Da Il Ruvido anno II numero 3
Dante
Alighieri nasce a Firenze nel maggio del 1265 da Gabriella e
Alighiero, una coppia di scambisti toscani noti alla buoncostume fin
dal 1232. Nel 1274 vede per la prima volta Beatrice ad un concorso di
Miss Maglietta Bagnata: Dante perde la testa per la vincitrice, ma
non avendo molto denaro ripiega su una bambina che nel backstage sta
circuendo un cavallo a dondolo: Beatrice. Nel 1283 è già orfano di
tutti e tre i genitori, fatto che gli procura una certa notorietà
nel quartiere dove distribuisce consigli ai bambini più piccoli su
come falsificare la firma sul libretto delle giustificazioni. Nel
frattempo, annoiato dalla scarsa programmazione in tv, inizia a
frequentare giovani poeti “stilnovisti”. A 20 anni sposa Gemma
Donati che gli regalerà quattro figli: nonostante la legittima
curiosità, la donna non gli rivelerà mai dove li avesse presi. Nel
1290 muore Beatrice e due anni dopo inizia a scrivere la “Vita
Nuova” per distrarsi dalla sua ossessione: i videopoker. Nel 1295 è
costretto ad iscriversi ad una corporazione: scelse quella dei medici
e dei farmacisti con la speranza di poter accedere più facilmente
alle scorte di crack della città. Quando
la lotta tra Guelfi Bianchi e Guelfi Neri si fece più aspra, Dante,
consigliato da una monetina truccata, si schierò col partito dei
Bianchi che cercavano di difendere l’indipendenza della città
opponendosi alle tendenze egemoniche di Bonifacio VIII Caetani, che
fu Papa dal dicembre 1294 al 1303 e che è rimasto nella storia come
Bonifacio VIII Caetani, Papa dal dicembre 1294 al 1303. Nel 1300,
Dante venne eletto tra i sei “Priori”, custodi del potere
esecutivo, i più alti magistrati del governo che componeva la
Signoria. Il loro potere era tale che potevano cambiare canale senza
che le loro mogli potessero obiettare. Nel 1301, proprio mentre a
Firenze arrivava a cavallo del suo triciclo amaranto Charles de
Valois e il partito dei Neri, sostenuto dal papato, prendeva il
sopravvento, Dante fu chiamato a Roma alla corte di Bonifacio VIII.
Quando iniziarono i processi politici, accusato di corruzione e di
aver masticato una caramella con la bocca aperta, fu sospeso dai
pubblici uffici e condannato al pagamento di una pesante ammenda
oltre a 50 ore di lavori socialmente utili presso lo studio legale di
un avo di Cesare Previti. Poiché non si abbassò, al pari dei suoi
amici, a presentarsi davanti ai giudici (50 ore in contatto con un
consanguineo di Previti già allora rappresentava un'umiliazione
inaccettabile), Dante fu condannato alla confisca dei beni e “al
boia” se si fosse fatto trovare sul territorio del Comune di
Firenze in qualunque stato: solido, liquido, gassoso o gommoso. Fu
così costretto a lasciare Firenze e la sua celeberrima collezione di
nasi finti. A partire dal 1304 inizia per Dante il lungo esilio, nel
corso del quale viene sempre accolto con favore: Verona, Lucca, forse
anche Parigi e New Orleans dove pare abbia composto alcuni blues
nelle pause dei suoi incontri con prostitute mulatte sulle rive del
Mississippi. Nel 1306 intraprende la redazione della Divina
Commedia
che per motivi ancora ignoti agli storici lo renderà totalmente
insensibile ai maccheroni alla panna. Nel 1308, in latino e a testa
in giù, compone un trattato sulla lingua e lo stile: il De
vulgari eloquentia,
nel quale passa in revisione i differenti dialetti della lingua
italiana per conquistare l'amore di una lavandaia di 89 anni che
invece gli preferirà un compressore. Verso il 1315 gli venne offerto
di ritornare a Firenze, ma a condizioni che il suo orgoglio ritenne
troppo umilianti: durante il viaggio avrebbe dovuto usare solo il
piede destro. Nel 1319 fu invitato a Ravenna da Guido Novello da
Polenta, Signore della città che, due anni più tardi, lo inviò a
Venezia come ambasciatore. Rientrando da questa ambasciata, Dante
venne colpito da un attacco di malaria (nessuno chiarì mai chi
gliela scagliò addosso) e morì a Ravenna a 56 anni nella notte tra
il 18 e 30 settembre 1321.
(illustrazione di Sauro Ciantini)
2 commenti:
grazie per queste meravigliose pillole di storia.
aspetto la puntata su Boccaccio e il suo Decamerone!
grazie a te! boccaccio per ora non è in programma...
tra qualche minuto posto la vita di foscolo.
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