29 febbraio 2008


Black and white
Agli studenti di un college sudafricano era stato assegnato il compito di girare un video sull’integrazione razziale dato che, nei giorni precedenti, molti studenti bianchi erano scesi in piazza per manifestare proprio contro l’integrazione. I 5 volenterosi giovanotti hanno accettato di buon grado il compito assegnato loro e hanno ripreso 5 addetti delle pulizie di colore del loro college, mentre sono umiliati e vessati nei modi più svariati: costretti a bere birra, a partecipare ad un allenamento di rugby e a degustare un succulento pasto servito in un secchiello e condito con pura urina ariana. Il rettore dell’università ha assicurato che nei confronti dei responsabili saranno presi provvedimenti seri; per ora possono già scordarsi la gita di fine anno a Riccione. Poco dopo la diffusione del video gli universitari coinvolti sono stati identificati ed espulsi ed è stata aperta un’inchiesta da parte della polizia. La condanna delle forze politiche del paese è stata unanime: secondo il portavoce del partito di maggioranza, l’African National Congress, solo l’ultimo film di Pieraccioni ha creato maggiore sdegno. Adolf Hitler, dall’agriturismo che gestisce in Argentina, ha invitato i 5 giovani ad un corso di perfezionamento; anche lui ha cominciato per hobby: solo dopo ha trasformato la sua passione in un lavoro.

27 febbraio 2008


Amore a prima VISA
Sergio De Gregorio, il giunonico senatore ideatore del fondamentale movimento “Italiani nel Mondo”, è indagato per corruzione in merito ad un presunto accordo con Silvio Berlusconi. De Gregorio, infatti, fu eletto nelle fila dell’“Italia dei Valori, ma cambiò casacca a tempo di record fondando il nuovo indispensabile movimento politico e passando, di fatto, alle dipendenze del “Cavaliere Pavido” che, giusto per inciso, è già indagato per presunta corruzione nei confronti di due senatori del centrosinistra per far cadere il governo Prodi. In pratica, secondo l’accusa, tra De Gregorio e Berlusconi non scoppiò l’amore, ma fu sesso a pagamento. Oltre alla questione squisitamente giuridica, che probabilmente si risolverà in un nulla di fatto e che De Gregorio bolla come un “veleno” montato ad arte, va sottolineata quella etica. De Gregorio è eletto grazie a Di Pietro, ma confluisce immediatamente nel centro-destra grazie al cui aiuto ottiene la presidenza della commissione difesa del Senato e che gli elargisce un sostanzioso aiuto economico per il suo movimento. E’ morale farsi eleggere in uno schieramento e poi sgattaiolare dal nemico? Perché allora non si era candidato con la CDL? Possibile che sia entrato in contrasto con Prodi solo ad elezione avvenuta? E dove trova le camicie della sua taglia? Ognuno tragga le proprie conclusioni. Sulla caratura morale di Mister B c’è poco da dire ormai, anche se l’ultimo (solo cronologicamente visto che ce ne saranno altri ) episodio va segnalato. Nei giorni scorsi il “Cavaliere con macchia e senza vergogna” si è fatto sbottonare la patta dei pantaloni da Bondi e, durante l’intervista di un Gianni Riotta spumeggiante, ha imbrattato la tomba di Enzo Biagi affermando che da parte sua non ci fu alcun ukase bulgaro nei confronti di Biagi e Santoro (Luttazzi nemmeno lo nomina più: oltre che dalla RAI lo ha rimosso anche dalla sua testa) e che lo stesso Biagi lasciò la RAI in modo da percepire una liquidazione sostanziosa. Perché il Cavaliere Errante avrebbe rivelato questo importantissimo retroscena solo dopo la morte di Biagi? Forse perché i morti non possono replicare alle calunnie? Riotta però è stato impeccabile: le scarpe di Berlusconi erano come nuove.

