La finale di Coppa
Italia, grazie alla eco di questi giorni, ha fatto conoscere anche ai
non appassionati di calcio una piaga che ormai è dilagata su tutti i
campi di calcio, non solo quelli italiani: le pettinature dei
calciatori.
Fino a qualche anno fa si
guardava con sospetto il calciatore con i capelli lunghi, mosca
bianca in un mondo presidiato da basette ordinate e tagli
d'ordinanza. Le partite di oggi invece sembrano sfilate di barbieri
sotto acido. I colori delle chiome? Alcune di quelle tonalità sono
state usate dagli americani nei bombardamenti in Vietnam. Un tifoso
del Verona ha perso sette diottrie per aver fissato più di quattro
secondi una mèches di Balotelli.
Se i colori fanno più
danni di un'annata televisiva di Maria De Filippi, i tagli non sono
da meno: piste d'atterraggio, composizioni tribali, creste. Per
mantenere erette quelle impalcature di capelli si spremono in testa
tonnellate di gelatina: a fine partita i palloni sono così unti che
per precauzione vengono seppelliti nella terra dei fuochi.
Da Veleno, inserto satirico di Libero dell'11 maggio 2014
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