31 gennaio 2013

Ugo Foscolo


Da Il Ruvido anno II numero 4

Ugo Foscolo nasce a Zante nel 1777 picchiando ripetutamente la madre al momento del parto per essere stato interrotto durante un solitario. La madre lo porta subito a Venezia dove il giovane Ugo capeggia atti di vandalismo poi mutuati dagli sceneggiatori di “Vivere” e di ”Incantesimo”. Ugo è il terrore dei suoi maestri e Alvaro Vitali rivelerà nel suo libro di memorie “Col fischio o senza?” che il personaggio di Pierino altro non è che una rivisitazione moderna del Foscolo in chiave beat. Improvvisamente decide di voler studiare: una voglia di apprendere lo travolge come un mare in tempesta e quando realizza che l’arte è un modo sicuro per rimorchiare si butta a capofitto nei libri per diventare poeta. Il suicidio di un suo compagno di scuola, Jacopo Ortis, lo turba oltremodo perché Ortis gli aveva promesso di presentargli la sorella. Il mancato incontro con la sorella di Ortis lo tormenta giorno e notte e il giovane Ugo decide di dedicarsi alla politica nello stesso momento in cui il giovane Napoleone marcia su Milano, ma viene arrestato ventisette minuti dopo a causa di sue certe teorie rivoluzionarie per le quali la ciabatta ha gli stessi diritti del mocassino scamosciato. Rilasciato, si ritira sui colli Euganei dove compone il Tieste e una serie di sceneggiature con protagonista un cammello parlante mai rappresentate a causa dei chiari riferimenti rivoluzionari. Si arruola come cacciatore a cavallo nell’esercito cispadano perché affascinato dalla parola “cispadano” che ama pronunciare anche durante gli incontri galanti. Ugo è uno dei parlamentari che incontra Napoleone a Mombello, ma è un momento triste della sua vita in quanto non riesce a farsi immortalare con una polaroid col generale che ha fretta di andare a concludere la vendita di Venezia agli austriaci in cambio del brevetto di un nuovo tipo di tacco ergonomico. Foscolo è deluso e cerca conforto nel lavoro e nella compagnia di altri letterati come il Parini con cui condivide la passione per la lettera K. L’ennesimo rifiuto da parte di Teresa, la moglie del Monti, lo spinge ad ingerire una forte quantità di oppio che invece di ucciderlo gli ispira i testi di cinque canzoni che saranno poi riadattate da Jimi Hendrix. Inizia a scrivere “Le ultime lettere di Jacopo Ortis”, ma il fascino della parola “cispadano” è troppo forte e torna così ad indossare la divisa di Cacciatore partecipando a diversi combattimenti guadagnandosi la promozione a capitano e un set di pentole in acciaio inox. Incontra nuovamente Teresa e ha così la scusa per farsi un altro giro di oppio intuendo stavolta le potenzialità erotiche del gel sulle sopracciglia. A Firenze amoreggia con Isabella Roncioni, ma uscito per andare a comprare le sigarette la ritrova fidanzata ad un conte brindisino privo di caviglie. Si accoppia con un numero spropositato di donne che possono fissare appuntamenti con Ugo tramite il suo fan club; durante le pause amatorie compone “I Sepolcri”. Tempo dopo parte per l’Inghilterra dove si concentra a dissipare tutti i suoi guadagni (e quelli di un equivoco benzinaio calabrese) e dove gli viene recapitata Floriana, la figlia con cui trascorre il resto della sua vita nell’utopia di creare un partito politico composto solo da giardinieri gay. I debiti ormai lo soffocano, a neanche 50 anni è senza denti e con una salute paragonabile al PIL del Nicaragua: muore nel 1827 lasciando in eredità alla figlia un pedalino blu e tre bigodini. Al suo funerale non partecipò nessuno degli intellettuali inglesi che tanto lo aveva acclamato al suo arrivo in Inghilterra e lo stesso Foscolo vi partecipò controvoglia cercando di addurre scuse puerili del tipo “non mi sento bene” e “fa freddo”: fu tumulato con una coperta. Attualmente è ancora morto.

(Illustrazione di Sauro Ciantini)

2 commenti:

Unknown ha detto...

la ritrova fidanzata ad un conte brindisino privo di caviglie

sei un genio. ma come ti vengono??
comunque è davvero affascinante la parola cispadano. ma anche cisalpino ve?

silvio di giorgio ha detto...

sì, anche cisalpino ha il suo fascino. forse è meno ipnotica ma anch'essa ha il suo perché.