21 febbraio 2013

Cani e porci


Da "il Ruvido" del 16 febbraio 2013

I politici hanno capito che le parole non bastano più a fregare gli elettori come una volta e si sono buttati sul sentimento. Ormai non hanno più credibilità: per sembrare ancora umani hanno fatto ricorso al trucchetto della foto ricordo con gli animali: stanno giocando la carta della disperazione.
Sono ipocriti, disonesti, inconcludenti e credono che abboccheremo solo perché si fanno fotografare con un cagnolino?
Anche Hitler aveva un bel pastore tedesco, ci sono tante belle foto dei due insieme, ma dubito che al giorno d'oggi riuscirebbe a strappare un 4%. A meno che non affianchi alle foto con Blondi, la proposta della restituzione dell'Imu.
Berlusconi si è fatto fotografare avvinghiato ad una cagna. Fin qui nulla di nuovo, eccezion fatta che stavolta non la candiderà in qualche collegio blindato.
Bersani ha posato insieme a due esemplari diversi, nel caso in cui uno dei due avesse già posato con Vendola: guai se in quella coalizione ci fosse qualcosa di comune tra i leaders; se in giro si venisse a sapere potrebbero scambiarla per una coalizione di sinistra.
Persino Monti ha ceduto esi è fatto regalare dalla Bignardi un cagnolino. Quando lo aveva in braccio, Monti era imbarazzatissimo: l'unico animale che era abituato ad accarezzare fino a quel momento era stato il salvadanaio a forma di porcellino.
Grillo ha stretto la zampa ad un pit bull e quando gli hanno fatto notare che, suo malgrado, è una razza protagonista di moltissimi episodi violenti, ha risposto che non è un suo problema e che nel suo movimento c'è posto per chiunque voglia aderirvi. Insomma, tutti in posa con Fido. Solo Giannino non c'è ancora riuscito perché quando vedono i colori dei suoi vestiti, i cagnolini scappano via terrorizzati. L'unico animale che Giannino potrebbe avvicinare senza metterlo in fuga è la talpa.
Il vero punto della vicenda è: dove sono gli animalisti quando servono per davvero? Staranno manifestando in qualche piazza contro i maltrattamenti al lombrico del Kansas City o alla farfalla alogena dell'Indonesia meridionale.
Chi pagherà per i maltrattamenti inferti a questi poveri quadrupedi? Non credo che le bestiole si siano fatte fotografare di loro spontanea volontà. E soprattutto, sapevano che stavano prestando i loro volti alla politica? Magari gli hanno detto: “Dai, andiamo a fare una pisciatina”, loro avranno scodinzolato per la gioia e poi si sono ritrovati in mezzo ai flash della propaganda politica.
E se non funzionerà neanche con i cani a cosa ricorreranno i nostri politici? Agli animali infermi? Mi sembra già di vedere le fotografie della prossima campagna elettorale. Berlusconi che accarezza la testolina di un criceto stitico dal '99; Bersani che massaggia il pancino ad una pecora con il Parkinson; le mani di Monti a fare da culla ad una ranocchia in fase terminale e Grillo che stringe la mano ad un cinghiale con un passato mai rinnegato nella Repubblica di Salò.

16 febbraio 2013

Twitter


Da "Il Ruvido" anno II numero 6 del 

Dopo gli attacchi informatici al Washington Post e al WS Journal, gli hackers cinesi si sarebbero scagliati contro Twitter compromettendo circa 250 mila account in tutto il mondo.
Il responsabile della sicurezza di Twitter ha affermato che non si tratta di un attacco sferrato da dilettanti, ma da professionisti in piena regola.
L'allarme è scattato quando su alcuni profili vip sono iniziati a circolare dei tweet troppo distanti dallo stile dei proprietari, con l'evidente obiettivo di sconvolgere i loro followers.
I primi sospetti sono affiorati quando, per circa 45 minuti, Beppe Grillo non ha espulso nessuno dal Movimento a 5 Stelle, si è schierato apertamente contro il fascismo scrivendo un paio di battute su Mussolini con i caratteri rovesciati e ha accettato il confronto tv con gli altri leaders offrendosi persino di portare dei pasticcini in studio; Benedetto XVI si è detto favorevole al sacerdozio femminile, ai matrimoni tra omosessuali, ha annunciato l'espulsione dal clero dei pedofili e nella foto profilo, al posto del cappello a tre punte, ha sfoggiato un preservativo rosa schoking gigante; Daniele Luttazzi ha improvvisamente iniziato a scrivere 45 messaggi all'ora (citandone esplicitamente la fonte, stavolta); Angelino Alfano si è finalmente firmato con il suo vero nome: Silvio Berlusconi.
Fortunatamente i tecnici di Twitter hanno prontamente tappato la falla ed evitato guai peggiori: i followers di Gasparri hanno rischiato di vedere il loro idolo scrivere correttamente la tabellina del cinque.
Tra i tanti profili “rubati”, i cinesi non sarebbero riusciti a comprometterne uno in particolare. Ci hanno provato in tutti i modi, ma non ce l'hanno fatta.
Secondo indiscrezioni, in seguito al tentativo, quattro hackers sarebbero attualmente seguiti da un team di psicologi, uno avrebbe cercato di togliersi la vita travestendosi da monaco tibetano per poi introdursi nottetempo nella camerata di una caserma di Pechino est sventolando una gigantografia del Dalai Lama, mentre il capo delle operazioni di hacking avrebbe rassegnato le dimissioni offrendosi volontario per una missione suicida pur di non aver ancora a che fare con pericoli del genere. Il profilo in questione è quello di Flavia Vento.
Dopo aver letto qualche tweet, gli hackers sopravvissuti hanno realizzato che uno dei modi per colpirla sarebbe stato quello di far apparire sul suo profilo un congiuntivo esatto, ma l'impatto violento con questa poesia li ha messi in fuga:

