29 maggio 2012

Che fine hanno fatto? #1

Per tutti quelli che, come me, non sanno una parola d'inglese ecco la versione italica del mio esordio americano sul sito umoristico "The Prancing Laggard Pub". La rubrica si intitola "Dove sono finiti, adesso?" dove mi esibisco in una serie di interviste ai protagonisti dei videogames. Prima puntata in compagnia del MITICO Tom Tom, alias WONDER BOY!




Pigiando questo link vi imbatterete nella versione inglese




Inauguriamo lo spazio di “Where Are They Now?” intervistando un enfant prodige degli anni '80, un ragazzino che all'epoca ha guadagnato più copertine delle tette di Pamela Anderson e ucciso più animali dei produttori di Luck

Ciao Tom Tom, grazie di aver accettato questo incontro.
Grazie a te, Silvio.

Ho giocato pomeriggi interi con le tue avventure, è una grande emozione poterti parlare di persona. Dimmi, com'è la vita di una star dei videogames?
E' tutto più grande di te. Sei catapultato in un mondo pieno di colori, di luci...Ti senti come uno dei Led Zeppelin dopo un acido. Hai tutti gli occhi puntati addosso, lo stress è tanto, ma è il prezzo che si paga per la fama, no?

Hai esordito nel 1986 con Wonder Boy in cui lavoravi con la tua amica Tanya.
Sì, avevamo 4 anni. Andavamo sul set col pannolino...

Come hai iniziato?
Sai, da piccolo volevo fare il politico. Poi crescendo ho cambiato idea e mi immaginavo a fare qualcosa di più etico: il rapinatore di banche. Non mi passava per la testa lavorare in questo business. Poi un giorno mia madre ha visto questo annuncio in tv in cui si cercava un bambino biondo con gli occhi azzurri per girare un videogame e mi ci ha portato. Sono stato scelto e il resto è storia.

Hai guadagnato un mucchio di soldi...
Silvio, questo è il primo mito da sfatare...Ero minorenne, non potevo intascare i soldi del contratto: erano amministrati dai miei genitori. Prima dei 21 anni dovevo arrangiarmi con la paghetta settimanale e i regali di Michael Jackson.

Com'era la tua giornata?
Senza orari. Dovevi sempre essere pronto a darti una mossa ogni volta che un tizio infilava una monetina...credimi, alla lunga è stressante. E quando eri finalmente morto dovevi aspettare altri 10 secondi per dare al giocatore la possibilità di mettere altri soldi. Snervante.

Non è stato tutto rose e fiori, mi pare di capire.
Tutto andava bene, ma solo in apparenza. I miei genitori hanno iniziato a litigare per la gestione del mio patrimonio e io ne risentivo nel mio lavoro. Col tempo sono diventato meno dinamico, più prevedibile. Gli sceneggiatori hanno cercato di cambiarmi il look per darmi una rinfrescata ma non funzionava. Poi nell'ultimo episodio della serie sono stato persino sostituito da una ragazzina.

La serie Wonder Boy vanta 6 episodi, se non sbaglio.
Sì, in tutto la serie ha registrato 6 episodi e con gli ultimi due si è cercato di raschiare il barile. Nel quinto mi hanno affiancato dei compagni di viaggio, ma il prodotto ormai era logoro. Poi nel sesto è arrivata quella tizia e abbiamo chiuso baracca.

I produttori non hanno aiutato i giocatori con la scelta dei titoli.
Molti giocatori si sono disaffezionati per la confusione dei nomi: in Europa e in America ne aveva uno, in Giappone un altro...errori di marketing grossolani, insomma.

Tocchiamo un tasto dolente, l'alcool.
Non me ne vergogno, adesso sono pulito. Sono stato un alcolista per diversi anni. Tutto è iniziato con il secondo episodio (Wonder Boy in Monster Land). Mentre nel primo gioco la mia energia veniva ricaricata con frutta e verdura, nel secondo gli sceneggiatori hanno pensato di rendere più vivace la cosa..

E hanno inserito i bar in cui potevi comprare alcolici...
Già. Per ricaricarmi dovevo entrare nei bar e ordinare vino, birra...un sorso oggi, uno domani e sono entrato nel tunnel. Poi con tutto il peso di quelle armature addosso e con lo stress dei mostri di fine livello ne avevo bisogno sempre di più. Ho iniziato a bere anche fuori dal lavoro.

Quanti anni è durata la tua dipendenza?
Sono 5 anni che non bevo un goccio. Ricordo le serate assurde trascorse con Ozzy Osbourne...lasciamo perdere! (ride)

Perché non sei più nel business?
Perché la mia faccia non funziona più. Quando sei carino tutti ti vogliono, ma quando inizi a crescere e il tuo bel musino perde l'innocenza sei solo da buttare via. O sei bravo davvero o fai la fine di Macaulay Culkin.

Di cosa ti occupi, adesso?
Sono una guardia giurata. Il lavoro me lo ha procurato Gary Coleman qualche anno fa. Lui è uno dei pochi che mi ha capito, d'altronde c'era passato anche lui prima di me.

Sei ancora in contatto con altre stelle dei videogames?
Sono spariti tutti. Se non sei come loro non ti vogliono. L'unico che non mi ha scaricato quando ho iniziato ad avere guai è stato Shinobi. Ci vediamo spesso, usciamo a fare un po' di casino e ricordiamo i bei vecchi andati. Lui ha cambiato sesso e si fa chiamare Sharon. Ma è sempre forte!

Vuoi dare un consiglio ai giovani che vogliono intraprendere la carriera dei videogames?
Certo. Ragazzi, state in campana. Non fatevi ingannare dai guadagni facili...pensate a studiare e a costruire un futuro solido se non volete fare la fine di Jeb Bush. E state lontani dall'alcol!

Buona fortuna, Tom Tom!
Grazie. Abbiamo finito? Hai spento il registratore? Non avresti qualche monetina per un bicchierino?


Non perdete la seconda puntata...;)

17 maggio 2012

La Santanché nuovo leader del Pdl

Dal mio blog sul sito de Il Fatto Quotidiano.


Accolgo con entusiasmo la notizia della possibile candidatura di Daniela Santanché a leader del Pdl. L'Italia ne ha bisogno per riguadagnare prestigio nel mondo: Berlusconi ha fallito a livello internazionale. O, per lo meno, non ha fatto tutto quello che avrebbe potuto fare.

E' vero che adesso siamo derisi da tutto l'emisfero occidentale, siamo stati citati in 30 Rock , da David Letterman e da decine di satirici di tutto il pianeta (probabilmente anche dai venusiani, ma questo lo sanno solo la Cia e Tom Cruise) ma siamo stati snobbati dal fondamentalismo islamico e se il fondamentalismo islamico non ti fa saltare in aria un paio di vagoni della metro vuol dire che non conti un cazzo.