26 febbraio 2008


I fatti vostri
“Avvenire”, il quotidiano che ogni gatto incontinente vorrebbe avere nella propria lettiera, accusa l’ordine dei medici di aver diffuso una nota (su aborto, pillola del giorno dopo, diagnosi pre-impianto nella fecondazione assistita e assistenza ai neonati estremamente prematuri) che però non farebbe parte del documento votato dai 103 presidenti dell’ordine dei medici qualche giorno prima. “Avvenire” parla senza mezzi termini di “fantomatico documento”; i medici rispondono stizziti rispedendo le accuse al mittente. Il giornalino della CEI contesta anche la scelta del PD di candidare Umberto Veronesi accodandosi così alle proteste della Binetti che già promette battaglia contro i radicali, nuovi alleati del suo partito. La settimana scorsa ho guardato un film porno insieme alla Binetti; c’erano anche Amadeus, Battiato e Nilla Pizzi: la Binetti ha una borchia sulla lingua a forma di ascensore. Me l’ha detto Battiato; era soddisfatto, ma per un mese dovrà urinare a testa in giù. L’episodio più eloquente delle continue ingerenze clericali nella vita politica italiana però è stato il marchettone di Ratzinger a Giuliano Ferrara; al termine della funzione celebrata dal Papa in una parrocchia romana il pio Ferarra, che era seduto discretamente in prima fila lontano dalle telecamere, ha ricevuto il saluto caloroso del Santo Padre che, con questo gesto, ha veicolato verso Ferrara più voti di quanto avrebbe potuto uno spot elettorale durante la finale dei mondiali. Ferrara ha baciato la mano del Papa, ma non c’è stato alcuno scandalo: durante il bacio i due si guardavano negli occhi.

24 febbraio 2008


Il laureato e l’aspirante diva
Nelle ore che precedono la consegna degli Oscar il nostro più grande attore ha voluto concederci l’ennesimo saggio della propria bravura.Un’attrice interviene ad una convention di FI a Roma e chiede a Berlusconi di trovarle un impiego nel cinema. Silvio le risponde di andare a chiederlo a Veltroni, diplomato in cinematografia, perché lui è un modesto laureato in legge; poi continua dicendo che non può telefonare a Saccà per trovarle un lavoro, ma andrà a casa sua ed userà il citofono. Pubblico in visibilio. Sia Berlusconi sia Saccà sono stati rinviati a giudizio nell’inchiesta sulle segnalazioni fatte da Mister B a Saccà, allora presidente di Rai Fiction, a favore di 5 attrici dal talento cristallino ma emarginate dal mondo dello spettacolo di seria A per il loro impegno politico anticomunista. Non so se la scenetta con la pseudo attrice sia stata una gag studiata a tavolino o un episodio genuino, ma in entrambi i casi risulta epidermicamente fastidiosa. Cosa c’è di nuovo? Nulla. L’arroganza che trasuda dalle parole di Mister B non è affatto una novità ed è emersa in mille circostanze molto più rilevanti, ma è proprio per questo che voglio sottolinearla ancora una volta: ci stiamo abituando a Berlusconi come alle scene di violenza dall’Iraq. E’ questo il suo scopo, disabituarci lentamente alla critica, sparandole ogni giorno di così grosse da farle sembrare la normalità. Goccia dopo goccia ci si abitua al fastidio del rubinetto chiuso male; per pigrizia molti preferiscono girarsi e rigirarsi nel letto senza riuscire a chiudere occhio piuttosto che alzarsi, andare in bagno, stringere la manopola e tornare finalmente a dormire in santa pace.

