche se io le stazioni le affronto in auto blu non vuol dire che siano meno dolorose. Ma lo sa che una volta l'autista ha frenato di colpo e mi sono versata addosso lo champagne? Ho dovuto buttare il vestito in una campana della Caritas. Era una giornata importante per me. Ho pianto tantissimo. Ho pianto così tanto che Monti ha dovuto continuare a parlare al posto mio. Ci tenevo a quel vestito...

Sono un professore di una scuola media di Varese e la settimana scorsa ho messo una nota ad un mio allievo perché ha chiamato “terrone di merda” il suo compagno di classe che è originario di Napoli. Sono sconvolto...Vedere che i giovani covano dentro di loro tanta ignoranza è doloroso. Cosa ne pensa?
Artemio Filastrocchi, Varese

Professore, l'ignoranza fa male: lei che è un docente lo sa meglio di tutti. Sentire un ragazzino offendere un napoletano con un epiteto così generico è deprimente. Ci sono tanti modi di offendere un napoletano (camorrista, mariuolo, Mario Merola) e lui ha usato il più banale. Mi permetta di dire che non è colpa del ragazzo ma colpa sua, sì, caro amico, sua e della scuola. Impegnatevi, arricchite il vocabolario di questi giovani talenti e non lasciateli affogare nel mare della banalità. Chiederò al ministro Profumo di intervenire personalmente.

2 commenti:

Punzy ha detto...

credo che potrebbe degnamente sostituire Susanna Agnelli in una rubrica di Oggi o Gente, non ricordo, dove le persone le sottoponevano dei cazzo di problemi e lei rispondeva estatica di mettere una tovaglia bianca ricamata a mano sul tavolo del salotto..
stastronza

silvio di giorgio ha detto...

ricordo con ammirazione quella rubrica. e sono lieto che anche tu (ma non avevo dubbi a riguardo) la porti ancora nel cuore...