Perché Berlusconi non ha mai fatto battute su Allah o su Maometto? Di sicuro non per un improvviso eccesso di pudore (vedi quella sui lager e sui desaparecidos), ma allora perché ha taciuto? Eppure gli spunti non mancavano, come ha fatto notare la stessa Santanché e prima di lei un'altra moderata, Oriana Fallaci.

Le metropolitane di Madrid e Londra sono state visitate dai kamikaze, perché quella di Roma no? L'unica risposta possibile è che Berlusconi abbia volutamente evitato l'argomento perché all'epoca la metro non era presentabile. Muri fatiscenti, cantieri aperti da millenni, allagamenti dopo poche ore di pioggia...che figura ci avremmo fatto?

Ma adesso è arrivato il momento giusto. Non che la situazione della metro sia migliorata, è solo che ora abbiamo finalmente capito che non migliorerà mai. Quindi cosa aspettiamo?
La Santanché potrebbe aiutarci a riprenderci quel prestigio internazionale che ci spetta di diritto attirando in Italia i kamikaze che finora hanno preferito farsi esplodere altrove.

Purtroppo Bin Laden non c'è più e forse siamo fuori tempo massimo, ma confidiamo nelle capacità dialettiche della Santanché: se l'Islam non tira più come qualche anno fa, lei sarà comunque in grado di trovare un nuovo nemico, dotato magari del nucleare, ed insultarlo come solo una vera signora sa fare.


20 aprile 2012

Gesù replica a Formigoni

Dal mio blog sul sito de "Il Fatto Quotidiano"

Figliolo,
Non è mia abitudine replicare tramite la stampa, ma la frase del Presidente Formigoni ("Anche Gesù ha sbagliato a scegliersi uno dei collaboratori, non pensiamo di essere impeccabili") impone uno strappo alla regola.

Ero in camerino, mancavano pochi minuti alla mia apparizione ad una carmelitana messicana, quando sul mio profilo Twitter è apparso quel messaggio. Non me la sentivo più di andare in scena: ero così seccato che al mio posto ho mandato Padre Pio.

Ho già i miei bei problemi a tenere a bada quel tizio dalle scarpe rosse che dice di parlare in mio nome nonostante non abbia letto neanche un bignami del Vangelo: non mi servono altre seccature.

Chiariamo subito. Giuda è stato volutamente scelto, non si è trattato di un errore. La sceneggiatura prevedeva che qualcuno mi tradisse e poiché all'epoca non c'era un De Gregorio o un Mastella a portata di mano abbiamo indetto una durissima selezione vinta meritatamente da Giuda. Parlare di errore equivale a non riconoscere la professionalità di un traditore serio e preparato.

Per ascendere al Padre ho sborsato tutto di tasca mia, nessun finanziatore generoso, mentre la provenienza dei biglietti dei viaggi aerei di Formigoni è ancora da verificare. Per non parlare di quelli via mare: io in super economy a piedi, lui in yacht super accessoriati.

E la coerenza? Formigoni ha parlato di tagli e di sacrifici in mezzo a barche di lusso. Quando io invitavo a porgere l'altra guancia non lo facevo mica mentre prendevo a calci in culo Caifa!

Che dire poi dell'abbigliamento? Se mi fossi vestito come lui mi avrebbero crocifisso molto prima. Le sue camicie non le avrei usate nemmeno come sudario. Questione di stile.

Spero che questa lettera abbia chiarito una volta per tutte l'inopportunità del riferimento alla mia persona. Approfitto della presente per prendere le distanze dall'Opus Dei.

Cordiali Saluti
Gesù “Cristo” da Nazareth

12 aprile 2012

La lettera di Renzo Bossi

Dal mio blog sul sito de "Il Fatto Quotidiano"

Amici padani,

Dopo una tormentata riflessione ho deciso, da solo e senza che qui ci sia nessuno alle mie spalle a sillabare parola per parola, di dimettermi da consigliere regionale della Lombardia. Sono sereno e ho piena fiducia nella magistratura italiana: tempi biblici nei processi e un occhio chiuso per i potenti. Mi dimetto senza essere indagato (per quello c'è tempo, sono giovane e ho ancora tanti reati davanti a me), a differenza di molti miei colleghi consiglieri: nel Pirellone ci sono così tanti indagati che sembra un consiglio regionale. Ma me ne vado senza rimpianti. Tanto ormai nel consiglio regionale mi annoiavo. Lo avevo detto anche a mio papà: “Papà, le riunioni del consiglio sono noiosissime: la Minetti ha capito che metto sempre l'incrociatore su B5 e mi affonda tutte le navi in meno di cinque minuti”. Lui mi aveva detto di resistere, che era un posto che dovevo tenermi stretto perché stavano per arrivare tempi duri per i raccomandati padani: Alemanno ha finito le poltrone del Lazio su cui piazzare i parenti e sta già prendendo informazioni sugli uffici pubblici della Lombardia per sistemare otto zie di sua cognata. Mio padre. Non faccio mistero di come il cognome che porto mi ha aiutato. Ma mi ha anche gettato in prima linea e costretto a guadagnare 10mila euro al mese senza alcun merito o sforzo. Pure lui si è dimesso, e anche se d'ora in avanti potrà pulirsi il culo col Tricolore non più da segretario ma da semplice militante, resta il modello da cui ho preso esempio, nella vita e in politica, cercando di mutuare nel quotidiano i valori con cui ci ha sempre cresciuti: analfabetismo, razzismo e opportunismo. Chiedo solo ai 13mila padani che mi hanno votato di continuare a credere in me, promettendo, in cambio, di continuare a pensare solo ai cazzi miei.

Renzo Bossi

10 aprile 2012

E' un calcio malato!

Dal mio blog sui sito de Il Fatto Quotidiano

Il mondo del calcio è sotto shock per i recenti sviluppi dell'inchiesta sul calcio scommesse. Secondo le ultime rivelazioni, nel campionato di serie A dello scorso anno potrebbero essere ben 4 le partite concluse regolarmente senza alcuna combine. In diverse intercettazioni telefoniche ora al vaglio degli inquirenti, alcuni giocatori farebbero riferimento a partite del girone di ritorno commentandole esclusivamente da un punto di vista tecnico senza usare nomi in codice né alludendo a denaro. Le ipotesi di reato sono di associazione a delinquere finalizzata all'onestà sportiva e intralcio al riciclaggio di denaro sporco. Le autorità sportive hanno promesso tempi brevi per identificare i responsabili di una notizia che, se confermata, potrebbe gettare ulteriore fango su uno sport che sta facendo di tutto per riguadagnare credibilità dopo che lo scorso dicembre il ct Prandelli aveva convocato in nazionale un giocatore del Gubbio come premio per aver rifiutato di vendere delle partite. I calciatori sono increduli: “Scendiamo in campo convinti che sia già tutto combinato, ci alleniamo duramente tutta la settimana per truccare al meglio gli incontri e sapere che qualche mela marcia tradisce la buona fede dei tifosi giocando onestamente qualche partita ci fa male, come atleti e come uomini”. Intanto, il clan degli zingari ha diramato un comunicato stampa in cui afferma che si costituirà come parte offesa per tutelare la sua immagine. Fortunatamente, a rasserenare gli animi, è giunta la notizia dell'arresto di Andrea Masiello che avrebbe ammesso di aver venduto il derby Bari-Lecce per 300 mila euro. I tifosi veri, quelli che ogni domenica fanno centinaia di chilometri per minacciare i propri calciatori se non vendono le partite, hanno appreso la notizia con fiducia, sperando che anche le restanti partite sotto inchiesta risultino truccate.