22 febbraio 2008


Dalla prima lettera di S. Bondi a Forza Italia
Sandro Bondi, coordinatore nazionale di Forza Italia, ha inviato ai coordinatori regionali, ai membri del comitato candidature e a Silvio Berlusconi una lettera in cui spiega come alle prossime elezioni non sarà candidato chi ha procedimenti penali in corso. Qualcosa non mi torna. Non sarà candidato chi ha procedimenti penali in corso? Ma Berlusconi, proprio oggi, non ha marcato visita al suo interrogatorio nel processo a suo carico, insieme a David Mills, per corruzione in atti giudiziari? Vuol dire che Berlusconi non sarà candidato alle prossime elezioni? Bondi mi viene in soccorso nella parte finale dell’epistola in cui distrattamente e quasi con ovvietà afferma : “In ultimo, ti ricordo, che eventuali procedimenti penali che riguardano nostri parlamentari o eventuali candidati, esclusi naturalmente quelli che, come sappiamo, hanno un'origine di carattere politico, costituiscono un motivo sufficiente di esclusione, soprattutto per un partito come il nostro che dalla sua nascita ha sempre potuto vantare un'assoluta onestà da parte di tutti i suoi rappresentanti”. Commovente. Tradotto in soldoni vuol dire che la lettera è una presa in giro per farsi belli davanti all’opinione pubblica e che Forza Italia potrà continuare a presentare tutta la feccia che vorrà, se vorrà, dato che qualunque delinquente potrà dire di essere perseguitato dalla giustizia per il suo impegno (?) politico. D’altronde come si fa a dimostare il contrario? Un rubagalline viene candidato da un qualunque partito, blatera di essere perseguitato dalla magistratura per motivi politici; si può confutare del tutto? No. Anche se sarà condannato con prove concrete continuerà a professarsi martire perché, anche in presenza di elementi schiaccianti, riuscirà ad instillare il dubbio in quella parte di cittadini con debole spirito critico. Sempre. Ci riuscirà da solo o aiutato dagli schiavi catodici e di penna, come nel caso del prescritto per mafia Andreotti Giulio, che viene ancora spacciato per assolto.

21 febbraio 2008


Fiorello cuore di latta
Per la prima volta da quando è un personaggio pubblico di prima grandezza, Fiorello ha preso posizione su qualcosa. In una puntata del suo programma radiofonico “Viva Radio2”, il prudente Rosario ha sorprendentemente invitato gli elettori a stracciare le schede elettorali se nel frattempo i politici non avessero risolto il problema dei rifiuti. Non mi è sembrato vero! Rosario Fiorello che finalmente esprime una propria opinione, non importa quanto condivisibile, incurante delle polemiche e delle conseguenze che un’esternazione così forte avrebbe certamente suscitato. Alla buon’ora! Ero orgoglioso di lui, alla fine si è stancato d’essere “diplomatico” con tutti - mi dicevo – e ha finalmente messo in gioco la sua faccia in questo momento così delicato per la vita politica italiana. Spartaco che si libera delle catene! Per 24 ore ho vissuto in questa illusione. Il giorno dopo Fiorello ha, infatti, abbassato la testa e con la coda tra le gambe ha chiesto scusa. Molti parrucconi e schiavi catodici hanno tirato un sospiro di sollievo: un artista della popolarità di Fiorello che si affranca dal pensiero omologato e qualunquista sarebbe stato un fatto preoccupante. Ma evidentemente la paura di perdere la poltrona non è una prerogativa solo dei vari Mastella & Co. , ma anche di certi personaggi dello spettacolo che, bravi quanto si vuole, sono in auge perché sostanzialmente innocui. Fiorello deve aver capito a che tipo di pressioni sono sottoposti gli spiriti liberi e ha fatto marcia indietro: ora sa perché Grillo, Luttazzi ed i fratelli Guzzanti sono banditi dalla tv e dalla radio. D’altronde un comico che è osannato da tutti i telegiornali qualche dubbio sulla propria “scomodità” dovrebbe farselo venire. A “Porta a Porta” Bertinotti e Fini hanno perdonato la scappatella di Fiorello definendolo uno dei più bravi a fare satira in Italia. Se Fiorello fa satira io sono un antistaminico. La satira è una cosa seria, non ha nulla a che fare con i vari Fiorello, Striscia e Fazio. Fiorello ha perso una grande occasione: quella di non essere più l’Anna La Rosa della radio e di trasformare il suo programma in una vera trasmissine satirica. Il bruco è rimasto bruco.

