28 maggio 2011

Geriatria e Costituzione

Questo mese esordisco sul Vernacoliere. Vengo presentato come "nota penna satirica", ma spero che dal prossimo numero Cardinali la smetta di prendermi per il culo. Ecco il pezzo uscito sul numero di Giugno: compratelo lo stesso, ci sono anche cose belle.



Remigio Ceroni ha agito di sua iniziativa, ci tiene a precisarlo. I vertici del partito non sapevano nulla della sua proposta di riformare il primo articolo della Costituzione. Certo, per correttezza ha provato ad avvisare Berlusconi, ma ha rinunciato quando gli hanno riferito che il premier stava rincorrendo la segretaria per tentare di farsela sulla scrivania: nel partito sanno quali sono le sue priorità politiche. Ad ogni modo, la riforma del primo articolo è necessaria. Bisogna mettere nero su bianco che il Parlamento viene gerarchicamente prima di tutti gli altri organi costituzionali. Anche prima del presidente della Repubblica. Ma quale golpe, quale colpo di mano! Il golpe già c'è stato anni fa. Qui si tratta semplicemente di un'operazione umanitaria. La triste realtà è che Napolitano è vecchio, l'artrite non gli permette più di firmare le leggi incostituzionali con la velocità e la spigliatezza di un tempo. La mano gli fa un male boia ma si vergogna di ammetterlo pubblicamente per paura di essere messo da parte e rimpiazzato da un presidente più agile e dal pelo più lucido e così ogni tanto, quando il dolore è più vivo, finge di avere dubbi sulla legge del momento e minaccia di prendere tempo per valutarla. In realtà sta solo aspettando che l'aulin faccia effetto. Nel Pdl lo sanno e vogliono aiutarlo. E allora diamo più potere al Parlamento, così il presidente della Repubblica non dovrà più affaticarsi a controfirmare le nostre leggi: facciamo tutto da soli! E' giusto regalare a Napolitano un po' di riposo: nel Pdl sanno cos'è la riconoscenza. L'opposizione ha subito pensato male arrivando a dire che in questo modo si starebbero mettendo le fondamenta per una dittatura della maggioranza come durante il fascismo. Sono così lenti a capire le cose che credono che le fondamenta debbano ancora essere messe... Inutile precisare che la modifica al primo articolo della Costituzione sarà valida finché Berlusconi non diventerà presidente della Repubblica. A quel punto ci sarà la riforma presidenziale, il primo articolo della Costituzione verrà nuovamente ritoccato e la “supremazia gerarchica” passerà definitivamente dal Parlamento al re Sole.

23 maggio 2011

Ciao, Clemente

Che riposi in pace. Dal mio blog su Il Fatto Quotidiano le ultime ore di vita di un uomo che ha speso i suoi giorni all'insegna della coerenza.

A Ceppaloni regna l'incredulità. Il neon con la scritta “Affittasi politico lunga esperienza prezzi onesti” che da anni sormonta il tetto di villa Mastella è spento per la prima volta. Non lampeggia più. Scilipoti si è già interessato per portarselo a casa ma concretizzerà l'offerta solo quando il suo carrozziere di fiducia gli dirà se è possibile installarlo sull'auto blu. Intanto la fila di questuanti che ogni giorno aspettava paziente il proprio turno davanti all'entrata dei servitori è allo sbando: un domestico ha appena annunciato che le raccomandazioni sono momentaneamente sospese e che verranno ripristinate non appena possibile. “Ancora non ci credo” dichiara in lacrime una Sandra Lonardo distrutta dal dolore mentre si asciuga gli occhi con un avviso di garanzia. “Stava bene; da settimane fantasticava sul come vendersi al miglior offerente in vista del ballottaggio Morcone-Lettieri. Era eccitato come un piromane cinese davanti ad un tibetano innaffiato di benzina: non era così felice dai tempi in cui fece trasferire De Magistris. De Magistris, sempre lui. A proposito della sua candidatura disse pubblicamente che si sarebbe suicidato se il magistrato fosse arrivato al ballottaggio. Lunedi sera eravamo tutti sereni nonostante il risultato. In fondo la sua era stata solo una promessa elettorale, quindi eravamo certi che non si sarebbe mai tolto la vita. A meno che qualcuno non gli avesse dato in cambio una poltrona. L'ho trovato io. Un vero choc: non tanto perché era morto, ma perché per la prima volta aveva mantenuto una promessa elettorale”.

CONTINUA A LEGGERE L'ARTICOLO SUL FATTO QUOTIDIANO

18 maggio 2011

Alla corte di Saddam


Da Out Of The Blue, l'unica rivista umoristica online che ti asciuga il sudore delle ascelle con una cannuccia. 