26 marzo 2012

Moro e 1 , e 2, e 3. Aggiudicato!

Dal mio blog sul sito de Il Fatto Quotidiano.

Quando le idee regalo scarseggiano, la Bolaffi corre in tuo aiuto con una serie di proposte dal gusto raffinato. Il 27 marzo saranno messi all'asta 17 volantini delle Brigate Rosse tra cui spicca il documento del 15 aprile '78 in cui viene ufficializzata la condanna a morte di Aldo Moro. Ideale da appendere in soggiorno accanto alle foto dei vostri bambini, il volantino della condanna a morte valorizza qualunque mobilio grazie alla spigliatezza del testo e alla freschezza grafica della stella a cinque punte. La presenza sul foglio della prestigiosa firma nostrana “Brigate Rosse” ne certifica la provenienza made in italy, anche se a tutt'oggi non è ancora chiaro se il merito dell'intera operazione debba essere condiviso con partnership straniere. Una volta aggiudicato, il volantino sarà fatto ritrovare al fortunato vincitore tramite una telefonata anonima, in un luogo rigorosamente pubblico. Chi acquisterà l'intero pacchetto comprendente i 17 documenti sarà omaggiato con un esclusivo depistaggio inedito griffato Francesco Cossiga. Vista la difficoltà di mettere le mani su questo prestigioso cimelio, i bene informati riferiscono come alcuni potenziali acquirenti stiano cercando la mediazione della Banda della Magliana per accaparrarsi l'oggetto. La base d'asta è di 1500 euro, ma la Bolaffi è disposta a trattare. Sempre che la DC non si metta un'altra volta di traverso. E' mistero su chi abbia messo all'asta i documenti e su come ne sia giunto in possesso, ma ciò che ci interessa davvero è che non finiranno a marcire in un museo o in qualche fondazione, come sfortunatamente è accaduto per la Renault 4 che ha ospitato il cadavere dello statista. Intervistato a proposito dell'asta, Giulio Andreotti è caduto dalle nuvole: “Ma davvero? No, non ne sapevo nulla...Hanno rapito Aldo Moro??”

(Nella foto, Aldo Moro posa per il catalogo Bolaffi)

19 marzo 2012

Via la Divina Commedia dalle scuole

Dal Misfatto del 18 marzo

Razzismo verso l'Islam, luoghi comuni e stereotipi, frasi volgari, discriminazione verso le minoranze. Quando ha sentito questo elenco, Borghezio credeva che stessero snocciolando i requisiti richiesti per frequentare un master della Lega. Poi gli hanno spiegato che si trattava delle accuse rivolte da un gruppo di studiosi, il Gherush92, alla Divina Commedia. Ed è in quel momento che ha capito di aver finalmente trovato un buon motivo per imparare a leggere. Secondo il Gherush92, il capolavoro della letteratura italiana è così pericoloso che meriterebbe lo stesso destino della Gelmini: essere tenuto il più lontano possibile dagli studenti. Dalle accuse si deduce come Dante Alighieri fosse la Daniela Santanché del 1300. Forse con meno silicone, con meno quote del Billionaire, ma con le stesse idee medioevali. Non avendo un salotto di Vespa dove esporre le sue teorie, Dante pensò bene di convogliare tutte le sue idee razziste in un libro. I passaggi incriminati sono tanti, ma sono soprattutto quelli contro le altre confessioni religiose e gli omosessuali ad aver fatto storcere il naso al Gherush92: “Passaggi così violenti che per un attimo ci è sembrato di leggere il Vecchio Testamento”. In difesa di Dante si potrebbe argomentare che non pensasse davvero quello che scriveva, ma che seguisse l'esempio di Povia: trattare testi spinosi a prescindere dalle proprie convinzioni per guadagnare posti nelle hit parade. Ma poi uno si ferma a riflettere e pensa che Dante non ha bisogno di essere difeso da accuse così ridicole. Ad ogni modo, Roberto Benigni non l'ha presa bene: se la Divina Commedia dovesse perdere punti sarebbe costretto a cambiare registro: dovrebbe tornare a far ridere e non è affatto facile riprendere un mestiere abbandonato decenni fa.

Vieni a molestarmi anche sul mio blog sul sito de Il Fatto Quotidiano

12 marzo 2012

Gesù era ermafrodita?

Secondo la teologa inglese Susan Cornwell, Gesù avrebbe potuto avere sia organi sessuali maschili che femminili, nascondendo la femminilità nelle parti intime nonostante un'esteriorità chiaramente maschile. Un'ipotesi che non si può escludere: il corpo non c'è e non si può esaminare. Teoria che vale anche per Bin Laden: nascondeva un clitoride sotto quella folta barba da macho? E' quello che sta cercando di capire la Cia nel Maryland. Ad ogni modo, le teorie della Cornwell sulla sessualità di Cristo ci spingono verso questa domanda: per quale motivo Gesù non ha voluto far ritrovare il suo corpo? Cosa voleva nasconderci? Era davvero ermafrodita come non esclude la Cornwell? Oppure è sparito perché non voleva farci vedere un tatuaggio imbarazzante, conseguenza magari di qualche serata allegra nei pub della Galilea in compagnia degli apostoli? Oppure i segni sul braccio, frutto della ricerca di un paradiso artificiale nella migliore tradizione degli hippie? Gesù si bucava perché non credeva in Dio? Oppure perché sapeva di dover morire anche per gente come Giovanardi? Non lo sapremo mai, però e' curioso notare come esistano strane analogie tra Gesù e Mike Bongiorno: tutti e due hanno subìto torture indicibili prima della morte (flagellazione e crocifissione per il primo, una conduzione con Antonella Elia il secondo) e tutti e due sono spariti dopo la sepoltura. Le famiglie di entrambi si sono date da fare per recuperare la salma del loro congiunto, ma solo quella di Mike è stata ritrovata, confusa tra gli spettatori di Forum. E' vero che Giuseppe e Maria non potevano permettersi appelli e ospitate a Mediaset, ma che fine ha fatto il corpo di Cristo? E soprattutto, è attendibile la confessione di Michele Misseri?