19 febbraio 2008


Fidel e George on the road
Ad 82 anni Fidel Castro lascia la presidenza di Cuba dopo quasi 50 anni: solo Mike Bongiorno ha governato più di lui. Da diversi mesi ormai Fidel non era più nella forma fisica ideale per reggere il suo paese: la dittatura presuppone requisiti fisici molto rigorosi che ormai Castro non possedeva più. Sale al potere suo fratello Raul, che da questo momento diventa l’uomo al mondo con più numeri di telefono di ragazze cubane. Dopo Valerio Merola. Il passaggio di consegne è avvenuto ufficialmente a causa delle precarie condizioni di salute di Fidel, ma la verità è un’altra. Tra pochi mesi anche Bush andrà in pensione: i due stanno pensando da anni di girare insieme on the road; Castro ha dovuto lasciare prima di Bush perché è lui ad avere il compito di pianificare l’itinerario e di preparare i panini. Il primo lunedì successivo all’insediamento del nuovo presidente USA i due si ritroveranno alle 8.30 davanti al Lincoln Memorial vestiti da Hell’s Angels e partiranno alla volta del Canada, prima tappa del loro tour. Da lì torneranno immediatamente a Washington perchè George avrà dimenticato il filo interdentale. Castro avrà i primi dubbi sull’affidabilità del suo compagno di viaggio. Due giorni dopo si infileranno in una cassa di pannocchie per volare clandestinamente fino a Londra dove noleggeranno un torpedone rosso a due piani munito di mangianastri e clacson polifonico. A Londra si registrerà un calo spaventoso della verginità delle commesse di articoli sacri. Poi sarà la volta della Francia, dell’Austria, della Germania e dell’Italia, dove saranno costretti a caricare Silvio, vecchio amico di George che si è autoinvitato alla gita. Silvio li torturerà con barzellette e canzoni francesi: sarà abbandonato sulla Salerno-Reggio Calabria dopo che lo avranno fatto scendere a controllare una gomma. Ad un semaforo di Bari vecchia s’imbatteranno in un torpedone-gelateria brutto quasi quanto il loro: ha un faccione con occhiali stampato su entrambi i lati e la scritta “Yes, we can”. Alla guida c’è un tizio che finge di parlare inglese e che vuole attaccare bottone: dice di chiamarsi Rutelli. Anche loro lo ignorano. Il viaggio terminerà tragicamente in Sicilia quando George e Fidel scopriranno di essere sessualmente attratti l’uno dall’altro e metteranno fine alle loro vite gettandosi dalla cima più alta della regione: l’ego di Pippo Baudo.

17 febbraio 2008


Come ti depisto il telespettatore
Il processo a Rosa Bazzi e Olindo Romano sta finalmente raggiungendo il suo scopo: diventare il nuovo caso Cogne. Prima dell’inizio del dibattimento ci aveva pensato lo sconsiderato Azouz a tenere vivo l’interesse su un delitto dalle potenzialità mediatiche elevatissime, sia grazie all’amicizia con Corona e Mora, sia per essere finito in galera per droga. Una trama troppo ghiotta per passare inosservata ai maestri della disinformazione italiana. I tg stanno pompando ad arte servizi particolareggiati e minuziosi sul duo Bazzi-Romano; minuti e minuti di telegiornale per commentare gli strepitosi successi della task force nata per interpretare il diario di Olindo, il cui codice segreto è stato svelato, senza l’aiuto della CIA o di Pico De Paperis, dopo notti insonni e litri di caffé: d’altronde non era semplice capire che una croce disegnata da Olindo vicino al nome di un magistrato fosse una minaccia di morte nei confronti del giudice. Strepitoso. Il pompaggio mediatico procede quotidianamente senza sosta in modo da tenere sempre alta la tensione del telespettatore medio in modo che, quando ci sarà bisogno di distrarre da notizie scomode, “Matrix” e “Porta a Porta” potranno riempire i loro salotti con la strage di Erba senza alcuna vergogna. Ammesso che ne abbiano mai avuta. Annamaria Franzoni ormai non fa più notizia, Garlasco e Perugia sono delitti interessanti e per qualche settimana si sono contesi lo scettro di miglior delitto “specchietto”, ma Rosa e Olindo sono i personaggi ideali. Chi meglio di loro può essere trasformato in fette di prosciutto da adagiare poi sui nostri occhi dai professionisti della disinformazione? Che fine hanno fatto, ad esempio, De Magistris, la Forleo e le loro inchieste? I telegiornali non ne parlano: finché i due giudici non avranno ammazzato qualche vicino dovremo informarci da altre fonti.

