Da "Il Ruvido" anno II numero 6 del
Dopo gli attacchi informatici al
Washington Post e al WS Journal, gli hackers cinesi si sarebbero
scagliati contro Twitter compromettendo circa 250 mila account in
tutto il mondo.
Il responsabile della sicurezza di
Twitter ha affermato che non si tratta di un attacco sferrato da
dilettanti, ma da professionisti in piena regola.
L'allarme è scattato quando su alcuni
profili vip sono iniziati a circolare dei tweet troppo distanti dallo
stile dei proprietari, con l'evidente obiettivo di sconvolgere i loro
followers.
I primi sospetti sono affiorati quando,
per circa 45 minuti, Beppe Grillo non ha espulso nessuno dal
Movimento a 5 Stelle, si è schierato apertamente contro il fascismo
scrivendo un paio di battute su Mussolini con i caratteri rovesciati
e ha accettato il confronto tv con gli altri leaders offrendosi
persino di portare dei pasticcini in studio; Benedetto XVI si è
detto favorevole al sacerdozio femminile, ai matrimoni tra
omosessuali, ha annunciato l'espulsione dal clero dei pedofili e
nella foto profilo, al posto del cappello a tre punte, ha sfoggiato
un preservativo rosa schoking gigante; Daniele Luttazzi ha
improvvisamente iniziato a scrivere 45 messaggi all'ora (citandone
esplicitamente la fonte, stavolta); Angelino Alfano si è finalmente
firmato con il suo vero nome: Silvio Berlusconi.
Fortunatamente i tecnici di Twitter
hanno prontamente tappato la falla ed evitato guai peggiori: i
followers di Gasparri hanno rischiato di vedere il loro idolo
scrivere correttamente la tabellina del cinque.
Tra i tanti profili “rubati”, i
cinesi non sarebbero riusciti a comprometterne uno in particolare. Ci
hanno provato in tutti i modi, ma non ce l'hanno fatta.
Secondo indiscrezioni, in seguito al
tentativo, quattro hackers sarebbero attualmente seguiti da un team
di psicologi, uno avrebbe cercato di togliersi la vita travestendosi
da monaco tibetano per poi introdursi nottetempo nella camerata di
una caserma di Pechino est sventolando una gigantografia del Dalai
Lama, mentre il capo delle operazioni di hacking avrebbe rassegnato
le dimissioni offrendosi volontario per una missione suicida pur di
non aver ancora a che fare con pericoli del genere. Il profilo in
questione è quello di Flavia Vento.
Dopo aver letto qualche tweet, gli
hackers sopravvissuti hanno realizzato che uno dei modi per colpirla
sarebbe stato quello di far apparire sul suo profilo un congiuntivo
esatto, ma l'impatto violento con questa poesia li ha messi in fuga:
Il mare
Distesa immensa di mondi
sotterranei
Sento quasi le voci di quel mondo
Fatto di abissi e
segreti
Immagino sirene cantare
Squali attaccare
Cavallucci
marini danzare
Conchiglie divine dormire
E navi perse riemergere.
Autodefinitasi poetessa soave e
incompresa come Lory Del Santo, Flavia si è rassegnata a vedersi
riconosciuta autrice di valore solo dopo la morte paragonandosi a
Dante il quale, a differenza della Vento, fu anche bandito dalla sua
terra.
Provvedimento auspicabile anche per
lei.
5 commenti:
a volte leggo i suoi tweet e la ammiro: dev'essere bello essere ttalmente alienati dal mondo..no dolore, no realta'..
Ottimo resoconto. Vivo in Spagna e non sapevo niente, da anni, della Vento. Mi sento rinato. Grazie.
Dario
www.expapa.com
Punzy, perché solo "a volte"???
Dario, così hai un altro motivo per restare lì a fare corride.
Secondo me le reti sociale non sono mai sicure;chiunque con una grande conoscenza d'informatica potrebbe entrare per fare dei danni,perciò tocca fare molta attenzione con quello che si scrive ma sopratutto fare attenzione con nostri dati personali.Ottimo post.alonso cessione del quinto
certo, alonso. e soprattutto basterebbe un po' di buon senso per limitare i danni...
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