(Nella foto Gesù ha appena realizzato di essere morto anche per Giovanardi)



5 marzo 2012

Blitz della Finanza in Vaticano

Dal mio blog sul sito de "Il Fatto Quotidiano"

Andare ad abitare sopra un bowling può diventare una prospettiva di vita auspicabile se a trenta metri dalla tua camera da letto opera la più rumorosa tra le attività commerciali: la chiesa cattolica. In questa sede non voglio pontificare sulla qualità del prodotto che questo esercizio commerciale cerca di piazzare a sprovveduti acquirenti, perché quando si fa shopping ognuno si regola in base al proprio portafoglio e alle proprie esigenze, ma le modalità con cui la chiesa cattolica si fa pubblicità è da criminali. Il Vaticano non ti molesta telefonandoti a casa come fanno tutte le multinazionali che cercano di appiopparti un prodotto perché il telefono puoi ignorarlo o puoi sbatterglielo in faccia dopo cinque secondi. La chiesa cattolica lo sa e ha capito cosa fare: usa le campane. Non esiste mezzo più subdolo. Le campane vengono a prenderti direttamente a casa tua e non c'è verso di farle stare zitte: smettono solo quando dicono loro. Ma non è disturbo della quiete pubblica? Perché nessuno li ha mai querelati? Se io iniziassi a scampanare ogni mezzora dalla mia finestra mi ritroverei sotto casa un'ambulanza, i vigili e una troupe di Studio Aperto.
Ma voglio andare oltre. Perché le chiese possono usare le campane e gli altri tipi di esercizi commerciali no? E' una discriminazione bella e buona verso tutti gli altri negozi. Ci sono forse dei sexy shop che suonano campane a tutta forza ogni volta che arrivano in negozio le novità porno? No, eppure sarebbe utile saperlo così non si rischierebbe di arrivare in ritardo e non trovare più l'ultimo modello deluxe del Vibro Anal 200.
Cosa fa l'Antitrust, dorme? E' chiaro che le chiese godono di protezioni politiche molto in alto, forse persino più in alto di Maria De Filippi. Come spiegare altrimenti queste reiterate irregolarità nelle più elementari norme di concorrenza commerciale? Magari c'è di mezzo la malavita, chi può dirlo. E' un caso che il loro amministratore delegato abbia le dita inanellate come Mario Merola ne “Il Mammasantissima” e abiti a S. Pietro in una villa chiaramente ispirata a quella di Tony Montana?
Concludo con la cosa più irritante: in chiesa non ti rilasciano mai lo scontrino. Sono così arroganti che non hanno nemmeno i registratori di cassa! Invece di fare i blitz nei bar o nelle profumerie, la GDF dovrebbe stangare i preti. Lo avete mai visto un prete rilasciare una ricevuta?


(Il curato di Brescello dichiara di non poter rilasciare scontrini fiscali a causa del dolore che gli provocano le sue stimmate invisibili. Nella foto il parroco mostra le stimmate alla stampa)



27 febbraio 2012

Il Pronto Soccorso a Roma? Mica tanto pronto...

Dal mio blog sul sito de Il Fatto Quotidiano

Nei Pronto Soccorso romani è il caos: pazienti rianimati a terra, altri parcheggiati giorni e giorni nelle sale d'attesa prima del ricovero. E' uno scandalo! Romani, dovete vergognarvi!
La Polverini ha dato l'ok per i tagli alla sanità? E allora cosa diavolo continuate a farvi male, dico io! Tu, vecchia, lo sai benissimo che con la cera sul pavimento rischi di scivolare e di romperti un'anca. Ma no, devi per forza mettere la cera così quando la signora Cecconi viene a chiederti il Gerovital vede brillare tutto e si mangia il fegato dall'invidia. Va bene, padronissima di romperti l'anca! Ma poi aggiustatela da sola! Pinze, nastro adesivo, un po' di kuki alluminio e amen. Ore e ore a guardare Art Attack con i nipotini dovrà pur averti insegnato qualcosa!
E tu, automobilista dei miei stivali, lo sai benissimo che una volta in macchina puoi imbatterti in un pirata della strada che ti viene addosso ubriaco contro mano a 120 Km/h. Ma no, devi per forza prendere la macchina perché fuori piove e i bambini non può andarli a prendere la nonna a piedi. Certo che la nonna non può andare! Non può andare perché la stronza ha voluto passare la cera in salotto per far rosicare quella mummia della Cecconi e si è rotta l'anca! E ora siete tutti e due col culo a terra nella sala d'attesa del pronto soccorso ad aspettare che qualcuno vi aggiusti e vi infili in qualche corsia. Bastava pensarci prima!
Volete continuare a farvi male? É un vostro sacrosanto diritto che presto sarà anche sancito dalla Costituzione nel nuovo articolo 18 (al posto del vecchio art. 18, tanto ormai per il lavoro non serve più), ma fatelo dove non date fastidio. Che poi gli onorevoli fanno i blitz a sorpresa e sembra che il Lazio sia guidato da un'amministrazione che taglia e taglia senza mettere in conto le conseguenze.
Uscite dalla mentalità da Grande Raccordo Anulare e andate a farvi incerottare la bua in Toscana, o se volete fare le cose proprio per bene andate in Svizzera o a Cuba. E' ora di assumervi le vostre responsabilità, non infangate sempre il buon nome delle amministrazioni locali.
Aggiungiamo poi il danno morale inferto ad alcuni medici da alcuni pazienti che muoiono da soli, senza che i primi siano riusciti ad infliggere ai secondi il colpo letale perché distratti da altre emergenze. Anni e anni di esami comprati buttati al vento senza poter mandare al campo santo un paziente come meriterebbero.
Romano, pensaci bene la prossima volta che ti viene voglia di farti venire un infarto.
(Nella foto due pazienti ingannano il tempo in sala d'aspetto)

