2 dicembre 2018

Tutto il resto è noia...

In provincia di Como, dei ragazzini tra i 15 e i 18 anni hanno danneggiato sessanta veicoli prendendoli a martellate, tagliando le gomme e tirando sassi. “Ci annoiavamo”, è stata la loro giustificazione ai carabinieri.

Le forze dell'ordine hanno individuato i vandali attraverso le tante telecamere pubbliche e private dislocate nelle zone interessate dall'azione dei piccoli barbari che, loro malgrado, sono diventati i protagonisti di un reality involontario, di un Grande Fratello della demolizione in cui il televoto da casa è stato sostituito dalla telefonata all'avvocato e il confessionale è quello davanti al giudice e non più davanti ad Ilary Blasi.

Sessanta i veicoli deturpati; c'era anche una vecchia Duna tra le auto coinvolte nel raid, ma il proprietario ha subito scagionato i ragazzini: “Lo so che fa schifo solo a guardarla, ma non l'hanno nemmeno toccata quella carrozzeria: il colpevole è chi l'ha progettata”.

I genitori dei ragazzini hanno collaborato fin da subito con le forze dell'ordine, non hanno cercato di proteggerli, hanno voluto metterli davanti alle loro responsabilità; non hanno preso le loro difese come accade invece nei fatti di violenza che avvengono a scuola quando gli alunni insultano o picchiano i docenti, colpevoli di aver osato interrogarli a sorpresa dandogli magari un brutto voto e i genitori, chiamati ingenuamente in causa dai poveri professori, spesso danno man forte ai figli. Man forte nel vero senso della parola. Spesso anche qualche gancio.

Ma a scuola è un altro discorso, c'è una motivazione oggettiva, tangibile: sono i professori che provocano e che se la cercano. Le auto no, loro non hanno provocato: è colpa della noia, e ai genitori non sta bene che sia un motivo così futile ad armare le mani dei figli: non possono essere così indulgenti, vogliono capire e far capire ai figli che hanno sbagliato.

Ma, noia o non noia, il punto è un altro. A 15 anni, giovane martellatore di automobili, dovresti non avere energie per andare di notte a distruggere macchine o autobus: dovresti essere a casa, stremato sul letto, moribondo per l'eccessiva masturbazione. È quello il tuo lavoro. Ora hai anche la tecnologia a facilitarti le cose, hai internet che ti fornisce davanti alla patta milioni di contenuti e te li indicizza a seconda delle categorie che preferisci. Invece no. Invece di prendere in mano il pistolino preferisci prendere in mano una lama e tagliare uno pneumatico, filmare tutto e poi riguardarlo insieme ai tuoi compagni di avventura. Altre braccia rubate all'onanismo. Se questa è la futura classe dirigente, che preferisce il suono e la visione di lamiere contorte ai suoni e alla visione di un'ammucchiata in piscina prepariamoci a un'Italia triste. Quasi come quella di adesso.


Nella foto, un numero dello Youporn degli anni '90


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