Nello scantinato polveroso di un anonimo edificio iracheno è stato ritrovato un documento eccezionale: un brano inedito e clamoroso delle memorie di Abdul-Qaadir Blowjob, già segretario particolare di Saddam Hussein, in cui sono svelati i retroscena dell'invasione del Kuwait.
Svolgevo da alcuni mesi servizio a Bagdad in qualità di assistente del capo di gabinetto di Saddam Hussein; le mie mansioni erano quelle proprie di un segretario: organizzare incontri con la stampa, assicurarsi che le matite avessero tutte la punta e soddisfare le voglie sessuali del mio capo. La mia solerzia fu segnalata al Rais che mi volle subito come suo segretario particolare. I miei compiti naturalmente cambiarono radicalmente rispetto ai precedenti: ora mi interessavo del reclutamento dei sosia, dello smistamento della posta dei fans e di innaffiare quotidianamente le piantine di marijuana sul terrazzo presidenziale. Da qualche settimana nel palazzo si vociferava dell’intenzione di Tarek Aziz di tingersi i capelli e i baffi di un nero più scuro rispetto al colore usato da Saddam. Erano voci preoccupanti perché la determinazione di Aziz era nota a tutti. Saddam non la prese bene, ma decise di usare comunque una certa diplomazia nonostante avrebbe potuto mettere ai ferri il suo ministro senza tanti complimenti. Aziz notò subito lo strano comportamento di Saddam nei suoi confronti, specialmente quando senza apparenti motivazioni il Rais si toglieva il basco e iniziava a pettinarsi con ostentazione davanti a lui fissandolo con una strana luce negli occhi: era un segnale chiaro, Saddam sapeva. Tarek Aziz si confidò con i suoi collaboratori più stretti per valutare se fosse ancora il caso di tingersi i capelli e i baffi dopo quella chiara minaccia da parte del presidente: si decise di soprassedere e quando Aziz si presentò al cospetto di Saddam con la solita capigliatura grigiastra tutti tirarono un sospiro di sollievo. Il potere di Saddam aveva dato l'ennesima prova di forza. Gli americani subirono il colpo perché le voci sulla tinta di Aziz erano state riferite dalla Cia e il Pentagono aveva sperato in un rovesciamento interno del regime: i capelli di Aziz erano considerati più moderati rispetto a quelli di Saddam: Bush convocò immediatamente il suo staff chiedendo informazioni precise sulla tintura attualmente usata dal leader iracheno e di quali effettive proprietà fosse dotata. Saddam intanto si godeva il suo successo interno ricevendo attestati di stima da parte di tutto il mondo arabo; unica eccezione lo sceicco del Kuwait che, in occasione di una parata militare per la presentazione delle divise autunno-inverno, ostentò una rigogliosa capigliatura di un vistoso biondo paglia scatenando l’ira del nervoso vicino iracheno. L’invasione del Kuwait era la logica conseguenza per Saddam che non concepiva altre risposte alle provocazioni. Io stesso cercai di convincerlo che lo sceicco kuwaitiano aveva solo voluto stuzziacarlo e che quei capelli non potevano essere suoi ma che erano chiaramente il frutto della collaborazione con estetisti anglo-americani: era ovviamente una trappola dei sevizi segreti occidentali. Lo sconsigliai inoltre di invadere il Kuwait perché con quell’azione il bulbo del Rais si sarebbe per forza di cose indebolito e il mondo arabo si sarebbe paurosamente diviso e interrogato assistendo all’improvviso declino della sua chioma. Saddam era deciso e iniziò ad ammassare truppe ai confine del Kuwait: i consulenti americani segnalarono i movimenti iracheni a Bush ma il presidente, che era stato altresì informato della situazione dei bulbi di Saddam, si disse tranquillo perché reputava quell’azione solo una mossa dimostrativa per debellare le ultime voci all’interno del palazzo che volevano Aziz in possesso di una nuova tintura color mogano ramato. Si sbagliava. In quei giorni Saddam si pettinava con una certa frequenza e anche durante un incontro con Arafat scrollò improvvisamente più volte il capo per saggiare le effettive proprietà della sua criniera: era la prova generale dell’invasione. I confini del Kuwait furono oltrepassati pochi giorni dopo tra lo stupore del mondo occidentale. Le consultazioni internazionali furono numerose e febbrili ed anche esponenti del mondo arabo invitarono Saddam a rinunciare nel suo intento lodando la lucentezza e l’equilibrio della sua criniera. Saddam era però saldo nel suo proposito: lo sceicco del Kuwait aveva una capigliatura che di diritto spettava al popolo iracheno. La reazione internazionale non si fece attendere e la guerra di liberazione del Kuwait fu brevissima, ma per qualche strano motivo Saddam Hussein non fu destituito: gli alleati decisero di lasciarlo nonostante tutto al suo posto. Secondo indiscrezioni filtrate dalla Casa Bianca, Bush non volle appoggiare il colpo di stato perché il Rais aveva ancora un tipo di cuoio capelluto adatto a favorire gli interessi americani in medio oriente. Nonostante lo smacco subito, il carisma di Saddam in Iraq era rimasto integro e nessuno osava mettere in discussione la sua leadership come dimostrano le capigliature dimesse dei suoi generali durante le riunioni del sabato sera. Ci fu un unico caso, cui assistetti personalmente, in cui un generale mostrò un paio di ciocche biondo platino al suo cospetto: senza tante cerimonie fu rapato a zero da Saddam in persona davanti a tutto il consiglio.