20 febbraio 2012

Neve sulla Mirafiori di Cheope

Secondo un'antica leggenda, la prima nevicata della storia si deve ad uno schiavo egizio che cercava sollievo nelle dure giornate di lavoro alla Mirafiori di Cheope. Lo schiavo era solito spruzzarsi sul viso le gocce d'acqua che usava nascondere sotto terra ogni volta che il Nilo straripava: in quelle occasioni, infatti, aveva possibilità di muoversi con più libertà perché i suoi aguzzini erano occupati a rincorrere con robuste mazze ferrate gli inviati di Studio Aperto accorsi sul posto a porre domande ridicole sull'esondazione. Nel tempo, per aumentare l'effetto refrigerante, lo schiavo iniziò a lanciare le gocce verso l'alto per illudersi che fosse pioggia. Il duro lavoro manuale ingrossava negli anni i muscoli delle sue braccia e quando raggiunse gli otto anni di età era ormai così forte da far arrivare le gocce fin sopra le nuvole. Persino più in alto degli studios degli spot della Lavazza. Un giorno di febbraio, invece delle solite gocce d'acqua, vide che dal cielo tornò indietro una palla soffice e fresca accompagnata da un biglietto: “Sono Dio, smettila di rompere il cazzo che mi stai bagnando la vetrinetta delle porcellane cinesi. Se hai caldo ti regalo la neve, ma non lanciare più le gocce in cielo o ti faccio morire e poi reincarnare in un chierichetto di una diocesi irlandese”. Non capendo la minaccia, ma terrorizzato dal fatto che Dio gli avesse risposto senza usare intermediari, il piccolo egizio rilanciò la palla in cielo con il seguente messaggio: “Ok, Budda: affare fatto!”
Dio fece finta di nulla e, raccolte le porcellane distrutte dalla palla che nel tragitto di ritorno si era ghiacciata, decise che avrebbe sì concesso agli uomini la neve, ma, per punirli di avergli fatto perdere la giornata a ramazzare i cocci, stabilì che avrebbe fatto nevicare solo durante l'inverno. E fu proprio dopo quel lancio che Dio decise che Suo Figlio si sarebbe fatto uomo e che sarebbe morto sulla croce. Così la prossima volta avrebbe riso di meno quando qualcuno avesse chiamato Suo Padre con un nome sbagliato tipo Budda. O Eric Clapton.
La prima neve della storia imbiancò così le Piramidi e gli operai furono costretti a ritirarsi nelle loro baracche mentre il capo cantiere già progettava di spostarsi nell'Europa dell'est, dove i lavoratori avrebbero fatto meno storie per un po' di colleghi morti congelati. Per aver rallentato i lavori, lo schiavo egizio fu tumulato vivo e messo sotto spirito in un barattolo di vetro per poi essere lanciato in aria da un suo collega che negli anni aveva maturato la stessa forza. Il barattolo superò le nuvole e si infranse proprio sulla testa di Dio che da quel momento iniziò a soffrire di pericolosi vuoti di memoria in cui dimentica di essere onnipotente e si ferma a guardare i guai della Terra come se spettasse a qualcun altro porvi rimedio.

2 febbraio 2012

Un terremoto amico del Governo

Dal mio blog sul sito de Il Fatto Quotidiano


I recenti terremoti nel nord Italia hanno riportato in prima pagina il progetto HAARP, un programma di ricerca di fisica della ionosfera utilizzato secondo alcuni anche per modificare il clima, causare terremoti e manipolare il pensiero delle persone non assuefatte al Tg1.

Secondo alcune teorie, sarebbero state proprio le onde HAARP a provocare i terremoti di questi giorni: sprigionate da antenne speciali sarebbero arrivate fino al soggiorno di Giuliano Ferrara spostandogli il tappeto da sotto i piedi: la caduta avrebbe provocato il sisma.

Niente di più falso. Per due motivi. Per prima cosa, il sisma di venerdi scorso è stato di magnitudo 5.4: il culo di Ferrara, impattando sulla crosta terrestre avrebbe provocato un sisma di magnitudo non inferiore a 8.2; e poi sappiamo tutti che non c'è forza al mondo capace di spostare qualcosa che si trovi sotto il peso di Giuliano Ferrara.

Ma a che scopo provocare i terremoti? Secondo i complottisti, per distogliere l'opinione pubblica da eventi imbarazzanti per il Governo come le dichiarazioni di Martone o il blocco dei tir. Il blocco dei mezzi pesanti, in particolare, ha creato disagi seri in tutta Italia: nei supermercati scarseggiavano i generi di prima necessità tanto che per qualche giorno i pensionati sono stati costretti a taccheggiare il cibo nei negozi online. Per non parlare del carburante. Ormai è diventato così prezioso che Scilipoti baratta i suoi voti in Parlamento contrattando al gallone.

Nonostante le manifestazioni ancora in corso, però, la circolazione autostradale è abbastanza scorrevole e le tratte vengono coperte dagli automobilisti nei tempi più o meno abituali: Firenze-Roma in meno di tre ore e Salerno-Reggio Calabria in meno di cinque giorni. Inutile precisare che i disagi maggiori hanno interessato il sud.

A causa della mancanza di carburante, persino una holding affermata come la mafia sta subendo perdite importanti: i dirigenti di Cosa Nostra sono costretti a recarsi ai summit con gli amministratori locali in skateboard, perdendo in prestigio e conseguentemente in potere contrattuale.

Un comunicato ufficiale di Cosa Nostra ha cercato di rassicurare i suoi azionisti: “Siamo convinti che il blocco si risolverà presto. Speriamo che in tempi brevi i nostri dirigenti possano mettere in garage i monopattini e riprendere di nuovo le loro consuete attività sui mezzi che hanno usato finora: le auto blu con il lampeggiante”.  

5 gennaio 2012

Aiutaci!

Dal Vernacoliere di gennaio

La pedofilia nel clero non si può sconfiggere per un motivo molto semplice: i bambini continuano a nascere. La nascita dei bambini è una piaga sociale che dura da millenni e che menti brillanti hanno inutilmente cercato di arginare con i metodi più fantasiosi. La figura di Erode andrebbe rivalutata: egli fu uno dei primi ad accorgersi della malvagità e della malizia insita nell'animo dei fanciulli e come ogni uomo illuminato cercò di mettere in opera l'unica contromisura possibile: lo sterminio. Non fare finta che il problema non esista: anche in questo momento migliaia di bambini stanno venendo al mondo con il solo scopo di indurre in tentazione miti uomini di chiesa. Se sei a conoscenza della nascita di qualche bambino avvisa immediatamente le forze dell'ordine. Grazie.

23 dicembre 2011

Merry Crisi!

Articolo natalizio dal mio blog sul sito de "Il Fatto Quotidiano"

Capisci che Natale è alle porte quando Berlusconi la smette di infrangere la legge per un paio d'ore e va a presentare il libro di Bruno Vespa. I libri di Vespa hanno anche un altro difetto oltre a quello di rivalutare le pagine di Fabio Volo: quello di far sembrare i roghi di libri come una pratica auspicabile.

A Natale siamo tutti più buoni, più disponibili e sensibili. Anche per colpa della crisi. In questi giorni Scilipoti abbassa il suo prezzo di listino del 15%, i calciatori vendono le partite con il 3x2 e il 


Santo Padre rinuncia alle posate incastonate di diamanti e mangia lo zampone solo con quelle d'oro.

