Due piccioni con un Clemente. I successi di un figlio di Ceppaloni
Clemente Mastella da Ceppaloni è riuscito dove tutti avevano fallito. Clemente Mastella da Ceppaloni in poco meno di un anno ha superato non solo se stesso ma con lo sprint fosforescente del centometrista dopato ha ottenuto due risultati che neanche uno sceneggiatore di “Vivere” in preda ai fumi dell’alcool avrebbe osato immaginare:diventare per alzata di mano (dito medio compreso) il politico più odiato d’Italia, anche più di Silvio Berlusconi, e far rimpiangere Roberto Castelli al Ministero di Grazia e Giustizia. Due successi impossibili per chiunque,ma non per lui. Il merito di tali trionfi è naturalmente da condividere con Romano Prodi che ha creduto fortemente nel figlio di Ceppaloni e gli ha affidato il Ministero della Giustizia,il luogo ideale dove Mastella ha potuto fin da subito esprimere tutte le sue potenzialità. E non ci ha deluso. La signora Sandra Lonardo in Mastella si lamenta dove può di un linciaggio mediatico gratuito nei confronti del marito ma pecca di modestia e io non ci sto:voglio che il mio conterraneo abbia il giusto riconoscimento per l’impegno profuso in questi mesi,impegno che lo ha portato dove nessuno era mai stato prima. Torniamo a qualche settimana fa. Il governo è come al solito in bilico, rischia di cadere; Mastella è odiato ma non ancora abbastanza da superare Berlusconi. Bisogna agire. Poche ore dopo avere iscritto nel registro degli indagati per l’inchiesta “Why Not” il ministro Clemente Mastella, al giudice De Magistris viene tolta l’inchiesta per incompatibilità ambientale (che ad un lettore malizioso potrebbe suonare come un “i potenti non si toccano”) ed avocata dal procuratore generale di Catanzaro. Qualche tempo prima che Mastella venisse indagato, proprio per De Magistris erano stati inviati ispettori ministeriali a verificarne la correttezza e la professionalità e casualmente proprio nel momento in cui stava scoperchiando qualche pentolone forse un po’ troppo pesante. Mastella comunque vuole che l’inchiesta vada avanti;una precisazione inutile visto che neanche il più maligno dei suoi avversari avrebbe mai ipotizzato un desiderio diverso da parte del ministro. Che dire? Berlusconi e i suoi attacchi alla magistratura sono acqua fresca: Silvio parla ma Clemente agisce.
Clemente Mastella da Ceppaloni è riuscito dove tutti avevano fallito. Clemente Mastella da Ceppaloni in poco meno di un anno ha superato non solo se stesso ma con lo sprint fosforescente del centometrista dopato ha ottenuto due risultati che neanche uno sceneggiatore di “Vivere” in preda ai fumi dell’alcool avrebbe osato immaginare:diventare per alzata di mano (dito medio compreso) il politico più odiato d’Italia, anche più di Silvio Berlusconi, e far rimpiangere Roberto Castelli al Ministero di Grazia e Giustizia. Due successi impossibili per chiunque,ma non per lui. Il merito di tali trionfi è naturalmente da condividere con Romano Prodi che ha creduto fortemente nel figlio di Ceppaloni e gli ha affidato il Ministero della Giustizia,il luogo ideale dove Mastella ha potuto fin da subito esprimere tutte le sue potenzialità. E non ci ha deluso. La signora Sandra Lonardo in Mastella si lamenta dove può di un linciaggio mediatico gratuito nei confronti del marito ma pecca di modestia e io non ci sto:voglio che il mio conterraneo abbia il giusto riconoscimento per l’impegno profuso in questi mesi,impegno che lo ha portato dove nessuno era mai stato prima. Torniamo a qualche settimana fa. Il governo è come al solito in bilico, rischia di cadere; Mastella è odiato ma non ancora abbastanza da superare Berlusconi. Bisogna agire. Poche ore dopo avere iscritto nel registro degli indagati per l’inchiesta “Why Not” il ministro Clemente Mastella, al giudice De Magistris viene tolta l’inchiesta per incompatibilità ambientale (che ad un lettore malizioso potrebbe suonare come un “i potenti non si toccano”) ed avocata dal procuratore generale di Catanzaro. Qualche tempo prima che Mastella venisse indagato, proprio per De Magistris erano stati inviati ispettori ministeriali a verificarne la correttezza e la professionalità e casualmente proprio nel momento in cui stava scoperchiando qualche pentolone forse un po’ troppo pesante. Mastella comunque vuole che l’inchiesta vada avanti;una precisazione inutile visto che neanche il più maligno dei suoi avversari avrebbe mai ipotizzato un desiderio diverso da parte del ministro. Che dire? Berlusconi e i suoi attacchi alla magistratura sono acqua fresca: Silvio parla ma Clemente agisce.
2 commenti:
sono sul tuo blog. complimenti!
castellitto è straordinario , sei bravissimo. mo elvis e la marylin tocca cu me firmi cu lu nome e cognome, ca quannu mueri alune te cchiui. P.S. salupi
tantu m'hai capitu
tritonio@libero.it
Bravo! Moquettaro mio...
tuo duca
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