Il “tifoso” razzista moderno non si
accontenta più di fischiare i calciatori di colore. Da qualche tempo
il semplice fischio non gli basta più per esprimere il suo sdegno
nei confronti di una ingiustizia intollerabile: perché quel tizio
nero se ne sta su un prato a correre dietro ad un pallone invece di
raccogliere pomodori in provincia di Caserta? E per di più
guadagnando tonnellate di soldi che gli permettono di svegliarsi ogni
mattina tra le mutande di una modella diversa!
No, non mi sta bene: ti lancio una
banana in campo così ti ricordo io da quale liana sei appena sceso!
Questo il nuovo trend del razzismo da stadio. Banane. Naturalmente il
tizio deve giocare nella squadra avversaria, perché se gioca nella
tua quel brutto colore diventa meno scuro. Un mistero ottico
incomprensibile. L'unica certezza è che il mercato delle banane è
in ginocchio; se ne compri un paio ti guardano storto: credono che tu
sia un razzista a caccia di munizioni. Un invito ai signori razzisti:
cambiate frutto e lanciate i kiwi, quelli non mi piacciono.
Da Veleno, inserto satirico di Libero del 3 maggio
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