A proposito, Ratzinger si è molto incuriosito vedendo per strada tutti i vari presepi. E' rimasto così colpito che ha chiesto a Padre Georg di cercare su Google chi fosse quel bambino nella mangiatoia.

La Fornero si commuove pensando ai sacrifici che dovrà affrontare Babbo Natale per consegnare i regali ai bambini delle famiglie benestanti: con le strade intasate dai precari in cerca di un secondo lavoro non sarà facile per lui raggiungere in tempo le case di tutti i parlamentari. Poverino, con questo freddo! E poi i cassaintegrati che gli trainano la slitta non hanno la stessa potenza muscolare degli extracomunitari usati nei natali passati.

Per il Santo Natale la figlia di Tom Cruise ha ricevuto dal papà regali per 130.000 dollari. Quando l'ha saputo, Alessandra Mussolini si è indignata pubblicamente: “Gli andrebbe tolta la patria potestà! Una cifra folle: la figlia sarà costretta al suicidio con quei quattro spiccioli!”

Piaccia o non piaccia, il Natale è un giorno speciale: è l'unico giorno dell'anno in cui i leghisti brindano alla nascita di un extracomunitario. Anche Borghezio alza il calice con un sorriso, ma solo perché sa che quell'extracomunitario camperà solo trentatré anni.


(Nella foto la Fornero in lacrime al pensiero che la figlia della Gelmini rischia di ricevere i doni di Natale non prima del 27 dicembre)

20 dicembre 2011

Sì, in questo post c'è una foto con tette

Un po' di battute sciolte, alcune delle quali pubblicate su "Acido Lattico"

Sono andato al cinema per l’ultimo film di Cristian De Sica; sono morto dalle risate già al botteghino: volevano dei soldi per farmi entrare (Silvio Di Giorgio)

Dopo 9 anni gli Usa annunciano di aver finito di fare il pieno in Iraq (Silvio Di Giorgio)

Natale è l'unico giorno dell'anno in cui i leghisti brindano alla nascita di un extracomunitario (Silvio Di Giorgio)


La settimana prossima i benzinai resteranno chiusi 3 giorni per dare tempo agli automobilisti di procurarsi altri soldi (Silvio Di Giorgio)

Dell'Utri assolto dall'accusa di estorsione. "Sono felice, la condanna avrebbe potuto rovinarmi la reputazione". E' un reato troppo lieve? (Silvio Di Giorgio)

La Cucinotta ha detto che la sua carriera d'attrice è stata ostacolata dal suo fisico? E' come se Dell'Utri dicesse che la sua carriera politica è stata ostacolata dalla mafia. (Silvio  Di Giorgio)

Il Papa dice basta alla pornografia su internet per dedicarsi a tempo pieno alla religione (Silvio Di Giorgio)

Sui giornali di oggi solo falsità”, ha dichiarato Berlusconi sui giornali di oggi. (Silvio Di Giorgio)

Tagli allo spettacolo. Ci sono così pochi soldi che nel prossimo film De Sica potrà scoreggiare solo nel primo tempo. (Silvio Di Giorgio)

Berlusconi sereno al processo Mills: "Ho già preparato la linea difensiva: è parcheggiata dietro casa con il motore acceso". (Silvio  Di Giorgio)

Il medico di Michael Jackson condannato a 4 anni per omicidio colposo.
Dottore, è vero che ha cercato di salvare Michael come nella scena di Pulp Fiction?”
“Sì, mi hanno detto di provare come nel film, ma è stato tutto inutile”
“John Travolta inietta adrenalina direttamente nel cuore di Uma Thurman e la salva: cosa è andato storto con Michael?”
“Cazzo, era QUELLA scena?!?” (Silvio Di Giorgio)

2 dicembre 2011

La Metamorfosi di Matteo R.

Dal Vernacoliere di dicembre


Matteo R. , destandosi un mattino da sogni inquieti, si ritrovò trasformato in Massimo D'Alema. Sotto al naso gli erano spuntati due folti baffi insieme ad una sfrenata voglia di demolire il Pd dall'interno. Come era potuto accadere? Trasformarsi in qualcosa di così ripugnante...e poi se doveva trasformarsi in qualcosa di ripugnante perché proprio in D'Alema e non in Bersani che era pure calvo? Mentre questi interrogativi mettevano a dura prova la sua ragione, i familiari cercavano di forzare la porta della sua stanza, preoccupati che alle otto di mattina Matteo R. non avesse ancora partecipato a qualche trasmissione televisiva. “Non entrate, vi prego! Questo autolesionismo è la conferma di ciò che penso da anni. La sinistra di per sé è un male. Soltanto l'esistenza della destra rende questo male sopportabile”. La porta smise di vibrare, ed i tonfi delle spalle che cercavano di aprirsi un varco cessarono all'istante di riempire l'aria per lasciare spazio alle urla della madre: “Cosa succede là dentro? Perché vaneggi come D'Alema!? Hai di nuovo mangiato al Mc Donald's?”
Il breve silenzio che seguì permise a Matteo R. di illuminare la sua mente, forse una spiegazione esisteva. La visita ad Arcore fatta tempo prima aveva innaffiato un seme che lentamente era germogliato fino a sbocciare nella notte precedente. Pochi minuti dopo, i colpi ripresero a calare sulle assi di legno della porta con forza assai maggiore dei precedenti, i cardini cedettero e non fu più possibile ignorare la realtà: Matteo R. era un nuovo Massimo D'Alema. “Mamma, io sono un uomo di sinistra ragionevole che cerca di impegnarsi per il bene del Paese”. Matteo R. portò sconcertato le mani alla bocca dopo che dalle sue labbra erano uscite queste parole che in piena autonomia e senza che lui le avesse pensate erano scese dal cervello fino alle corde vocali. Nanni Moretti, dritto su una scala, si affacciò alla finestra cercando di urlare “Matteo, dì qualcosa di sinistra!”, ma prima di riuscirci cadde all'indietro colpito al volto da una delle mele che il padre di Matteo R. stava scagliando contro il figlio. La porta si richiuse per sempre. Nessuno volle più saperne di Matteo R. che nel frattempo si era abituato a vivere la vita da D'Alema nel chiuso delle sue quattro mura. La madre piangeva ogni volta che attraverso le pareti sentiva Matteo R. discorrere da solo con quella voce soporifera comparsa insieme ai baffi quella tragica mattina...


(Nella foto: la reazione di Matteo Renzi al risveglio davanti allo specchio)

28 novembre 2011

Memorie di una banconota

Da Scaricabile #3

Frammenti del diario di una banconota di 200 euro datati novembre 2011. In quegli anni, prima che le transazioni fossero concluse con i tappi di coca cola (dal 2032) e poi con i tappi di coca cola light (dal 2098, a causa dell'obesità mondiale), la moneta corrente si chiamava Euro, in onore dell'Europa, quell'antica regione che oggi occupa circa 2/3 del territorio del Vaticano.

