16 febbraio 2013

Twitter


Da "Il Ruvido" anno II numero 6 del 

Dopo gli attacchi informatici al Washington Post e al WS Journal, gli hackers cinesi si sarebbero scagliati contro Twitter compromettendo circa 250 mila account in tutto il mondo.
Il responsabile della sicurezza di Twitter ha affermato che non si tratta di un attacco sferrato da dilettanti, ma da professionisti in piena regola.
L'allarme è scattato quando su alcuni profili vip sono iniziati a circolare dei tweet troppo distanti dallo stile dei proprietari, con l'evidente obiettivo di sconvolgere i loro followers.
I primi sospetti sono affiorati quando, per circa 45 minuti, Beppe Grillo non ha espulso nessuno dal Movimento a 5 Stelle, si è schierato apertamente contro il fascismo scrivendo un paio di battute su Mussolini con i caratteri rovesciati e ha accettato il confronto tv con gli altri leaders offrendosi persino di portare dei pasticcini in studio; Benedetto XVI si è detto favorevole al sacerdozio femminile, ai matrimoni tra omosessuali, ha annunciato l'espulsione dal clero dei pedofili e nella foto profilo, al posto del cappello a tre punte, ha sfoggiato un preservativo rosa schoking gigante; Daniele Luttazzi ha improvvisamente iniziato a scrivere 45 messaggi all'ora (citandone esplicitamente la fonte, stavolta); Angelino Alfano si è finalmente firmato con il suo vero nome: Silvio Berlusconi.
Fortunatamente i tecnici di Twitter hanno prontamente tappato la falla ed evitato guai peggiori: i followers di Gasparri hanno rischiato di vedere il loro idolo scrivere correttamente la tabellina del cinque.
Tra i tanti profili “rubati”, i cinesi non sarebbero riusciti a comprometterne uno in particolare. Ci hanno provato in tutti i modi, ma non ce l'hanno fatta.
Secondo indiscrezioni, in seguito al tentativo, quattro hackers sarebbero attualmente seguiti da un team di psicologi, uno avrebbe cercato di togliersi la vita travestendosi da monaco tibetano per poi introdursi nottetempo nella camerata di una caserma di Pechino est sventolando una gigantografia del Dalai Lama, mentre il capo delle operazioni di hacking avrebbe rassegnato le dimissioni offrendosi volontario per una missione suicida pur di non aver ancora a che fare con pericoli del genere. Il profilo in questione è quello di Flavia Vento.
Dopo aver letto qualche tweet, gli hackers sopravvissuti hanno realizzato che uno dei modi per colpirla sarebbe stato quello di far apparire sul suo profilo un congiuntivo esatto, ma l'impatto violento con questa poesia li ha messi in fuga:

Il mare
 Distesa immensa di mondi sotterranei
 Sento quasi le voci di quel mondo
 Fatto di abissi e segreti
 Immagino sirene cantare
Squali attaccare
 Cavallucci marini danzare
 Conchiglie divine dormire
 E navi perse riemergere.

Autodefinitasi poetessa soave e incompresa come Lory Del Santo, Flavia si è rassegnata a vedersi riconosciuta autrice di valore solo dopo la morte paragonandosi a Dante il quale, a differenza della Vento, fu anche bandito dalla sua terra.
Provvedimento auspicabile anche per lei.

5 commenti:

Punzy ha detto...

a volte leggo i suoi tweet e la ammiro: dev'essere bello essere ttalmente alienati dal mondo..no dolore, no realta'..

EXPAPA ha detto...

Ottimo resoconto. Vivo in Spagna e non sapevo niente, da anni, della Vento. Mi sento rinato. Grazie.

Dario
www.expapa.com

silvio di giorgio ha detto...

Punzy, perché solo "a volte"???

Dario, così hai un altro motivo per restare lì a fare corride.

Alonso ha detto...

Secondo me le reti sociale non sono mai sicure;chiunque con una grande conoscenza d'informatica potrebbe entrare per fare dei danni,perciò tocca fare molta attenzione con quello che si scrive ma sopratutto fare attenzione con nostri dati personali.Ottimo post.alonso cessione del quinto

silvio di giorgio ha detto...

certo, alonso. e soprattutto basterebbe un po' di buon senso per limitare i danni...