Olimpiadi cinesi
I cinesi si stanno preparando coscienziosamente alle imminenti Olimpiadi, che si svolgeranno quest’estate a Pechino, con una serie di nuovi sport che presto soppianteranno le storiche ma superate discipline.
Si parte con la caccia al monaco tibetano, uno sport che i cinesi avevano più volte praticato negli ultimi anni, e anche con discreto successo, ma che nelle ultime ore sta lentamente entrando nel cuore delle autorità cinesi. Il monaco tibetano, notoriamente personaggio cinico e scaltro, dall’abbigliamento provocatorio e dal taglio di capelli indisponente, deve essere rincorso in tenuta da guerra e, una volta raggiunto, riportato all’ordine con manganellate e percosse multiple. Se è troppo veloce gli si può sparare alle spalle. Si parla di 100 vittime; per i cinesi sono soltanto 10, ma si sa, i fuoriclasse hanno anche il dono della modestia.
C’è poi il tiro all’informazione libera, una disciplina in cui il coscienzioso governo cinese ha sempre investito molte energie. Nelle ultime ore la Cina ha impedito l’accesso a YouTube, su cui alcuni sconsiderati avevano inserito filmati delle concitate fasi degli allenamenti della caccia al monaco tibetano.
Si prosegue con la corsa dei carri. Il governo cinese sta inviando a Lhasa circa 200 mezzi di trasporto, ogni mezzo contiene dai 40 a i 60 atleti armati di tutto punto, per dare agli allenamenti una marcia in più: le Olimpiadi sono vicine. Agli atleti del carro che arriverà per primo a Lhasa sarà consentito il gioco violento nei confronti non solo dei monaci, ma anche dei semplici tibetani e di qualunque cosa si muova, o non si muova, davanti ai loro occhi. Il premio, però, non potrà essere riscosso prima di lunedì notte.
Il Dalai Lama, facinoroso fuorilegge asiatico, dal suo rifugio indiano ha detto che la Cina sta attuando un lento genocidio culturale. Ma cosa ne può sapere uno così, uno che ha quella montatura d'occhiali. Anche in altre parti del mondo si stanno levando rumorose le proteste contro la Cina, ma si tratta certamente di gente che non ama lo sport.
I cinesi si stanno preparando coscienziosamente alle imminenti Olimpiadi, che si svolgeranno quest’estate a Pechino, con una serie di nuovi sport che presto soppianteranno le storiche ma superate discipline.
Si parte con la caccia al monaco tibetano, uno sport che i cinesi avevano più volte praticato negli ultimi anni, e anche con discreto successo, ma che nelle ultime ore sta lentamente entrando nel cuore delle autorità cinesi. Il monaco tibetano, notoriamente personaggio cinico e scaltro, dall’abbigliamento provocatorio e dal taglio di capelli indisponente, deve essere rincorso in tenuta da guerra e, una volta raggiunto, riportato all’ordine con manganellate e percosse multiple. Se è troppo veloce gli si può sparare alle spalle. Si parla di 100 vittime; per i cinesi sono soltanto 10, ma si sa, i fuoriclasse hanno anche il dono della modestia.
C’è poi il tiro all’informazione libera, una disciplina in cui il coscienzioso governo cinese ha sempre investito molte energie. Nelle ultime ore la Cina ha impedito l’accesso a YouTube, su cui alcuni sconsiderati avevano inserito filmati delle concitate fasi degli allenamenti della caccia al monaco tibetano.
Si prosegue con la corsa dei carri. Il governo cinese sta inviando a Lhasa circa 200 mezzi di trasporto, ogni mezzo contiene dai 40 a i 60 atleti armati di tutto punto, per dare agli allenamenti una marcia in più: le Olimpiadi sono vicine. Agli atleti del carro che arriverà per primo a Lhasa sarà consentito il gioco violento nei confronti non solo dei monaci, ma anche dei semplici tibetani e di qualunque cosa si muova, o non si muova, davanti ai loro occhi. Il premio, però, non potrà essere riscosso prima di lunedì notte.
Il Dalai Lama, facinoroso fuorilegge asiatico, dal suo rifugio indiano ha detto che la Cina sta attuando un lento genocidio culturale. Ma cosa ne può sapere uno così, uno che ha quella montatura d'occhiali. Anche in altre parti del mondo si stanno levando rumorose le proteste contro la Cina, ma si tratta certamente di gente che non ama lo sport.
4 commenti:
Occorre però precisare che la Birmania insidia la cina da vicino. Per queste olimpiadi i giochi sono tutti aperti e sulle medaglie circola un po' di nervosismo. I Birmani si allenano da mesi, i cinesi da anni. Alcuni bookmacker inglesi danno però in leggero vantaggio gli atleti birmani forse per la recente scoperta o forse perchè non hanno più idea di dove sia la Birmania.
Gli americani invece hanno chiesto la sostituzione dei bersagli buddisti con bersagli talebani, sostenedo che sempre di orientali si tratta. Per ora gli organizzatori delle olimpiadi non si sono ancora espressi in tal proposito. Nel caso la sostituzione fosse possibile gli atleti italiani avrebbero già la possibilità di avviare la clonazione di Bondi. Gli americani però rimarrebbero avvantaggiati.
Cronache di guerra
Matteo
credo che quest'anno mi toglieranno il piacere di guardare le olimpiadi...è un peccato..sarebbe bello se gli atleti di tutte queste "grandi e libere democrazie" occidentali non partecipassero ai giochi...ma non si può...figuriamoci...abbiamo avuto paura anche di accogliere ufficialmente il dalai lama...gli affari prima di tutto...il tuo articolo tre
chiunque voglia portarsi a casa una medaglia che gronderà per sempre sangue si accomidi pure alle olimpiiadi di Pechino. i mostri del regime cinese le hanno pronte.
chiunque voglia portarsi a casa una medaglia che gronderà per sempre sangue si accomidi pure alle olimpiiadi di Pechino. I "mostri" del regime cinese non aspettano altro.
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