Sono una banconota. Ho vissuto mesi interi in un caveau di Milano insieme a migliaia di miei simili. Quando la Guardia di Finanza veniva a cercarci non dovevamo fare altro che fischiettare e guardare da un'altra parte per fargli credere che non eravamo lì ma in qualche paradiso fiscale. E loro ci cascavano. Un biglietto da 200 euro, uno che la sa lunga, mi ha detto che era merito di un giochino chiamato scatole cinesi.

Era strano fare quella vita; prima di stabilirmi a Milano passavo di mano in mano, giravo il mondo, vedevo posti sempre nuovi e facevo muovere l'economia. Poi il letargo. Forse il nuovo tizio che mi possedeva aveva così tanti soldi da non sapere neppure di avermi. Oppure semplicemente non pagava in contanti ma regalando ministeri.

Una mattina di dicembre dell'anno scorso, però, mi sono risvegliata in un'altra casa: ora mi trovavo sul conto corrente di un onorevole che aveva barattato la sua fedeltà per me e per una manciata di mie sorelle. Mi vergognavo a stare con lui; per fortuna quella stessa sera è andato a puttane per festeggiare la sua “promozione” e mi ha ceduto ad un altro padrone. Da una puttana ad un'altra puttana.

Qualche giorno dopo mi sono svegliata tutta intorpidita, come se mi avessero arrotolato su me stessa; ero ricoperta di una polverina bianca ed avevo tracce di muco sui bordi. Non capivo dove mi trovavo; quando ho ripreso conoscenza ho capito di essere in Grecia perché un tizio stava per pulirsi il culo su di me: diceva che non valevo più niente. Anche se a pensarci bene poteva tranquillamente essere l'Italia... Mi ha risparmiata perché anche lui alla fine mi ha barattato con una scopata.

Non so come, ma poi finisco in Vaticano. Bene, mi dico, adesso potrò fare del bene a chi ne ha bisogno. E invece mi ritrovo coinvolta in una speculazione segreta dello Ior. Armi, riciclaggio...Pensavo che il Vaticano fosse cambiato da quella volta che ho passato 3 ore nella cassetta delle offerte accanto alla tomba di Renatino De Pedis nella chiesa di S. Apollinare. Mi sbagliavo.

Sono di nuovo accalcata in una pila di banconote. Sento che sono già stata in quel posto, l'odore è lo stesso. Sì, è il caveau di Milano. L'unica differenza è che ora ci sono più banconote. Una sera esco insieme ad altre compagne, ci infilano nel cassetto di una villa dal cui scantinato arrivano urla sguaiate di una festa. Sicuramente si tratta di una cena per bene. La busta in cui mi infilano viene prelevata a tarda notte e consegnata ad una ragazza. Capisco solo queste parole: “Mi raccomando, per tutti sei la nipote di Mubarak, non fare cazzate!”.

Adesso dove mi trovo? Non so come mai, ma dopo tanti giri sono di nuovo ritornata nello stesso caveau. Gira e rigira ritorno sempre qui. Ritorniamo tutte sempre qui. A novembre ero destinata a partire per una compravendita di parlamentari in vista di non so quale votazione, ma stavolta mi hanno rifiutato. Pare che il mio padrone non sia in tiro come una volta... Domani dove sarò? Non so...l'unica voce che gira è che da domani anche il mio padrone dovrà ricominciare a pagare con le banconote: i ministeri sarà qualcun altro a regalarli.

22 novembre 2011

Mara Carfagna: il metro politico

Da Il Male di Vauro e Vincino #7 una leggiadra vignetta sulle doti dialettico-politiche di Mara Carfagna.


Lo so, è un montaggio molto alto come contenuto, magari qualcuno non lo capirà, ma con un piccolo sforzo anche i lettori del Giornale potrebbero arrivarci. Non tutti, ma qualcuno sì. I leghisti possono mandarmi una mail e sarò lieto di spiegargliela.






LEGGI TUTTO QUELLO CHE HO SCRITTO SU MARA CARFAGNA.
















14 novembre 2011

Brevissime

Dal Vernacoliere di novembre. Che sarebbe questo mese qua.


Gli angeli
Gli angeli esistono. Lo so perché lo ha detto il Papa. I Papi sono infallibili, non sbagliano mai un colpo: se fosse stato Giovanni Paolo II a sparare ad Ali Agca lo avrebbe centrato in mezzo agli occhi. Anche perché allora aveva ancora la mano ferma. Gli angeli non vivono solo nella nostra fantasia come i draghi, gli unicorni o Berlusconi che raggiunge il quorum senza comprare deputati. Gli angeli esistono davvero ed esistono perché Dio ha bisogno di loro: da solo non ce la farebbe mai a contare tutti i soldi dell' 8X1000. Nonostante il duro lavoro degli angeli, il Signore non è molto contento e vorrebbe spostare il Paradiso a Detroit dove pagherebbe meno tasse e non avrebbe sul collo il fiato dei sindacati. Ma questa è un'altra storia.


In Minzolini veritas
Il Tg1 continua a perdere spettatori alla stessa velocità impiegata dai neutrini per percorrere il tunnel dal Cern al Gran Sasso. Neanche Capezzone crede più a quello che dice Minzolini, ma il direttore le sta provando tutte per risultare più credibile. Nell'ultimo editoriale si è presentato ai telespettatori affermando che “Anche io so dire la verità. Per questo ho deciso di recitare la tabellina del 4”. Fino a 4x7 tutto ok, ma al 4x8 è crollato e ha urlato tra le lacrime “35!”. Nonostante tutto io continuerò a guardarlo. Almeno fino a quando i secondini non si decideranno a farmi aggiustare quel cazzo di telecomando.


Tutta colpa della porchetta
Bersani non si dà pace. Al banchetto della festa del Pd lo avevano visto: “Gigi, molla quei bruscolini e vieni a fare la X contro il “porcellum”. Lui aveva salutato sorridente: “Busoni, vado a svuotare la biscia e torno, sorbole!”. Due ore dopo, mentre stava dando due monetine ad un mendicante disteso davanti al tiro a segno, gli venne in mente la parola “porcellum”, ma non ricordando bene a cosa si riferisse pensò che fosse solo voglia di un panino con la porchetta. Lasciate a Bertinotti altre 5 monetine andò al chiosco dei panini. E la sua unica X di quella settimana fu per Bologna-Sampdoria.

2 novembre 2011

Non tutte le ciambelle...


Da "Il Male di Vauro e Vincino" # 4 del 28 ottobre. Ecco come i posteri ricorderanno la caduta dei regimi più folli dell'ultimo secolo. Escluso quello di Maria De Filippi a Canale 5 che non avrà mai fine.

