Da "Il Ruvido" del 5 gennaio 2013
Smaltita la delusione del ventuno
dicembre (per quanto mi riguarda, ho chiuso con i Maya: non li
prenderò mai più sul serio), che il 2013 sia un anno felice, pieno
di cambiamenti positivi e di conferme per quelle cose buone che
abbiamo avuto la fortuna di avere!
Spero che nel 2013 i gay scompaiano
tutti dentro una voragine eterosessuale in modo che non costituiscano
più una minaccia per la pace mondiale. Ogni volta che due
omosessuali si baciano, Al Qaeda ne esce rafforzata; ogni volta che
due omosessuali si sposano, Ahmadinejad è costretto a minacciare
Israele; ogni volta che due omosessuali adottano un bambino, Israele
è costretto a difendersi da Ahmadinejad concimando il giardino con
qualche centinaio di palestinesi.
Che i disoccupati, i precari, i
cassaintegrati e tutti gli altri pezzenti la smettano di lamentarsi e
di elemosinare sotto gli attici dei politici: con tutto l'impegno che
ci mettono ogni giorno per il bene comune è un loro diritto godersi
un po' di meritato riposo senza barboni che si danno fuoco sotto ai
loro portoni. Non è piacevole gustare caviale dall'ombelico di
escort minorenni quando dal basso arriva la puzza di tibie bruciate.
Che i sacerdoti non siano più vittime
innocenti della malizia di bambini, che possano predicare il Vangelo
in santa pace, senza la tentazione satanica di quei giovani culetti
al borotalco che sono stati mandati dal demonio in persona al solo
scopo di farli trasferire in un'altra diocesi.
Che la Chiesa la smetta una volta per
tutte di occuparsi sempre dei bisognosi e dei più sfortunati ed
inizi a pensare un po' a se stessa. I cardinali gettino nel fuoco
quei sacchi di iuta che da sempre usano come indumento e mettano da
parte qualche moneta per acquistare vestiti degni del loro rango:
l'8x1000 è anche per voi, fratelli porporati.
E Lei, Santità, metta da parte
l'orgoglio e rinunci a pagare l'Imu, una tassa ingiusta che mortifica
la Sua persona e il Suo ruolo. Esca dal freddo convento di provincia
in cui vive, chieda che almeno Le sia concessa una casa popolare; e
le pantofole, per Dio! Almeno un paio di pantofole da mettere ai
piedi! Non può evangelizzare il mondo con i piedi scalzi e sudici,
la finisca con questa storia di imitare il Cristo! Non dico di farsi
fare delle Prada personalizzate (magari rosso fiammanti), ma almeno
un paio di ciabatte della Coop se le faccia regalare!
Che Silvio Berlusconi accetti la
sconfitta: l'Italia è un paese che non merita il suo impegno
disinteressato, il suo carisma internazionale e soprattutto la sua
ONESTA'. Vada via, si ritiri in qualche paradiso fiscale (magari
senza estradizione) sapendo di aver fatto tutto ciò che era nelle
sue possibilità. Si riposi confortato dalla riconoscenza delle
migliaia di giovani bisognose che ha tolto dalla strada per dare loro
un posto caldo in Parlamento o in Regione. Questo paese ingrato si
merita il comunismo.
Che le elezioni di febbraio concedano
al Paese l'onore di farsi guidare ancora una volta da mani
esperte, da nocchieri audaci e
preparati che da una vita hanno deciso di rinunciare a carriere e
professioni prestigiose; personalità di primo piano disposte a
mettere da parte gli interessi personali in favore del bene comune.
Che il nuovo Presidente della
Repubblica si ispiri al suo predecessore e continui l'opera
garantista e di vigilanza di Napolitano non firmando qualunque cosa
gli metteranno sotto al naso senza neanche leggerla. Un nuovo Pertini
farebbe solo male alla già povera e sfiancata Italia.
Che il giornalismo non smetta di
incalzare i potenti con inchieste ficcanti e domande imbarazzanti.
Che la televisione allenti la sua morsa
sulla testa degli italiani e gli conceda qualche programma di puro
intrattenimento, stupido e senza pretese. Una programmazione come
quella attuale, 24 ore su 24 di sola cultura, è un pericolo per la
sanità mentale di tutti noi.
E che Belen, almeno una volta, la dia
anche a me.
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