Il mare
 Distesa immensa di mondi sotterranei
 Sento quasi le voci di quel mondo
 Fatto di abissi e segreti
 Immagino sirene cantare
Squali attaccare
 Cavallucci marini danzare
 Conchiglie divine dormire
 E navi perse riemergere.

Autodefinitasi poetessa soave e incompresa come Lory Del Santo, Flavia si è rassegnata a vedersi riconosciuta autrice di valore solo dopo la morte paragonandosi a Dante il quale, a differenza della Vento, fu anche bandito dalla sua terra.
Provvedimento auspicabile anche per lei.

7 febbraio 2013

Scappa una tetta a Pamela Anderson


Da "Il Ruvido" del 2 febbraio 2013

Serata sfortunata per Pamela Anderson, la celeberrima ex bagnina di Baywatch che, durante l'esibizione al reality inglese “Dancing on ice”, ha perso parte del vestito mostrando al mondo intero una tetta. Titoloni sui giornali, interrogazioni parlamentari, l'Onu pronta a votare risoluzioni. Ma per cosa poi? Gli unici a non aver mai visto in vita loro una tetta di Pamela Anderson sono il Papa e Stewie Wonder. Il primo perché alle bocce preferisce le linee scolpite dei pettorali di Hugh Jackman, il secondo perché può solo accontentarsi di sue riproduzioni in braille. E come lui milioni di ragazzini che prima di Baywatch ci vedevano.
Al termine dell'esibizione, la Anderson era imbarazzatissima: si è scusata più volte per aver mostrato un seno ma giura di aver fatto di tutto per evitarlo; proprio non trovava le parole per non essere riuscita a tirarli fuori entrambi. Ma ciò non è bastato a salvarla dall'eliminazione.
I responsabili del guardaroba del programma avevano previsto che il vestito troppo stretto potesse scoprire i gommoni di Pamela e per evitare il dramma le avevano coperto i capezzoli con delle stelline argentate. Sapevano che sarebbe accaduto ma non le hanno dato un vestito più largo, le hanno solo coperto i capezzoli con una riproduzione in scala 1:1 della Via Lattea.
Se inviti Pamela Anderson è matematico che salterà fuori una tetta. Non importa a cosa la inviti, fa parte del suo DNA. Nel 1994 fu invitata da suo cugino a partecipare ad una riunione di condominio a Boston e dopo un quarto d'ora dall'inizio, quando si stava discutendo su chi dovesse cambiare la lampadina del pianerottolo del dodicesimo piano, le partì una spallina e i capezzoli fecero il resto. E' inevitabile. E' come festeggiare il compleanno di Berlusconi portandolo a fare un “puttan tour” tra le passeggiatrici in periferia. E' scontato che poi alla prima occasione te ne ritrovi qualcuna in Parlamento.
A questo punto troviamo uno spazio abbastanza capiente e mettiamo la tetta da parte. Nel corso del programma, Pamela ha confessato di essere rimasta praticamente al verde, dopo aver investito molti dei suoi guadagni nella realizzazione della casa dei sogni.
Pamela ha rivelato inoltre di essere stanca di lavorare e che vorrebbe ritirarsi a vita privata insieme ai figli e alle sue protesi. Nonostante infatti riceva ogni mese decine e decine di offerte di lavoro rivela di essere insoddisfatta: inizia a sospettare di essere scritturata solo per il suo corpo.
Nessuno ricorda la trama dei film di Pamela Anderson: il copione di solito aveva il paginone centrale. Il copione di solito ERA il paginone centrale.
Pamela ha girato moltissime scene sexy per i suoi film. Qualcuna anche con la telecamera accesa.
Ho lavorato senza sosta. Gli ultimi due anni sono stati molto stressanti”. L'attrice, che qualche anno fa pagò un debito di gioco di 250.000 dollari con una notte di sesso, deve al fisco circa 370 mila dollari: “A poco a poco, ma sto pagando”, ha detto Pamela massaggiandosi le rotule.
Su internet ancora spopola il filmino amatoriale hard che la vede impegnata in una faticosa cistoscopia all’ex marito Tommy Lee. Il video viene proiettato all’inizio di ogni semestre nelle aule di giurisprudenza per operare una prima selezione: “Questo potrebbe capitare anche a voi se foste dei batteristi drogati: volete ancora studiare queste cazzate legali?”
Tanti sono stati gli uomini a godere delle sue grazie. Persino Michael Jackson avrebbe avuto una relazione con la Anderson. Non so se siano mai andati a letto, ma di sicuro non avranno fatto sesso su un materassino gonfiabile. A meno che non abbiano voluto simulare un'orgia.

4 febbraio 2013

Giuda Tv 9

Da leggere ad alta voce imitando la voce e la pettinatura di Nicoletta Orsomando.

Da il Ruvido Anno II n° 4 del 26 gennaio 2013