Clicca con fervore l'immagine per ingrandirla



Ps
No, su questo sito non troverai nulla riguardante il video porno di Belen Rodriguez: al massimo potrai vedere una tetta di Angela Sozio. Mi dispiace.











30 ottobre 2011

Bersani Restyle

Articolo pubblicato sul mio blog a forma di nespola sul sito de "Il Fatto Quotidiano"


Punto A
Noleggiare un'auto blu con lampeggiante ed autista, dirigersi a Viale Mazzini e fermarsi davanti al cancello della Rai fingendo di chiedere un'informazione stradale al custode. Quando Pippo Baudo si sarà avvicinato, abbassare il finestrino in modo che si vedano bene le tre escort accalcate sui sedili posteriori. Il piano va eseguito a notte fonda per evitare che Baudo si accorga che si tratta di bambole gonfiabili. Una delle bambole va gonfiata di meno rispetto alle altre due in modo da farla sembrare minorenne.

Punto B
Fare il pieno di benzina al furgoncino del partito e tenerlo pronto: appena si avrà avuto notizia di un terremoto (di qualunque entità) sarà necessario recarsi di corsa nella zona colpita dal sinistro e confortare la popolazione. Non disponendo di sufficiente liquidità per regalare dentiere agli anziani, munirsi di cibo già masticato da regalare ai terremotati. Se non dovessero verificarsi terremoti degni di nota assumere Bondi come custode in qualche condominio e aspettare: tempo 5 giorni e l'edificio andrà giù anche se costruito dopo il '90.

Punto C
Telefonare in diretta a TeleCapri e lamentarsi pubblicamente di come la signora Nunzia, proprietaria dell'omonima lavanderia sita in Via Armeni 47 gli abbia stirato male il vestito buono, ovviamente di proposito, perché prezzolata dalla magistratura politicizzata. Non aspettare la replica e chiudere il telefono in faccia al presentatore. Prima di comporre il numero, per evitare che la linea cada sul più bello, assicurasi che Fassino non abbia di nuovo consumato tutto il traffico del telefonino di partito per sapere se finalmente ha una banca o meno.

Punto D
Fare amicizia con qualche dittatore per guadagnare prestigio internazionale. Berlusconi ha già preso tutti i migliori: bisognerà ripiegare sulle seconde scelte o sui dittatori più anziani. Altra discriminante è la distanza: poiché tutti i fondi del partito sono stati impiegati nel pieno di benzina e non ci sono abbastanza soldi per andarli a trovare a casa loro, sarà necessario selezionare solo quei dittatori che si accontenteranno di essere amici di penna. Se i nomi selezionati non saranno disponibili telefonare a Villa S.Martino e chiedere a Berlusconi se vuole fare amicizia.

Se questi punti dovessero tutti fallire, sarà necessario ricorrere all'espediente usato da Berlusconi: fare incazzare ancora di più Veltroni e farsi lanciare in bocca una statuina del Duomo.

15 ottobre 2011

Bordello Berlusconi


Dal dal mio blog sul sito de Il Fatto Quotidiano

Mentre tutti parlano solo del bordello argentino dedicato al nostro premier, pochi sanno che in realtà Palacio Berlusconi sorge in un quartiere a luci rosse che ospita altri locali altrettanto trasgressivi: sono andato in Argentina a testarli per voi.

Palacio Gelmini
Una volta percorso l'enorme corridoio (lungo più o meno quanto quello che collega il Cern al Gran Sasso), ci si rende subito conto che all'interno non c'è nessun dipendente: tutti licenziati o emigrati all'estero a causa dei tagli del personale. Vi consiglio di non presentarvi senza una scala perché le uniche escort ancora disponibili sono sul tetto a protestare. La tenutaria è chiaramente una prestanome: non ha la più pallida idea di come si gestisca un locale del genere.

Palacio Pd
Appena entrato mi sono subito sentito come Robert De Niro nella fumeria d'oppio di C'era una volta in America. Nessuno che si agita, nessuno che protesta. Nessuno che si muove. Con molta fatica sono riuscito a svegliare il direttore di sala; gli ho chiesto che servizi offrisse la casa:
A noi non piace Palacio Berlusconi”
Ok, ma cosa offfrite?”
A noi non piace Palacio Berlusconi”
Ho capito, ma avrete una specialità, un'idea vostra!”
No, senor. A noi non piace Palacio Berlusconi”
Un consiglio: non metteteci piede finché non sarà cambiata la gestione.

Palacio Mastella
Dedicato agli scambisti più fantasiosi, il Palacio Mastella vi permetterà di provare tutte le posizioni possibili senza alcuna vergogna. Potrete farlo a destra, a sinistra, al centro, poi di nuovo a destra, poi a destra e a sinistra contemporaneamente. Il locale è gestito da una simpatica coppia di connazionali scappati in Sud America per i continui problemi con la giustizia, Sandra e Clemente, che faranno di tutto per non farvi avere nostalgia dell'Italia commettendo davanti ai vostri occhi tutti quei piccoli reati, intrallazzi e magheggi che tanto ci fanno amare il nostro Paese.

Palacio Lega Nord
Avrei voluto farvi un bel resoconto perché chi c'è stato mi ha detto che fanno robe assurde, ma non sono riuscito a trovarlo. Quando ho telefonato per prenotare mi hanno detto di recarmi in via Padania. Ho girato mezza città, ho chiesto in giro: nessuno che sapesse dirmi dove si trovasse. Due sono le cose: o sono io ad aver capito male l'indirizzo o questa via Padania non c'è. A pensarci bene credo che sia colpa mia perché non si può essere così coglioni da inventare una via che non esiste.

Palacio Giovanardi
La mia impressione è che il gestore si sia fatto un acido nel '79 e non che non sia più tornato dal viaggio. Qualunque cosa accada dice che è colpa della droga e invoca test a tutto spiano. Una cameriera fa cadere un bicchiere? Test antidroga. Paghi in contanti l'ordinazione? Test antidroga. Ti viene duro perché la spogliarellista che hai davanti ti sta strusciando le tette in faccia? Test antidroga. La Borsa crolla? Test antidroga. Bocciato senza appello.

Palacio La Russa
Il sado-masochismo più selvaggio troverà pieno sfogo in questo locale ricavato da un carro armato tuttora funzionante. Se sopravviverete al campo minato che precede l'ingresso vi do un consiglio: se volete davvero toccare punte di piacere estremo travestitevi da giornalisti non omologati e provate a fare al direttore un paio di semplici domandine: vi afferrerà per il bavero della giacca e vi sbatterà fuori dal locale. Con un piccolo extra vi prenderà a calci dicendo che avete iniziato voi.

Palacio D'Alema
Inutile perdere tempo: appena entrato mi sono subito accorto subito che il portone non era altro che un ingresso secondario di Palacio Berlusconi.