6 giugno 2014

Banana Republic

Il “tifoso” razzista moderno non si accontenta più di fischiare i calciatori di colore. Da qualche tempo il semplice fischio non gli basta più per esprimere il suo sdegno nei confronti di una ingiustizia intollerabile: perché quel tizio nero se ne sta su un prato a correre dietro ad un pallone invece di raccogliere pomodori in provincia di Caserta? E per di più guadagnando tonnellate di soldi che gli permettono di svegliarsi ogni mattina tra le mutande di una modella diversa!

No, non mi sta bene: ti lancio una banana in campo così ti ricordo io da quale liana sei appena sceso! Questo il nuovo trend del razzismo da stadio. Banane. Naturalmente il tizio deve giocare nella squadra avversaria, perché se gioca nella tua quel brutto colore diventa meno scuro. Un mistero ottico incomprensibile. L'unica certezza è che il mercato delle banane è in ginocchio; se ne compri un paio ti guardano storto: credono che tu sia un razzista a caccia di munizioni. Un invito ai signori razzisti: cambiate frutto e lanciate i kiwi, quelli non mi piacciono.

Da Veleno, inserto satirico di Libero del 3 maggio

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