30 ottobre 2011

Bersani Restyle

Articolo pubblicato sul mio blog a forma di nespola sul sito de "Il Fatto Quotidiano"


Punto A
Noleggiare un'auto blu con lampeggiante ed autista, dirigersi a Viale Mazzini e fermarsi davanti al cancello della Rai fingendo di chiedere un'informazione stradale al custode. Quando Pippo Baudo si sarà avvicinato, abbassare il finestrino in modo che si vedano bene le tre escort accalcate sui sedili posteriori. Il piano va eseguito a notte fonda per evitare che Baudo si accorga che si tratta di bambole gonfiabili. Una delle bambole va gonfiata di meno rispetto alle altre due in modo da farla sembrare minorenne.

Punto B
Fare il pieno di benzina al furgoncino del partito e tenerlo pronto: appena si avrà avuto notizia di un terremoto (di qualunque entità) sarà necessario recarsi di corsa nella zona colpita dal sinistro e confortare la popolazione. Non disponendo di sufficiente liquidità per regalare dentiere agli anziani, munirsi di cibo già masticato da regalare ai terremotati. Se non dovessero verificarsi terremoti degni di nota assumere Bondi come custode in qualche condominio e aspettare: tempo 5 giorni e l'edificio andrà giù anche se costruito dopo il '90.

Punto C
Telefonare in diretta a TeleCapri e lamentarsi pubblicamente di come la signora Nunzia, proprietaria dell'omonima lavanderia sita in Via Armeni 47 gli abbia stirato male il vestito buono, ovviamente di proposito, perché prezzolata dalla magistratura politicizzata. Non aspettare la replica e chiudere il telefono in faccia al presentatore. Prima di comporre il numero, per evitare che la linea cada sul più bello, assicurasi che Fassino non abbia di nuovo consumato tutto il traffico del telefonino di partito per sapere se finalmente ha una banca o meno.

Punto D
Fare amicizia con qualche dittatore per guadagnare prestigio internazionale. Berlusconi ha già preso tutti i migliori: bisognerà ripiegare sulle seconde scelte o sui dittatori più anziani. Altra discriminante è la distanza: poiché tutti i fondi del partito sono stati impiegati nel pieno di benzina e non ci sono abbastanza soldi per andarli a trovare a casa loro, sarà necessario selezionare solo quei dittatori che si accontenteranno di essere amici di penna. Se i nomi selezionati non saranno disponibili telefonare a Villa S.Martino e chiedere a Berlusconi se vuole fare amicizia.

Se questi punti dovessero tutti fallire, sarà necessario ricorrere all'espediente usato da Berlusconi: fare incazzare ancora di più Veltroni e farsi lanciare in bocca una statuina del Duomo.

15 ottobre 2011

Bordello Berlusconi


Dal dal mio blog sul sito de Il Fatto Quotidiano

Mentre tutti parlano solo del bordello argentino dedicato al nostro premier, pochi sanno che in realtà Palacio Berlusconi sorge in un quartiere a luci rosse che ospita altri locali altrettanto trasgressivi: sono andato in Argentina a testarli per voi.

Palacio Gelmini
Una volta percorso l'enorme corridoio (lungo più o meno quanto quello che collega il Cern al Gran Sasso), ci si rende subito conto che all'interno non c'è nessun dipendente: tutti licenziati o emigrati all'estero a causa dei tagli del personale. Vi consiglio di non presentarvi senza una scala perché le uniche escort ancora disponibili sono sul tetto a protestare. La tenutaria è chiaramente una prestanome: non ha la più pallida idea di come si gestisca un locale del genere.

Palacio Pd
Appena entrato mi sono subito sentito come Robert De Niro nella fumeria d'oppio di C'era una volta in America. Nessuno che si agita, nessuno che protesta. Nessuno che si muove. Con molta fatica sono riuscito a svegliare il direttore di sala; gli ho chiesto che servizi offrisse la casa:
A noi non piace Palacio Berlusconi”
Ok, ma cosa offfrite?”
A noi non piace Palacio Berlusconi”
Ho capito, ma avrete una specialità, un'idea vostra!”
No, senor. A noi non piace Palacio Berlusconi”
Un consiglio: non metteteci piede finché non sarà cambiata la gestione.

Palacio Mastella
Dedicato agli scambisti più fantasiosi, il Palacio Mastella vi permetterà di provare tutte le posizioni possibili senza alcuna vergogna. Potrete farlo a destra, a sinistra, al centro, poi di nuovo a destra, poi a destra e a sinistra contemporaneamente. Il locale è gestito da una simpatica coppia di connazionali scappati in Sud America per i continui problemi con la giustizia, Sandra e Clemente, che faranno di tutto per non farvi avere nostalgia dell'Italia commettendo davanti ai vostri occhi tutti quei piccoli reati, intrallazzi e magheggi che tanto ci fanno amare il nostro Paese.

Palacio Lega Nord
Avrei voluto farvi un bel resoconto perché chi c'è stato mi ha detto che fanno robe assurde, ma non sono riuscito a trovarlo. Quando ho telefonato per prenotare mi hanno detto di recarmi in via Padania. Ho girato mezza città, ho chiesto in giro: nessuno che sapesse dirmi dove si trovasse. Due sono le cose: o sono io ad aver capito male l'indirizzo o questa via Padania non c'è. A pensarci bene credo che sia colpa mia perché non si può essere così coglioni da inventare una via che non esiste.

Palacio Giovanardi
La mia impressione è che il gestore si sia fatto un acido nel '79 e non che non sia più tornato dal viaggio. Qualunque cosa accada dice che è colpa della droga e invoca test a tutto spiano. Una cameriera fa cadere un bicchiere? Test antidroga. Paghi in contanti l'ordinazione? Test antidroga. Ti viene duro perché la spogliarellista che hai davanti ti sta strusciando le tette in faccia? Test antidroga. La Borsa crolla? Test antidroga. Bocciato senza appello.

Palacio La Russa
Il sado-masochismo più selvaggio troverà pieno sfogo in questo locale ricavato da un carro armato tuttora funzionante. Se sopravviverete al campo minato che precede l'ingresso vi do un consiglio: se volete davvero toccare punte di piacere estremo travestitevi da giornalisti non omologati e provate a fare al direttore un paio di semplici domandine: vi afferrerà per il bavero della giacca e vi sbatterà fuori dal locale. Con un piccolo extra vi prenderà a calci dicendo che avete iniziato voi.

Palacio D'Alema
Inutile perdere tempo: appena entrato mi sono subito accorto subito che il portone non era altro che un ingresso secondario di Palacio Berlusconi.