15 ottobre 2010

Lettere dal fronte

Prima puntata di "Lettere dal fronte" la mia nuova rubrica sul Misfatto (inserto satirico de "Il Fatto Quotidiano") del 10 ottobre.

Cari genitori,

le ore in trincea sono interminabili, l'attesa snervante e la vittoria incerta. Solo il capitano La Russa è convinto che il trionfo sia ormai questione di settimane, forse di qualche mese. Io faccio finta di credergli perché mi fa paura. Lui è l'unico che si sta divertendo in questa guerra. Anzi, lui la chiama “Missione di pace” perché per i suoi gusti è poco violenta, una festicciola da signorine con le mutande di pizzo. L'ho sentito io mentre lo diceva grattandosi le natiche con il braccio mozzato di un nemico volato nella nostra trincea dopo un'esplosione. Qui al fronte arrivano le parole di Berlusconi che dice questo, che dice quell'altro...ma lui che ne sa della guerra? L'ha scatenata solo per evitare il carcere e noi ce ne stiamo accorgendo solo ora. Nell'ultimo messaggio alle truppe ha pure bestemmiato, ma il cappellano militare ci ha detto che non ha fatto peccato perché le bestemmie di Berlusconi vanno contestualizzate. Mica sono come quelle di un soldato semplice. Secondo me c'entra l'Ici ma lo tengo per me. Da mesi la situazione è caotica; ci dicono che il nemico è ovunque, di stare con gli occhi aperti...ma quale nemico? Il Pd sono anni che non spara un colpo, mentre il battaglione Di Pietro è troppo isolato per farci davvero male. Il vero nemico è il fuoco amico: ci stiamo ammazzando da soli. Dal comando intanto arrivano solo disposizioni per non abbandonare la nostra trincea, per nessun motivo. In seguito alla diserzione da parte di un gruppetto guidato dal capitano Fini sono stati piazzati dei cecchini tra una trincea e l'altra con l'ordine di sparare dossier su chiunque esca senza disposizioni. Se non si riesce a farli fuori dobbiamo provare a farli tornare con la promessa di un posto da sottosegretario. Il tenente Gasparri è l'unico a tenerci su di morale: lo fa involontariamente ma in guerra dobbiamo accontentarci. Ieri ha ingoiato una granata, nessuno sa perché. La settimana scorsa è accaduto un piccolo incidente. Nella baracca del signor maggiore abbiamo visto entrare una bella ragazza, lo sguardo inespressivo su un corpo da calendario. Ci siamo fiondati in massa credendo che fosse la spogliarellista promessaci tempo fa dal comando per allietare le nostre giornate grigie. Ci siamo sbagliati: era il ministro Carfagna. Poco lontano dalla baracca del signor maggiore il soldato Straquadanio commentava dicendo che è lecito prostituirsi per fare carriera. Ancora non sappiamo se sarà fucilato o promosso generale.

Spero di potervi scrivere presto

il vostro figliolo





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