15 febbraio 2008


Salvatemi dalla campagna elettorale!
La campagna elettorale infuria, ogni programma televisivo si trasforma in pulpito da cui vendere il proprio fumo. Stamattina sorseggio il mio caffé e ad Uno Mattina c’è ospite Berlusconi:mi vede e mi chiede se gradisco altro zucchero. Sono confuso, ma gli chiedo una zolletta; trenta secondi dopo bussano alla porta: Bondi in livrea mi toglie educatamente la tazzina di mano,mi zucchera il caffé e si allontana con un inchino. Torno a sedermi e Berlusconi mi sorride. Cambio canale e trovo Veltroni immobile su uno di quei macchinari che promettono di sciogliere il grasso massaggiandoti per pochi minuti; mi fissa con sguardo sofferente e mentre vibra come una gelatina in metropolitana pronuncia solo una frase: “Yes,we can”. Cambio ancora canale, su Italia1 c’è una puntata di Happy Days. Mi sento al sicuro. Fonzie ha citato il signor Cunningham in tribunale per la riparazione del tetto e mentre sono lì che discutono animatamente irrompe Mastella vestito da Rocky Baruffi. Non voglio nemmeno sentire, spengo il televisore e metto un dvd pornografico, così, giusto per rilassarmi un po’ed iniziare la giornata col piede giusto. Sono lì che mi chiedo come finirà tra quella bionda super maggiorata e il suo muscoloso ginecologo abbronzato quando dalla vagina spunta il faccione di Giuliano Ferrara che chiede al medico di seguirlo nel suo movimento contro l’aborto. Stacco la spina del televisore e corro in pigiama giù per le scale,inciampo e finisco lungo sul pavimento della guardiola. Il portiere mi aiuta ad alzarmi. E’ Bertinotti! Lo colpisco con una testata e fuggo in strada dribblando le automobili e le vecchiette con le buste della spesa. Vengo fermato in autostrada da una volante della polizia. Cerco di spiegare la mia situazione, ma Fini e La Russa sono inflessibili: chiamano un’ambulanza che mi porta a tutta velocità in ospedale. Non sapevo che Diliberto guidasse così bene. In psichiatria Casini mi fa qualche domanda mentre Storace mi infila una flebo nel braccio senza fare tanti complimenti. Gasparri è ricoverato accanto a me,ma questo non mi sorprende. Mi sento più calmo. Emma Bonino mi rimbocca le coperte mentre Di Pietro assicura il mio portafoglio in un comodino con lucchetto: nel turno successivo ci sono Cirino Pomicino e Alfredo Vito. Sono stato appena dimesso dall’ospedale, ma non mi sento tranquillo: devo rifugiarmi nell’unico posto dove sono certo di non incontrare neanche un politico. Il Parlamento.

