30 luglio 2008

Lacrime di coccodrillo
Alla commemorazione per il venticinquesimo anniversario dell'omicidio di Rocco Chinnici sono intervenuti due siciliani doc che ricoprono cariche di altissimo prestigio istituzionale; e questo è un bene per la Sicilia. E' un male che i due si chiamino Renato Schifani e Angelino Alfano. Il primo, proprio negli anni di Chinnici, insieme ad Enrico La Loggia, è socio della società di brookeraggio assicurativo Siculabrookers con Nino Mandalà (futuro boss di Villabate: 8 anni in primo grado per mafia e 4 anni per intestazione fittizia di beni) e Benny D’Agostino (condanna per concorso esterno in associazione mafiosa. Ad inizio anni ’80 D’Agostino girava in Ferrari con il capo della cupola Michele Greco e ospitava latitanti). Fatti arcinoti per aver ricordato i quali Travaglio si è beccato una querela da 1,3 milioni di euro dall'ormai intoccabile Presidente del Senato. Schifani non è coinvolto in nulla e non è mai stato aperto alcun fascicolo nei suoi confronti, ma sceglie i soci con la stessa fortuna con cui Amadeus sceglie i programmi da condurre. Anche Alfano non ha nulla da spartire con la mafia, a parte un bacio (il filmato del bacio è stato acquisito dalla Procura della Repubblica) dato al mafioso di Palma di Montechiaro, Croce Napoli, ad un matrimonio. Un incontro fortuito, certo. E poi non facciamo tante storie per un po' di lingua. Più gravi della pomiciata con Napoli, oltre allo scempio delle leggi vergogna di queste settimane, sono alcune illuminanti dichiarazioni del docile Alfano sulle dimissioni di Cuffaro in seguito alla condanna a 5 anni e all’interdizione dai pubblici uffici per favoreggiamento aggravato ad alcuni mafiosi:

“Lo ha fatto per l’esclusivo e nell’esclusivo interesse del popolo siciliano per una ragione umana oltreché politica, a quest’uomo bisogna rendere atto di correttezza istituzionale e di lealtà nei confronti delle istituzioni regionali”.

E su Dell’Utri il 14-2-2005, Il Giornale:

“Noi lo consideriamo da sempre colto, sensibile, innocente. In Appello dimostrerà questa verità...
Quelli della mia età hanno impresso nella pelle il marchio a fuoco dell’antimafia. Siamo figli dell’indignazione antimafiosa dei siciliani”.

Che Chinnici, e prima di lui Falcone e Borsellino, sia stato ricordato da questi due signori dalla fedina penale immacolata ma dalle amicizie e dalle dichiarazioni imbarazzanti mi infastidisce come il pensiero che in questo momento forse Gigi D'alessio si sta scopando Anna Tatangelo.

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