16 maggio 2011

Pd? Poco deodorante

Dal mio blog sul sito de Il Fatto Quotidiano una verità sconcertante.

Messi da parte gli insulti, Silvio Berlusconi si lancia finalmente in un'analisi politica ragionata dichiarando che “gli esponenti dell'opposizione non si lavano molto.” Quella che ai meno informati sembra solo l'ennesima offesa, è invece una lucida disanima. Proprio la scarsa cura del corpo starebbe dietro ad una delle gaffes più clamorose dell'opposizione. Ma non solo. La mancanza di igiene è alla base dell'ideologia stessa del partito che Veltroni volle chiamare PD: non “Partito Democratico” ma “Poco Deodorante”. La poca igiene sarebbe anche la vera causa della fuga di Rutelli. Per Rutelli, all'inizio favorevole ad una pulizia approssimativa, il partito aveva virato verso una trascuratezza ormai troppo lontana dai valori cristiani. Come conseguenza, Rutelli è andato via e ha fondato l'Api: “Aggiungiamo Più Igiene”. Ma andiamo con ordine. Nel 2009 l'assenza di 59 deputati del Pd regalò di fatto lo scudo fiscale al governo Berlusconi: tra gli assenti Franceschini, Bersani e D'Alema. Pochi sanno che i tre in realtà si incamminarono verso il Parlamento. Ecco cosa accadde. Franceschini si perse: i miasmi sprigionati dal suo alito durante uno sbadiglio innescarono una reazione chimica che diede vita ad una cappa di nebbia così fitta da non consentirgli l'orientamento. Fu ritrovato due giorni dopo in un campo di pomodori del varesotto in stato confusionale: diceva di essere il leader di un partito d'opposizione. Allertata da un tanfo ripugnante, la cuoca di una trattoria di Trastevere uscì guardinga nel vicolo adiacente alla sua cucina. Proprio in quel momento stava transitando Massimo D'Alema che...

(nella foto un gruppo di esperti seleziona i candidati dell'opposizione. Solo l'ascella che riuscirà a stordire l'esperto che le sta annusando potrà sperare nella candidatura)

CONTINUA SU IL FATTO QUOTIDIANO


9 maggio 2011

Muppet Show Italia

La trascrizione della drammatica telefonata di un uomo ricattato dalle sue stesse creature. Dal mio blog nel compound del sito de Il Fatto Quotidiano.

Pronto? Sì, numero verde assistenza pupazzi, dica”

“Sono in difficoltà con uno dei vostri prodotti. E' andato tutto bene fino a pochi giorni fa. Nel 2004 ha avuto un cortocircuito; da allora sbavava e biascicava un po', ma non mi aveva mai dato problemi come adesso”

Bene. Codice prodotto? Lo trova sotto il testicolo sinistro”

“Un attimo... Ecco: non so come si pronuncia...dovrebbe essere oɹnp oɥ,l ǝɔ”

Ma è sicuro? Non sembra uno dei nostri codici”

“Senta, sono 20 anni che mi servo dei vostri pupazzi. Questo qui l'ho comprato nel marzo '94; la pubblicità ne parlava benissimo ma a dicembre era già incontrollabile. Non vi ho fatto causa perché l'ho comprato sottobanco come Lentini. Controlli meglio!”

Il codice non risulta, mi dia la sua password personale”

“Mangano Eroe”

Allora...ecco, sì. Risultano parecchi acquisti. Vediamo un po'...Angelino Guardasigilli, Sandro Vate Melenso, Ignazio G.I. Joe...poi questi altri 38422 prodotti tra cui giornalisti, giudici, comparse di Forum...No, quel codice non risulta”

“Cribbio, controlli meglio! Ho anche preso dei pupazzi con le mammelle: Mara Pari Opportunità e Mariastella Salerno-Reggio Calabria. Le ho comprate con un 3x2 dove davano in omaggio la Meloni!”

.......

CONTINUA SU "IL FATTO QUOTIDIANO"