10 febbraio 2008


La vergine Veltroni e la strage di madri nel PDL
Dopo una romantica cena a lume di candela Berlusconi e Fini hanno reso noto che FI e AN parteciperanno alle prossime elezioni sotto il simbolo comune del “Partito della libertà”, il partito che ogni masochista ha sempre sognato. La madre di Fini è morta nelle stesse ore dell’annuncio, ma solo l’autopsia chiarirà se il decesso ha a che fare o meno con la decisione del figlio. Prima la madre di Berlusconi, poi quella di Fini:alla CDL non si sentono molto tranquilli, potrebbe sembrare un presagio negativo. Per evitare strumentalizzazioni politiche tutte le mamme del PDL sono state incatenate e mischiate al pubblico di Forum dove resteranno fino al giorno del voto: in caso di ulteriori decessi nessuno se ne accorgerà. La Lega si associa al PDL solo al nord senza rinunciare al proprio simbolo; Casini, almeno per ora, non entra nel polpettone PDL dove sono invece confluiti entusiasticamente il naso di Giovanardi, il sexy Dini e il gommoso Rotondi; Storace nicchia e ribadisce di non volersi trovare allo stesso tavolo con Cuffaro e Mastella. Ha ragione. Neanche io vorrei sedere a quel tavolo,non sarei tranquillo: ci sarebbe il rischio di una retata da un momento all’altro. Mastella si è offerto al miglior offerente e sta semplicemente aspettando l’offerta più alta: “non ci svenderemo”, ha gridato al suo pubblico. Il discorso è scaricabile da E-Bay. Veltroni correrà da solo; il suo “Yes, we can” preso in prestito da Obama ha riportato alla mente l’ineguagliabile “Pliz, visit aur cauntri” di Rutelli che in questi giorni firmerà un contratto milionario come testimonial dell’attrezzo da fitness più usato dalle modelle di tutto il mondo: il dito medio. Il programma del PD? Non esiste, ma nei prossimi giorni sarà sfoltito di qualche punto. La Sinistra Arcobaleno (Sdi,Verdi,Prci,Pdc) non confluisce nel PD: Veltroni è terrorizzato come una suora di clausura in attesa dell’esito del test di gravidanza, ma ostenta serenità come se fosse ancora vergine. E se le elezioni anticipate fossero un diversivo costruito a tavolino per distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dal delitto di Garlasco?

5 febbraio 2008

Nudi Alle urne

Nudi alle urne
Negli ultimi giorni tutte le forze politiche hanno incontrato il presidente Napolitano per esporre le proprie posizioni in merito alla crisi di governo. Ognuno ha richiesto quello che riteneva più giusto per il bene del paese, accantonando come sempre i tornaconti personali; al termine delle consultazioni Napolitano si è preso a schiaffi per dieci minuti, poi ha dato fuoco al suo maggiordomo e, dopo che i vigili del fuoco lo hanno tirato giù dal lampadario con una scatoletta di Gourmet, ha affidato a Franco Marini l’incarico di sondare nuovamente il terreno per cercare un punto d’incontro tra i partiti per quanto riguarda la legge elettorale; un’impresa disperata: sarebbe stato più facile far capire a Bush la tabellina del 7. Berlusconi è a terra per la morte della madre, in fondo è pur sempre un voto in meno, ma quando Bondi gli ha riferito che Marini lo stava aspettando per un incontro importante non ci ha pensato due volte: ha smesso di frugare nei cassetti di mamma Rosa e si è fiondato all’appuntamento. Berlusconi credeva che l’incontro fosse con Valeria Marini: quando si è trovato davanti Franco con la sua pipa in puro cachemire riciclato è montato su tutte le furie; in due minuti ha liquidato il presidente istituzionale ed è tornato a vegliare il cadavere di mamma Rosa, ma solo dopo aver legato Bondi per i piedi ed averlo trascinato sulla A1 dove stava per abbandonarlo al suo destino. Veltroni si è detto deluso dalla decisione di Berlusconi: Bondi andava legato per gli alluci. Veltroni non vorrebbe il voto anticipato, ma non è sembrato molto dispiaciuto del fallimento di Marini: ha appena comprato una camicia nuova e non vede l’ora di mostrarla in campagna elettorale. Il cardinal Bagnasco si è camuffato da testimone di Geova per intrufolarsi da Marini e cercare di influenzare l’influenzabile,ma si è tradito quando ha visto un crocefisso appeso al muro:ha iniziato ad urlare ed è scappato via dalla finestra dopo essersi trasformato in pipistrello. Gli italiani, quelli che nel frattempo non avranno varcato le frontiere messicane nascosti in botti di olio d’oliva, saranno presto chiamati alle urne; non lamentiamoci di dover votare ancora una volta: godiamoci le elezioni finché ci viene consentito di usufruirne perché se Veltroni e Berlusconi diventeranno soci avrà senso votare solo per il Grande Fratello.